21.2.07

CLAUDIO (UZBEKISTAN, 21/02/2007)

Ciao Gente, siamo arrivati ieri in tarda mattinata qui a
Dushambe, la capitale del Tagikistan.

Abbiamo trascorso 20 giorni in Uzbekistan di cui 10 fermi in
attesa dei visti.

Tutto sommato a Tashkent siamo stati proprio bene. Abbiamo
avuto tutto quello che ci serviva e abbiamo alloggiato in un
albergo dove il proprietario era davvero amichevole. Alla
partenza ha voluto scattare delle foto per poi aggiungerle
ai suoi quadretti nel suo ufficio. Prima di lasciarlo ci ha
consegnato un numero di un agenzia a Samarcanda che ci
avrebbe trovato una sistemazione economica in una casa
privata in citta'. E'stato bello partire con la Susi di
nuovo in forma. Finalmente con il finestino e il
contachilometri funzionante.

In un giorno abbiamo raggiunto Samarcanda. Sulla strada
c'erano almeno 20 Check points della polizia. Ci hanno
fermato solamente due volte. Come al solito erano
incuriositi dalla macchinina e non gli interessavano i
documenti...
La strada non era un che'...asfalto del cazzo e un panorama
annoiante.

A Samarcanda abbiamo telefonato al proprietario dell'agenzia
che ci e' venuto a recuperare in citta'. Ci ha portato nella
sua agenzia dove abbiamo incontrato altre 4 persone. Siamo
andati a cena assieme in un ristorante di lusso che
fortunatamente abbiamo pagato ben poco. Dopo il ristorante
il padrone dell'agenzia ci ha invitato al compleanno del
figlio di 4 anni. Siamo entrati in casa e ci siamo seduti al
tavolo, hanno mandato via i bambini e tirato fuori la vodka!
Come al solito Patrizia ha bevuto mezzo bichiere mentre io
non mi ricordo piu'...troppi, davvero troppi. Era la
tradizione....cazzo...a furia di tradizioni io divento un
alcolizzato! Uno di loro parlava portoghese ed era davvero
troppo un mito! Parlava sempre e continuava a dire il mio
nome... Ci sono rimasti male con l'eta'...a me davano 28 o
29 anni mentre a Patrizia 16 o 17!! Sembravo un pedofilo!

Dopo un paio d'ore ci hanno accompagnato all'hotel privato e
ovviamente guidava Patrizia...io non vedevo molto la strada.
L'hotel era una meraviglia, dormivamo per terra su due
materassi nel salone da pranzo. Abbiamo pagato 10 euro a
testa con super colazione e cena compresa. La proprietaria
dell'hotel era una signora attorno ai 60 anni. Era una
professoressa in pensione, una fisico matematica. Aveva
tirato su un buisness incredibile. Organizzava pranzi e cene
tradizionali in quella casa vecchissima. Praticamente aveva
gente a cena quasi tutte le sere. Nel mese di marzo
sarebbero arrivati 180 francesi. Quando c'eravamo noi
stavano cenando dei francesi e la sera dopo un pulman con
dei turisti di Taiwan.
Aveva un'altra casa cosi' a Bukhara e probabilmente fara'
un'altro buisness del genere anche a Kiva visto la mole di
turisti che visita quelle citta'.
La signora era davvero simpatica e molto dolce, il figlio e
i nipoti il giorno dopo ci hanno lavato la macchina che era
in condizioni pietose. Che bella sorpresa, finalmente si
leggevano le scritte sulla fiancata.

Un suo nipotino di 4 o 5 anni sembrava il boss li dentro.
Aveva il monopolio dei telecomandi della TV e del DVD.
Mentre facevamo colazione stava armeggiando per collegare il
DVD e poi io e Patrizia gli abbiamo sistemato i cavi visto
che aveva invertito tutto e non si vedeva niente.

Abbiamo trascorso due giorni a Samarcanda. Davvero una bella
citta'. Il primo giorno abbiamo girato in lungo e in largo
per visitare tutti i siti interessanti. Le costruzioni
storiche sono fatte di mattone pieno e coperte dalle
piastrelline azzurre e bianche. Ogni cosa da visitare era a
pagamento ma contrattando si riusciva ad entrare a meta'
prezzo. Durante l'inverno non ci sono turisti quindi e'
facile avere dei grandi sconti.
All'uscita da una moschea c'era un gruppo di ragazzi in gita
scolastica e il professore ha voluto che facessero la foto
con noi. Ci hanno abbracciato ed erano felici di essere
fotografati assieme a due stranieri.
La sera siamo andati all'universita' di lingue straniere.
Siamo andati a trovare un amica di mio fratello che aveva
conosciuto a Samarcanda nel 2004 durante il suo viaggio in
moto. La ragazza si chiama Shoya e insegna italiano e lo
parla molto bene. Siamo entrati in classe e gli alunni
stavano studiando il comparativo di maggioranza e minoranza.
Mi hanno dato un libro ma io ho risposto che non sapevo che
cazzo era e sono scoppiati a ridere! Io non mi ricordo di
averlo studiato...boh? Poi ci hanno chiesto se eravamo
sposati e io ho risposto che eravamo fidanzati da un anno ma
Patrizia con voce delusa ha detto che erano quasi due anni!
Sono di nuovo scoppiati a ridere e uno mi ha chiesto cosa
avessi regalato a Patrizia per San Valentino....la risposta
era facile...niente. Quanto ridevano....
Gli alunni erano contenti di conoscere un italiano che non
sapeva troppo bene la sua lingua...ero di conforto per loro.

