PATRIZIA (VARANASI, 15/11/2007 - 21/11/2007)
Ciao a tutti,
Siamo a Varanasi, da piu' di una settimana oramai. Per
arrivare nel cuore della citta' vecchia, dove non e' piu'
permesso (o piu' che altro non ci passano) a ciclo-rishaw e
auto la circolazione, clacson, moto e bici si spingono quasi
per farsi largo e passare. Cercando di evitare le mucche per
strada manca poco che non investono le persone a piedi.
Inizia un intreccio di vicoli che si fanno spazio tra le
case. Per trovare un posto, un ristorante, un albergo ci
sono le insegne dipinte sui muri. Tutti ci vogliono aiutare
a trovare un albergo. Diciamo di no, vogliamo trovarlo da
soli, ma ci seguono tutti! Passando in mezzo ai vicoli con
le bici a mano in qualche punto non riusciamo a passare
perche' c'e' qualche toro o qualche mucca sdraiata nel
mezzo. Cosi' qualche indiano la fa alzare e poi riusciamo a
passare strusciandoci addosso alla mucca. Troviamo una
stanza in un albergo con un pochino di vista sulla citta' e
sul Gange. Ci facciamo aiutare da un ragazzo (non ci
molla!!) ma dicendogli chiaramente che non avra' un soldo!
In cima all'abergo c'e' una terrazza da dove si ha una vista
spettacolare sul Gange e la citta'.
Girando per i vicoli e le viuzze alzando lo sguardo, quasi
sempre si vede qualche scimmia che cammina su un cornicione
o qualche altra ferma a mangiare un pezzo di chapati o un
frutto rubato da qualche parte. Ogni stradina in discesa ti
fa sbucare sui ghat in riva al sacro Gange (Ganga).
In uno di questi ghat (scalinate che scendono nel
Gange),Manikarnika Ghat, vengono bruciati i corpi dei
defunti. Per arrivarci seguiamo dei parenti di un defunto
che trasportano sulle spalle, disteso su una barella di
bambu' e coperto da veli colorati, il corpo del morto. Pile
enormi di legna sono posate intorno al ghat. La legna arriva
su barche di legno a remi in riva al Gange e poi trasportata
a mano sulla terra ferma. Il corpo viene pesato per
calcolare la quantita' di legna esatta che serve per
bruciare l'intero corpo. Ai parenti uomini del defunto
vengono rasati i capelli e la barba, vengono lasciati solo i
baffi e un ciuffetto di capelli sulla nuca. Si lavano nel
Gange per purificarsi e dopo aver posato il corpo del
defunto su una catasta di legna ci girano attorno. Viene
coperto poi con altra legna e un parente accende il fuoco
alla catasta. Ogni cadavere brucia piu' o meno per tre ore e
poi le sue ceneri sono buttate nel Gange. La legna ha un
costo ed i parenti devono pagare per la quantita' di legna
usata. Non c'e' cattivo odore, i corpi vengono coperti di
incenso e profumi prima di essere bruciati.Vengono bruciati
piu' di 200 corpi al giorno ed il ghat lavora 24 ore, con
una sola pausa al mattino per pulire dalla cenere.
Vengono bruciati solo i corpi degli uomini e le donne
sposati. Quelli di bambini, donne incinta o non sposati
vengono legati con un sasso e buttati nel fiume Gange. I
corpi delle persone morte da puntura di cobra vengono posati
in una barca di legno e lasciati andare nel Gange. I corpi
provenienti da altre zone dell'India devono arrivare qui
entro 24 ore dalla morte altrimenti non possono essere
bruciati. Altrimenti saranno bruciati nei forni crematori
delle loro citta'. Varanasi e' un posto molto ambito, dalla
popolazione hindu, per morire. Cosi' molti anziani si
trasferiscono qui.
C'e' un altro ghat dove bruciano i corpi, Harishchandra
Ghat, ma molto piu' piccolo. Per la gente piu' povera.
In mezzo ai corpi, la legna ed i parenti girano liberamente
caprette, bufali e mucche. Mangiano le ghirlande di fiori
messe ai corpi prima di bruciare.
E' vietatissimo fare le foto. Se ti vedono con una macchina
fotografica o telecamera ti gridano subito "NO FOTO,
RISPETTO PER LE FAMIGLIE". Ma alcuni indiani ti avvicinano
e...SE PAGHI TUTTO E' PERMESSO (purtroppo). Cosi' il
rispetto che gli devi lo fanno svanir ein un attimo e ti
vedi alcuni con dei teleobiettivi della madonna che fanno un
centinaio di foto. Daccordissimo con il rispetto ma se poi
c'e' il SE PAGHI non alcun senso (ovvio non e' cosi' solo
qui!).
