21.11.07

CLAUDIO (VARANASI, 21/11/2007)

Ciao Gente, siamo a Varanasi da oltre una settimana.
Avevamo trascorso due giorni in un albergo vicino alla
stazione per riprendermi dalla febbre e poi ci siamo
spostati nella citta' vecchia.
Il cuore di Varanasi e' un labirinto di vicoli che formano
una ragnatela sulla riva del fiume Gange. Nei vicoli non e'
permesso pedalare, non sono permessi rickshaw e auto (anche
perche' fisicamente non ci passano).
Ci siamo alloggiati in una guest house vicino al gath dove
cremano i morti.
Ci ha accompagnato un indiano anche perche' da soli non
l'avremmo mai trovata.
I vicoli sono pavimentati con dei blocchi di pietra,
transitano avanti e indietro centinaia di persone, vacche,
capre e cani. Le mucche sono considerate sacre, mangiano
nella spazzatura ammucchiata nei vicoli e cagano ovunque.
Anche le loro cacche sono sacre. Molti le raccolgono e le
usano per bruciare o per decorazioni.

Le scimmie regnano sui cornicioni delle case sempre in cerca
di qualcosa da mangiare. Ogni finestra e' protetta dalle
grate, non per i ladri ma per le scimmie che cercano
qualcosa da mangiare.
Camminando lungo i vicoli non e' difficile scorgere qualche
scimmia sui tetti delle case. Solitamnte lo sguardo e'
sempre verso il basso per evitare di pestare le cacche delle
mucche o per evitare di schiacciare qualche cane che dorme
in mezzo al vicolo. Molte volte le vacche e i tori si
sdraiano nei vicoli per un pisolino e bloccano il passaggio
alla gente.

Lungo i vicoli ci sono negozietti di ogni genere,
alimentari, vestiti, sale da the e ristorantini allestiti in
piccoli garage e cantine. Ogni negozietto e' rialzato di
mezzo metro per evitare che con la stagione delle piogge si
allaghi. Ognuno si fa il suo negozietto dove puo', un tizio
vicino alla nostra guest house ripara motori elettrici in un
sottoscala, ha l'aria di essere una catacomba ma e' la sua
officina.

Il Gange ora e' in secca e si puo' passeggiare sul
camminatoio di cemento che lo costeggia per molti
chilometri. Quando ero a Varanasi nello scorso viaggio era
la stagione delle piogge e il Gange saliva di oltre 10 metri
allagando gran parte della citta'. Ora e' molto piu'
vivibile.
Sulle rive del fiume si notano i segni del Gange che lascia
durante la stagione delle piogge. Se non lo avessi visto in
piena non ci avrei mai creduto.

Varanasi, la citta' di Shiva, e' considerata la citta' sacra
dagli Hindu. Prima era chiamata Benares e Kashi che
significa citta' della vita. A darle vita e' il Gange,
chiamato Madre Gange, il fiume della salvezza.
Oltre 60000 persone ogni giorno a Varanasi si lavano nelle
sue acque e lavano i vestiti. Alcuni lo fanno anche perche'
non hanno la doccia e la lavatrice a casa. Lungo una costa
di 7 km sono posizionati dei gath, ognuno e' specifico per
qualcosa, il piu' importante e' il Manikarnica dove svolgono
le cerimonie funebri. Lungo i vicoli della citta'
trasportano i cadaveri su delle barelle di bamboo, tutti
decorati con seta e stoffe colorate. Raggiunto il gath sul
fiume il corpo viene immerso nell'acqua e purificato, i
parenti stretti delle vittime si lavano nel Gange e rasano i
capelli lasciandoo un solo ciuffo dietro la nuca (solo i
maschi). Preparata la catasta di legna (che viene pesata e
pagata in base al corpo da bruciare) ci posizionano il
cadavere sopra. Il corpo viene cosparso di essenze per
profumarlo e poi il figlio maggiore accende il fuoco. Il
cadavere viene lasciato bruciare per circa tre ore e poi le
sue ceneri vengono gettate nel fiume.
Il Gange e' il passaggio diretto alla reincarnazione.

Il processo di reincarnazione delle anime รจ detto Samsara.
La profonda convinzione che esista un'altra vita dopo la
morte li rasserena e infatti non si vedono scene di pianto o
disperazione durante la cerimonia.

La tradizione impone regole ben precise per la cremazione:
le donne in gravidanza, i bambini e gli uomini mai stati
sposati non verranno mai bruciati, ma i loro corpi saranno
abbandonati al largo, legati a un sasso e gettati nelle
acque del fiume.

La gente morsa dai cobra invece verra' distesa dentro una
canoa e lasciata trasportare via dalla corrente. I
famigliari sperano che un giorno il loro caro possa tornare
in vita.

I delinquenti e gli assassini saranno reincarnati in persone
povere o in forma di animale. I cani sono considerati la
reincarnazione dei ladri.

Arrivano cadaveri da molte citta' dell'India per essere
bruciati a Varanasi ma devono raggiungere la citta' entro 24
ore. Chi ovviamente abita troppo lontano verra' bruciato
nella sua citta' in dei forni elettrici.
Varanasi e' il posto piu' ambito dagli hindu per morire e
per questo motivo molti anziani raggiungono la citta' e
attendono la morte.

Il Gange non e' solo la via per l'aldila' ma e' anche un
divertimento per i bambini che ci nuotano dentro e per la
gente che si sposta con le barche per raggiungere il
villaggio piu' vicino.
Il livello di inquinamento del fiume e' alle stelle, lungo i
7 chilometri che scorre a Varanasi gettano morti, spazzatura
e 30 grosse fognature ci scaricno dentro. Per ripulire la
citta' dalla spazzatura caricano le barche di immondizia e
la scaricano al largo del fiume. Il risultato e' di avere i
vicoli un po' piu' puliti ma un fiume marcio di immondizia.
Usano delle pompe dell'acqua ad alta pressione per
allontanare l'immondizia dalle coste del fiume spingendola
nuovamamente al largo. Il pattume piu' pesante va a fondo ma
la maggior parte galleggia nelle insenature della citta'.

Sulle rive del fiume molta gente, sopratutto ragazzi, gioca
a cricket, lo sport nazionale. Lo spazio e' ridotto quindi
solitamnte la pallina finisce in acqua e qualcuno si tuffa a
riprenderla.
Altri acclappiano gli stranieri per un massaggio, altri
bambini vendono candeline da immergere nel fiume che se non
le compri ti chiamano "cattivo"!
Non mancano i Guru che leggono nelle mani passato presente e
futuro e poi le decine di spacciatori che ogni giorno
cercano di vendere del fumo.

Un paio di giorni fa abbiamo visitato il Golden Temple, il
tempio dedicato a Shiva ornato con una cupola d'oro sul
tetto. Potevamo girare solo nel cortile, all'interno era
solo permesso agli hindu entrare. I Padroni del templio sono
le scimmie che lo popolano. Mentre camminavamo una scimmia
ha cercato di rubare la bottiglia dell'acqua a Patrizia, non
essendoci riuscita ci mostrava i denti e cercava di
spaventarci. Non lo faceva per fame ma solo per il gusto di
rubare.
Se non fossero sacre avrebbero gia' preso dei bei calci nel
culo!

Domani mattina ripartiremo, verrebbe la voglia di fermarsi
ancora qualche giorno ma e' ora di andare. Pedaleremo verso
nord e tra qualche giorno raggiungeremo il Nepal, uno dei
miei paesi preferiti.

Ciao Gente, a presto!

Claudio

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