Shoya ci ha tenuti in classe un paio d'ore raccontandoci
molte cose interessanti sull'Uzbekistan. Per insegnare
l'italiano guadagna 30 dollari al mese e con quei soldi
riesce si e no a pagarsi i trasporti per arrivare in
universita'. Lo fa' per passione e poi ha qualche vantaggio
per venire in Italia visto che ottenere un visto per loro e'
una cosa quasi impossibile. Fa anche la guida d'estate che
gli fa guadagnare i soldi per campare.

Il giorno dopo siamo stati al grande bazar di Samarcanda. E'
una meraviglia, vendono proprio di tutto.

La sera all'hotel ci hanno invitato a guardare la TV e ci ha
fatto vedere un film su Rete 4! Aveva anche canale 5 e c'era
il grande fratello...ci siamo rifiutati di guardarlo!

Dopo due giorni di sosta siamo partiti per Bukhara. Lungo la
strada non mancavano i soliti posti di blocco. Questa volta
ci hanno fermati 4 volte in 250 km. Come sempre non ci hanno
neppure chiesto i documenti. I poliziotti solitamente mi
davano la mano e ci fermavamo un po' a parlare.

Bukhara e' un'altra citta' molto bella. Diversa da
Samarcanda. Sembra un po' come il centro storico di Genova,
tutta a caruggi. Siamo stati due giorni a passeggiare e la
meraviglia e' che non c'era l'anima di un turista e nessuno
era assillante. La citta' vecchia e tutta costruita di
mattoni di paglia e fango. Le moschee e le Madraze hanno
qualche ritocco con le piastrelline manon come Samarcanda.
Proprio per via del colore Bukhara e' considerata la terra
mentre Samarcanda il cielo. Siamo stati al bazar dei tappeti
dove gli artigiani esponevano tutte le loro creazioni.

Abbiamo deciso di non proseguire verso Kiva visto che un
italiano ce lo aveva sconsigliato. Aveva detto che e' una
citta' ricostruita per il turismo e non e' niente di
interessante. Avremmo dovuto fare una deviazione di 1000 km
e visto che non ne valeva la pena abbiamo rinunciato.

Siamo partiti verso il Tagikistan e in due giorni abbiamo
raggiunto il confine. Il giorno prima abbiamo viaggiato fino
alle 9 di sera in modo che il giorno dopo avremmo potuto
attraversare il confine in mattinata. Quella sera abbiamo
dormito in un alberghetto che abbiamo pagato 6 euro in due.
Era parecchio sporco quindi abbiamo dormito vestiti per non
prendere delle malattie...
Bel posto per concludere con l'Uzbekistan...

Abbiamo raggiunto il confine verso le 10 e in un ora e mezza
siamo entrati in Tagikistan. All'immigrazione uzbeka erano
un po' rompi balle ma in un attimo hanno sbrigato le
pratiche per farci ripartire. All'immigrazione tagika sono
stati davvero troppo gentili. In un attimo hanno timbrato i
passaporti e uno di loro voleva comprare la suzukina appena
gli ho detto che valeva 2000 dollari.

Alla dogana mi hanno compilato la dichiarazione per la
macchina e abbiamo pagato 25 dollari. E' stato tutto facile
e rapido...fossero tutti cosi' i confini sarebbe bello.

Dopo 70 km abbiamo raggiunto Dushambe dove siamo adesso.
Ho telefonato a Zarina, la figlia del tizio che ci ha fatto
i visti per il Tagikistan. Eravamo d'accordo che lei ci
avrebbe fatto i permessi per il Pamir.
Ora alloggiamo a casa sua. Abbiamo una camera a disposizione
con un letto a una piazza. Paghiamo 12 euro in due e come
cifra e' molto conveniente visto che l'albergo piu'
economico costa 30 euro. La casa vista da fuori fa paura ma
dentro e' carina a parte il bagno che fa schifo.
Lei vive col fratello mentre il padre e' sempre in giro per
affari. Oggi e' andata con i nostri passaporti a ritirare i
permessi e questa sera dovremmo avere tutti i documenti per
proseguire il viaggio.

Ci ha detto che sul Pamir la temperatura ieri era -18 e la
strada e' brutta...