Il fiume Gange e' molto inquinato, 30 grosse fogne di
Varanasi scaricano nel fiume e la popolazione butta la
spazzatura per terra o nel fiume. La quotidianita' si svolge
lungo le rive del Gange. Le persone si lavano e lavano gli
indumenti quotidianamente nel fiume. E' acqua sacra. Un po'
come la cacca di mucca...molte persone camminano a piedi
nudi e si spalmano la cacca sotto i piedi per protezione.
Oltre mucche (a volte mettono la testa dentro qualche
negozio e mandarle via non e' semplice) e alle scimmie ogni
dove, ci sono caprette che rovistano nella spazzatura e cani
che dormono in qualche angolo. Molti si creano la cuccia per
partorire strappando qualche pezzo di cartone con i denti.
C'e' una coppia di cani di fianco ad una porta in un vicolo
che ha sei cuccioli. Stranamente non c'e' solo la mamma ad
accudirli ma anche il papa' pensa a pulirli e dormono tutti
assieme. I cani non sono sacri e a volte vengono presi a
calci. I bambini si divertono a tirargli dell'acqua addosso
e gli adulti non ci fanno molto caso, anche se li lasciano
abbastanza in pace. I gatti sono rari, ma se ne vede
qualcuno passeggiare sui cornicioni.
Nei vicoli bisogna stare sempre attenti a non farsi
investire dalle moto ed a non pestare qualche cacca. Quando
si incontra qualche toro nello stesso vicolo si spera che
non faccia la pipi o cacca in quel momento. La pipi c'e'
capitato! O se sono piu' di uno diventa difficoltoso
passare. Un giorno un vitellino a cui era scappata la mamma
mi ha quasi incornato per riuscire a passare.
Passeggiare la sera in riva al Gange e' molto piacevole.
C'e' meno caos che di giorno e fa un freschetto piacevole.
Sui ghat principali le persone piu' povere dormono con una
coperta. Le scimmie si divertono a passare nel mezzo. vicino
alla gente che dorme cercano se c'e' qualcosa da mangiare.
Sono carine a vederle, con le manine molto simile alle
nostre, ma e' meglio non avvicinarsi troppo rischiano di
correrti dietro e mostrarti i denti! C'e' qualcuno che passa
fra le mucche ed i tori a dargli qualcosa da mangiare ed
anche alle scimmie.
Passeggiando in riva al Gange di giorno si vede la loro vita
quotidiana, qualche bufalo a mollo nell'acqua, i barbieri
all'aperto, massaggiatori che per dieci rupie ti massaggino
collo e testa, i ragazzini che ti vendono delle candele
posate in una ciotolina fatta di foglie secche e contornata
di fiori arancioni, ti dicono che sono per portarti un buon
kharma. Se gli dici di no, per ripicca, ti dicono che non
sei una buona persona. Altre ragazzine vogliono dipingerti
le mani per qualche rupia. Un uomo, vicino al fiume, ha
della pasta fresca in mano e intorno a se' una trentina di
scimmie. Qualcuno gli e' appoggiata alle gambe con le manine
per prendersi piu' pasta. Quelle piu' grosse hanno la meglio
su quelle piccole. Finita la pasta le scimmie si allontanano
e l'uomo insieme alla folla ridunatasi intorno se ne vanno.
Il Golden Temple, un tempio nel mezzo dei vicoli e delle
case, e' caratteristico per la sua cupola rifinita d'oro.
All'interno del tempio sono permessi solo gli hindu. Le
altre persone possono ammirarlo dall'esterno. Ci sono
scimmie ovunque e ti passano anche molto vicino senza paura.
Una infastidita da Claudio senza motivo gli mostra i denti!
Un'altra mentre camminavo tranquillamente mi si e' appesa
alla bottiglia d'acqua che avevo in una mano, ma non e'
riuscita a portarmela via! Che simpatiche!
L'altra mattina mentre eravamo in camera, una scimmia si e'
posata di fianco al nostro balconcino a mangiarsi un frutto,
non gli interessava che la stessimo guardando. Su tutti i
balconcini del nostro albergo ci sono delle reti di ferro.
I clienti si lamentavano che entravano in stanza le scimmie
e gli rubavano le cose. Dalla terrazza in alto dell'albergo
si vedono la quantita' di scimmie che camminano e saltano
liberamente da un cornicione all'altro e quando possono
rubano qualche frutto da mangiare.
E' molto particolare e magica questa citta', viene voglia di
restare per un sacco di tempo, perdersi nei suoi vicoli ed
osservare il Gange. Gli indiani sono un po' rompiballe ma il
posto molto affascinante.
Domani si riparte (forse!). Ci dirigiamo verso il Nepal.
Prima di fine novembre dovremmo raggiungere Kathmandu.
a presto,
Patrizia
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