Finalmente ricomincia l'avventura!!

Claudio
PATRIZIA (SAMARCANDA - DUSHANBE, 14/02/2007 - 21/02/2007)

Ciao viaggiatori e non!

Indovinate dove sono?! ...in un interent cafe' a Dushanbe.
Le montagne innevate circondano la vallata dove sorge questa
citta' a 800 metri di altitudine. Il freddo e' un po' di
piu' rispetto gli ultimi giorni trascorsi a Samarcanda e
Bukhara. Anche se non si sta male a 4 gradi pensando alle
temperature che ci attendono sull'altopiano del Pamir!

La mattina di mercoledi' 14 febbraio, dopo aver prelevato un
po' di sum (moneta locale), salutato Alisher e fatto
(ovviamente!) delle foto ricordo, partiamo da Tashkent.
Finalmente un po' di movimento!

In 5 ore arriviamo a Samarcanda, dove cerchiamo l'indirizzo
di un Hotel che un amico di Alisher ci ha consigliato per
dormire. Dopo molte ricerche troviamo la via ma non
essendoci segnati numeri civici risulta impossibile da
trovare. Claudio telefona da un negozietto all'amico di
Alisher. Risponde il fratello e ci dice che ci viene a
recuperare. Arrivano tre uomini a prenderci, guardano la
Suzukina e dicono che e' proprio sporca (in effetti!).
L'Hotel (o meglio Guest House) consigliatoci e' disabitato e
non ha acqua corrente. Cosi' ci portano nella loro agenzia.
Li' incontriamo nuovamente l'amico di Alisher. Ci portano in
un ristorante a mangiare...e poi a casa loro, dove la figlia
compie gli anni e c'e' un rinfresco con del te' e della
torta (almeno cosi' dicono!). Arriviamo ed oltre a te' e
torta ci sono shashlik (carne allo spiedo, pomodori,
cetrioli, l'immancabile cipolla cruda, pane e vodka, vino,
coca-cola (allucinante c'e' ovunque!). Io riesco a rifiutare
la vodka ma a Claudio ne versano quattro bicchieri.

Dopo la cena ci accompagnano al hotel privato (o meglio
casa) dove dormiremo. E' gestito da una donna (la nonna) e
la sua famiglia. La nonna e' stata un'insegnante di fisica e
matematica per 35 anni ed ora ha aperto degli hotel privati.
Questo ha tre grandi sale, oltre agli ambienti dove vive la
famiglia, dove organizzano cene per gruppi di turisti e ogni
tanto fanno anche dormire.
La cena e l'abbondante colazione sono comprese nel prezzo
della notte (all'inizio pensiamo sia 15 dollari..invece
quello dell'agenzia s'era spiegato male : 30 dollari in due
a notte) e l'ambiente della casa e' molto familiare.

Passiamo tre giorni a Samarcanda. Visitiamo il Registan,
centro commerciale della medievale Samarcanda e i numerosi
mausolei (ognuno con la sua storia particolare) e le
numerose moschee. Il bazar principale (o mercato Siab) mi
colpisce molto. E' uno spettacolare mercato agricolo, ma non
solo. Ci sono vestiti, cappelli di ogni dove, e ogni genere
di artcolo si cerchi. Il tutto con un sacco di gente e il
caos che caratterizza l'Asia.

A Samarcanda conosciamo un'amica di Andrea, Shoya. Ha 24
anni, non e' ancora sposata (cosa strana per una ragazza
uzbeka di quell'eta'), ma dice che e' difficile trovare un
uomo in Uzbekistan che voglia stare con una donna che lavora
invece che con una donna che stia a casa con i figli (e che
sia l'uomo giusto). Passiamo con lei un paio d'ore nell'aula
del dipartimento d'italiano dell'Istituto di lingue
straniere dove e' docente d'italiano. Ci racconta tante cose
sulla storia dell'Uzbekistan e quando ci dice l'ammontare
del suo stipendio mensile facendo l'insegnante rimaniamo
allibiti: 30.000 sum (circa 28 dollari). Non riuscirebbe a
mantenersi con quei soldi, infatti fa anche la guida
turistica.

Ripartiamo da Samarcanda e la sera arriviamo a Bukhara...nel
centro storico le vie segnate sulla mappa sono strette
stradine e a volte solo sentieri.
Visitiamo i tre principali bazar, che vendono ogni sorta di
souvenir ed un altro bazar dove vendono mobili all'aperto e
tappeti di ogni sorta e dimensione, alcuni sono appesi ai
balconi e scendono lungo le pareti delle case toccando il
suolo. Una bambina viene verso di noi con delle monetine di
euro in mano e ci chiede se glieli cambiamo...chissa' chi
glieli ha regalati.
Intorno alla vecchia Bukhara sorgono costruzioni nuove in
strade ben piu' ampie.

Samarcanda e' caratterizzata dalle cupole azzure e dalle
piastrelle smaltate azzurre e blu che ci sono su ogni
moschea e su ogni mausoleo. Mentre a Bukhara tutto il centro
storico e la maggior parte delle case, mausolei e moschee
sono color sabbia. Come dice Shoya Bukhara ricorda una
bambina e Samarcanda una signora un po' truccata.

Lunedi 19 febbraio partiamo da Bukhara...si va verso il
Tagikistan.
Martedi mattina arriviamo in frontiera. Nella parte uzbeka
ci controllano i bagagli e ci fanno compilare una
dichiarazione su cui indichiamo i nostri dati. Nel giro di
mezzora siamo alla sbarra della frontiera tagika. Gli
ufficiali tagiki sono gentili. Ci mettono il timbro sul
passaporto e ci fanno una dichiarazione per l'auto valida 15
giorni. Non dovrebbe essere un problema: il Tagikistan non
e' molto grande. Paghiamo 30 dollari per la pratica.
Dopo una settantina di km arriviamo a Dushanbe. Siamo
ospitati per 15 dollari a notte in due, dalla figlia di
Sadoullo (il tizio che ci ha aiutato ad ottenere il visto
tagiko), Zarina, che vive con il fratello minore. Oggi (21
febbraio) abbiamo passeggiato per Dushanbe e trovato
miracolosamente uno sportello bancomat che accetta i
bancomat Maestro e Cirrus. Fra poco andiamo a casa, dove ci
aspettano la cena e i nostri passaporti con la registrazione
e i permessi per il Pamir( 30 dollari per la registrazione e
50 dollari per il permesso a testa).

Domani se tutto va bene partiamo da Dushanbe. Il cosidetto
"Tetto del mondo" (Pamir) con i suoi meno 20 gradi e
paesaggi affascinanti ci aspetta!

Ciao a tutti...

Patrizia
CLAUDIO E PATRIZIA (DUSHANBE, 21/02/2007)

Ciao a tutti! Scusate il ritardo con cui abbiamo pubblicato gli ultimi post sul blog. Purtroppo dall'Uzbekistan era impossibile collegarsi al sito per aggiornare il blog!

Buona lettura...

Patrizia e Claudio
CLAUDIO (VISTI, 13/02/2007)

Ciao Gente, abbiamo passato dieci giorni a Tashkent e
finalmente
domani si parte!

Siamo arrivati sabato scorso, con la povera suzukina senza
finestrino e cigolante... Domani ripartiamo un po' piu'
sani!

Qui a Tashkent abbiamo alloggiato in un alberghetto proprio
carino. Il proprietrio e' una persona gentilissima che parla
inglese e francese. Ha un po' la fissazione di offrirci
sempre della vodka. Patrizia riesce a bere un solo bicchiere
ma a me tocca sempre finire la bottiglia...dicono che sia la
tradizione... Le prime notti le abbiamo passate in una
cameretta senza TV con un lettino a una piazza e mezza
rotto. La notte bisognava rimanere in equilibrio per non
darci una schienata per terra!! Dopo una settimana ci siamo
fatti cambiare stanza...letti separati e TV. La cifra era
sempre uguale visto che siamo in bassa stagione e di turisti
non se ne vedono. Attaccata alla camera c'e' una grossa
gabbia piena di cocorite che non stanno zitte un minuto. La
notte dormono ma appena vedono la luce al mattino rompono i
maroni fino alla sera.

In una settimana abbiamo ottenuto tutti i visti per
proseguire il viaggio. Il prossimo visto che dovremo fare
sara' quello mongolo ma lo faremo tra un mese e mezzo in
Russia.

Lunedi' eravamo andati a richiedere il visto Tagiko ma
l'impiegato gentilmente ci aveva detto di contattare
un'agenzia. Dopo alcuni tentativi siamo riusciti a
contattare il proprietario di un agenzia che e' venuto
direttamente nel nostro alberghetto. Il tizio si chiama
Sadoullo. Mi sembrava di averlo gia' contattato quando ero
in viaggio in bicicletta. Lo avevo contattato per i visti
del centro Asia che poi era andato a monte tutto.
Comunque questo tizio ci ha fatto ottenere il visto Tagiko
in due giorni. E' stato simpatico anche se ci avrebbe
venduto pure l'anima! Alla fine si e' scroccato una
bottiglia di vodka con la scusa che bisognava festeggiare il
nostro incontro...anche lui diceva che era la tradizione. La
sera io
ero ubriaco perso! Avevo bevuto mezza bottiglia e non
mi reggevo piu' in piedi. Patrizia se la e' cavata con un
solo bicchiere.

Il giorno dopo abbiamo ottenuto il visto kazako. Non e'
stato niente di complicato, in un giorno ci hanno rilasciato
il visto senza farci nessuna questione.

Per ottenere il visto kirghiso invece e' stata una pacchia.
Siamo andati all'ambasciata e c'era una bella coda.
Tutti scrivevano il loro nome su una lunga lista e
aspettavano il loro turno mentre per noi stranieri non
c'erano regole...ci hanno passare davanti a tutti. Abbiamo
compilato i moduli e pagato 55 dollari. Il pomeriggio siamo
andati a ritirare i visti! Meraviglioso...fossero tutti
cosi' facili da ottenere!

Venerdi' siamo andati a richiedere il visto russo. Avevamo
gia' ottenuto una lettera d'invito tramite un agenzia di
Mosca, la stessa che avevo contattato per richiedere il
visto russo in Italia. Mi aveva mandato l'invito via e-mail
e in teoria in ambasciata avrebbero voluto l'originale. Se
fosse stato cosi' avremmo dovuto aspettare che arrivasse
l'invito originale tramite DHL e ci sarebbe costato una
fortuna. Quindi abbiamo tentato cosi'.
Davanti all'ambasciata c'era una gran coda ma come per il
Kirghizistan ci hanno fatto passare davanti a tutti. Allo
sportello c'era una ragazza che ha controllato e
ricontrollato le lettere d'invito. Ha voluto anche una copia
dell'assicurazione medica ma una volta che l'aveva in mano
non capiva cosa c'era scritto. Ho dovuto tradurla in inglese
per fargliela accettare. Sembrava che andasse tutto bene fin
che' non ha voluto una prenotazione aerea. Non e' servito a
molto spiegarle che noi viaggiavamo via terra con la
macchina, voleva la prenotazione aerea o niente visto. Siamo
andati di corsa in un agenzia a prenotare un volo aereo che
combaciasse con le date della lettera d'invito.

Il proprietario dell'agenzia non era molto contento quando
ha realizzto che noi quel volo non lo avremmo mai fatto.

Siamo tornati in ambasciata dove ci hanno ritirato tutti
moduli e abbiamo pagato la bellezza di 120 dollari per
ottenere il visto in giornata.
Avremo speso tanto ma la sera avevamo il nostro visto russo.

In una settimana siamo riusciti ad ottenere i visti per il
Tagikistan, Kirghizistan, Kazakistan e Russia. E' andata
molto meglio di quello che ci aspettavamo. Abbiamo speso la
bellezza di 285 dollari a testa ma almeno per un po' siamo
tranquilli.

Sabato e domenica abbiamo fatto vacanza. Abbiamo dormito
come ghiri senza fare niente! Ieri e oggi abbiamo aspettato
il pacco che ci ha spedito mio fratello dall'Italia con i
pezzi per la suzukina. Oggi alle 14 e' arrivato. Un
finestrino, il cavo del contachilometri e la mia carta di
credito. Nel pacco mia mamma ha pure aggiunto le bugie fatte
da lei e un pacco di amaretti di Sassello!! UAO!!!

Oggi pomeriggio ho risistemato la povera Susi... Ho fatto un
bel po' di manutenzione e se non incontriamo altre teste di
cazzo dovrebbe andare tutto bene per un bel po'. Oggi mentre
riparavo la macchina in mezzo alla strada avevo un po' di
spettatori. Sono tutti incuriositi quando vedono uno
straniero e poi sono attratti dalla nostra SUPER JEEP. Piace
a tutti la suzukina!!

Domani mattina partiamo per Samarcanda.

Ciao Gente!!

Claudio
PATRIZIA (TASHKENT...SETTIMANA DI VISTI, 7/02/2007 - 13/02/2007)

Ciao genitori, parenti e amici!

martedi' (il 6 febbraio) dopo aver ritirato il visto uzbeko
siamo andati in albergo. Mercoledi' mattina sveglia presto
per andare all'ambasciata kirghisa a metterci in coda per
fare il visto. Fuori dall'ambasciata ci viene dato il solito
modulo da compilare. C'e' una lista di nomi, che indica
l'ordine d'entrata in ambasciata, su cui pero' non vengono
segnati ne i nomi degli stranieri ne dei diplomatici. Nel
giro di un'ora abbiamo finito: consegnato i moduli e pagato
la cifra per la pratica. Il pomeriggio (ore 16.00) sara'
pronto il visto. Alle 15.00 appuntamento con Sadullo davanti
all'ambasciata tagika. In un'ora ci consegna i passaporti
con il visto! Corsa in taxi fino all'ambasciata kirghisa:
ore 16.30 abbiamo gia' tre visti sul passaporto! Neanche con
la piu' rosea delle previsioni avremmo immaginato di
ottenere tre visti in tre giorni!
Venerdi' mattina ci rechiamo all'ambasciata russa. Una coda
infinita di persone, ma dicendo al poliziotto: "visa"
(visto), ci fa passare. Consegnamo lettera d'invito,
assicurazione medica e passaporto all'impiegata che ci dice
di volere anche una prenotazione aerea con volo d'entrata e
d'uscita per/dalla Russia entro le date della lettera
d'invito. La nostra replica dicendo che viaggiamo via terra
non serve a nulla. E' necessaria la prenotazione aerea!
Usciamo dall'ambasciata e ci catapultiamo in un'agenzia di
viaggi che in mezzora ci fa una prenotazione aerea.
Ritornati all'ambasciata consegnamo di nuovo tutti i fogli
con in piu' la prenotazione aerea e il modulo per il visto
compilato. E' tutto a posto il visto ci verra' consegnato il
pomeriggio. La nostra maggiore preoccupazione era che non
accettasero la copia della lettera d'invito e volessero
l'originale. Invece per quella non hanno fatto una piega.
Per i visti, questa settimana, abbiamo speso circa 300
dollari, ma fino al confine con la Mongolia non dovremmo
farne piu'!

Sabato e domenica li passiamo in giro per Tashkent. Lunedi'
restiamo in albergo ad attendere il pacco che pero' non
arriva. Oggi, martedi' 13 febbraio alle 14.00, sentiamo
Alisher (gestore del B&B) che ci chiama dal giardino
dicendo: "Adriano Celentano", incuriositi ci affacciamo alla
finestra e...e' arrivato il pacco dall'Italia con i pezzi di
ricambio per la macchina, gli amaretti di sassello e le
bugie fatte dalla mamma di Claudio. Che bella sorpresa!
Montato il finestrino e sistemato altre cose alla "Susina",
domani partiamo da Tashkent. Si va verso Samarcanda...

Buon viaggio...

Patrizia
CLAUDIO (ALMATY TO TASHKENT, 6/02/2007)

Ciao Gente, siamo a Taskent, capitale dell'Uzbekistan.

E' una settimana che siamo fermi in citta' per ottenere
tutti i visti per proseguire il viaggio.

Da Almaty a Tashkent non abbiamo fatto molti chilometri ma
in compenso nelle due citta' abbiamo fatto un sacco di
strada a piedi tra un ambasciata e l'altra!

Ad Almaty abbiamo passato 10 giorni in citta' per ottenere
il solo visto uzbeko. Eravamo andati a richiedere il visto
express per partire il prima possibile perche' Almaty era
troppo cara. Nel frattempo abbiamo girato in lungo e in
largo per trovare un pezzo di plexiglass da montare al posto
del finestrino che ci avevano scassato.
Pezzi di ricambio Suzuki sono impossibili da
trovare. Siamo stati nel bazar di autoaccessori e l'unico
che ci ha considerati ha detto che per avere un finestrino
bisognava attendere almeno 10 giorni perche' avrebbero
ordinato il pezzo da Dubai. Non era pero' molto convinto
sul tempo reale che avrebbe impiegato ad arrivare il
finestrino nuovo. Abbiamo continuato a girare per giorni in
cerca
di un qualcosa che ci potesse tornare utile ma non siamo
riusciti a concludere niente.

Accantonata per il momento la ricerca del plexiglass siamo
andati in un autofficina fuori dal bazar per far sistemare i
cuscinetti, sperando che loro li potessero trovare nuovi da
qualche parte.
Hanno messo la macchina sul ponte e fatto delle
prove per capire che problema avesse. Continuavano ad
insistere che il problema era il differenziale e non i
cuscinetti... Ho fatto il possibile per fargli capire che il
differenziale era OK ma il problema erano i
cuscinetti...niente da fare! Ho dovuto far tirare giu' la
macchina dal ponte prima che la smontassero come un lego!
Patisco troppo se qualcuno tocca la suzukina e poi se quel
qualcuno non capisce un cazzo patisco ancora di piu'!

Il giorno dopo siamo tornati all'ambasciata uzbeka per
ritirare il visto ma
l'impiegato allo sportello si e' reso conto solo in quel
momento di aver dimenticato le nostre pratiche sulla
scrivania, quindi, niente visto! Bisognava attendere per
altri
tre giorni. Siamo tornati al bazar e dopo un po' di ricerche
siamo riusciti a trovare i cuscinetti per le ruote davanti.
Non molto lontano c'era un altro bazar dove vendevano di
tutto e sono andato a cercare qualcosa per ricostruire un
finestrino. C'era un vetraio che lo avrebbe rifatto se
avessimo avuto i finestrini piatti e non curvati. In quel
bazar c'era davvero di tutto ma non c'era una sega che
potesse addattarsi come finestrino.
C'era una ragazza che vendeva DVD ed aveva una TV dove ne
faceva vedere alcuni.
Al momento ne stava facendo vedere uno sulle lotte dei cani.
C'erano un Pitt Bull e un Mastino Napoletano che
combattevano in un prato e attorno a loro c'era molta gente
che gridava per incitare i cani a combattere di piu'. Sulla
copertina del DVD c'era un disegno stilizzato di un muso di
un Pitt Bull. Un kazako che guardava il filmato si e'
comprato una copia del DVD. Era angosciante guardare quelle
scene di quei poveri cani...forse lo era solo per me...

Il giorno dopo abbiamo tentato di fare il visto kirghiso ma
visto la folla di gente che c'era in ambasciata abbiamo
rinunciato. A quel punto abbiamo cercato un officina che ci
cambiasse i cuscinetti alla macchinina. Abbiamo camminato
tanto in quella citta' che tutte le sere avevamo un gran
male alle gambe. Non tanto per i chilometri a piedi ma per
la fatica di rimanere in equilibrio sul ghiaccio. Su
tutti i marciapiedi c'e' uno strato di ghiaccio che si
sciogliera' tra un paio di mesi.
Quei giorni ad Almaty sembravano infiniti, mangiavamo tutti
i giorni kebab per cercare di risparmiare in quella citta'
davvero troppo cara.

Il giorno prima di ritirare il visto sono andato nell'
officina
per cambiare i cuscinetti mentre Patrizia e' rimasta in
albergo.
Nell'officina mi accolto cantando una canzone di Toto
Cutugno... Anche li i meccanici sostenevano che il rumore
non era dei
cuscinetti ma di qualcos'altro. Grazie alle mie trenta
parole in russo che conosco sono riuscito a fargli capire
che
gia' avevo stretto una ghiera di un cuscinetto e che aveva
smesso di fare rumore. Non mi sembrava vero quando il capo
officina ha capito! Abbiamo impiegato due ore a cambiare i
cuscinetti. Scrivo abbiamo perche' io ero piu' sporco del
meccanico. Cercavo di smontare i pezzi per evitare che mi
scassassero qualcosa.
Uno di loro mi ha regalato una bandierina kazaka con la
dedica e la firma di tutti quelli che lavoravano in
quell'officina. Finito il lavoro io e il capo officina siamo
andati a provare la susi e sembrava un
gioiellino...finalmente non fischiavano piu' i cuscinetti!

Il giorno dopo abbiamo caricato la macchina e siamo andati
in ambasciata a ritirare il visto. Dopo due ore di coda lo
stesso impiegato allo sportello ha avuto il coraggio di
dirci che i visti non erano pronti! Li avrebbero preparati
in altri due giorni.
Abbiamo insistito parecchio ed abbiamo ottenuto i visti in
cinque minuti!
Il visto doveva essere a doppia entrata ma l'impiegato lo ha
fatto ad un solo ingresso. Non avevamo piu' voglia di
perdere tempo quindi abbiamo pagato e ci siamo tenuti il
visto cosi' com' era. Ci interessava avere due ingressi per
poter richiedere il visto turkmeno e a quel punto non lo
potevamo piu' fare. Niente di grave...ormai avevamo gia'
deciso di non visitare il Turkmenistan visto che sarebbe
costato una fucilata.

Siamo partiti da Almaty il tardo pomeriggio. I cuscinetti
non facevano piu' nessun rumore ma in compenso c'era il
fruscio del nylon che sostituiva il finestrino. La notte e'
cambiato il tempo ed il mattino dopo e' scesa una bella
nevicata che ci ha accompagnati per tutto il giorno. Abbiamo
dovuto fare due passi alti solamente 1000 metri ma con la
neve alcune macchine rimanevano impantanate. I camion
salivano lenti con le catene ma alcuni di loro tentavano di
salire senza ma rimanevano impantanati bloccando tutti.
La sera ci siamo fermati in un cafe a mangiare e alcuni
camionisti aspettavano a salire i passi fin che' non cessava
di nevicare. Viaggiavano senza catene quindi non volevano
rischiare di rimanere bloccati.

In un punto a sud del Kazakistan la strada e' costruita sul
fine col Kirghizistan. A poche centinaia di metri dalla
strada si vedevano i villaggi kirghisi. In quel tratto ci
sono molti check points della polizia che controllano che
nessuno sconfini illegalmente.

In tre giorni abbiamo raggiunto il confine. Nella parte
kazaka abbiamo impiegato un ora mezza tra immigrazione e
dogana. Il controllo dei bagagli e' stato superficiale come
sempre. C'erano due cagnolini antidroga che facevano le
feste a tutti...mi sa che quelli di droga non capivano un
cazzo.

Nella parte uzbeka abbiamo impiegato quasi tre ore con le
solite procedure assurde. All'immigrazione ci hanno
consegnato dei moduli da compilare scritti in cirillico. Se
non fosse stato per un tizio di passaggio che ci aiutava a
compilare i moduli saremmo ancora li... Gli ufficiali sono
stati molto scortesi, ridevano e non collaboravano per
niente. Consegnati i fogli all'immigrazione era il turno
della dogana... L'ufficiale, con aria da stronzo, ha voluto
che portassimo tutti gli zaini dentro l'edificio per farli
passare attraverso il metal detector. L'ufficiale addetto al
controllo non ci ha considerati molto e ci ha rispediti giu
dalla macchina non controllando niente. Hanno voluto
guardare dentro il baule e il vano motore per poi darci l'OK
a partire. Dopo un chilometro c'era un posto di controllo
dove abbiamo dovuto pagare una tassa di 10 euro. Dopo tre
chilometri in un altro posto di controllo verificavano che i
documenti fossero tutti in regola. Finalmente, dopo tante
ore di controlli e rotture di balle abbiamo raggiunto
Tashkent, capitale dell'Uzbekistan.

Ci siamo alloggiati in un hotel dove paghiamo 7 euro a testa
con colazione.
Qui a Tashkent faremo i visti per proseguire il viaggio e
aspetteremo che arrivi il pacco dall'Italia con i pezzi di
ricambio per la Susi! Finalmente avremo di nuovo il
finestrino e il cavo del contachilometri!

Ciao Gente!!

Claudio
PATRIZIA (ALMATY - TASHKENT, 26/01/2007 - 6/02/2007)

Ciao gente!

Vi scrivo da Sky Net, un internet cafe' di Tashkent che di
cafe' a ben poco...un bancone "disabitato" e tre tavolini
con le sedie perennemente vuoti!

Dopo essere andati all'ambasciata uzbeka ad Almaty giovedi'
25 gennaio, il venerdi' e il week-end li abbiamo passati a
cercare una soluzione per il finestrino rotto...cercato
disperatamente un pezzo di plexiglass che sembrava
impossibile da trovare e infatti non abbiamo trovato.
Chiesto (ed ottenuto!)ad un vetraio se poteva tagliare un
vetro delle dimensioni del nostro finestrino. Purtroppo
abbiamo scoperto in seguito che il nostro finestrino non era
dritto come appariva, ma leggermente ricurvo e quindi il
vetraio non poteva farne uno uguale. Non essendo riusciti a
trovare una soluzione sul posto, abbiamo contattato Andrea e
Massimo in Italia per farci spedire un finestrino ed il
cavetto del contachilometri a Tashkent. Girando nei bazar di
auto ad
Almaty abbiamo pero' trovato i cuscinetti per la suzukina,
che Claudio ha fatto cambiare, o meglio li ha cambiati lui
insieme al meccanico di un'officina!

Martedi' 30 gennaio: pronti a partire da Almaty! Ci rechiamo
al ambasciata Uzbeka per ritirare i visti, dopo un'oretta ad
attendere fuori, mentre io stavo "agonizzando" tra la
macchina e l'entrata dell'ambasciata per un attacco acuto di
dissenteria (senza un bagno!) ci fanno entrare. Consegnamo i
passaporti all'impiegato che non ha la piu' pallida idea di
dove possa essere la pratica per i nostri visti. Prende
comunque i passaporti, cerca la pratica, la trova, confabula
un attimo con l'impiegata al suo fianco e ridandoci i
passaporti dallo sportellino ci dice semplicemente: "not
ready!". Cosi' ritorniamo nell'albergo che avevamo appena
lasciato e ritorniamo il giovedi' seguente (1 febbraio) a
ritirare i visti. Rientrati nell' ambasciata il giovedi',
consegnamo i passaporti allo stesso impiegato che dopo un
po' ritorna e ci dice: "not ready. Monday". Lo guardiamo
quasi piu' che allibiti e non avendo nessuna voglia di
passare altri quattro giorni ad Almaty, gli chiediamo se non
puo' darceli subito. Dopo un po' ritorna con i visti sui
nostri passaporti e chiede la "modica" cifra di 210 dollari
per la procedura urgente (abbiamo aspettato una
settimana!..allucinante!).
Partiamo da Almaty finalmente!

Sabato 3 febbraio arriviamo
alla frontiera Kazakistan-Uzbekistan, ad appena 12 km da
Tashkent. Aspettiamo mezzoretta fuori dalla sbarra per
entrare in dogana. E' pieno di uomini che cambiano i tenge
(moneta kazaka) in sum (moneta uzbeka)...cambiamo anche noi
5.000 tenge in sum...ci fregano abilmente (dato che la
banconota di valore piu' alto vale circa 60 centesimi di
euro) e perdiamo circa 15 euro! Va beh...andra' meglio al
prossimo cambio! Entriamo in dogana...nella parte Kazaka ci
stiamo relativamente poco e sono abbastanza gentili. A me
non prendono nemmeno il foglietto della registrazione.
Passati alla dogana Uzbeka ci fanno compilare un modulo in
lingua russa, che un signore gentile ci aiuta a compilare.
Gli ufficiali uzbeki della frontiera sono simpatici come una
cacca sotto le scarpe! Ci controllano tutti i bagagli, il
baule, e ogni cosa in macchina. Un ufficiale ci fa portare i
bagagli all'interno, dove c'e' una specie di metal
detector...ma l'ufficiel che doveva controllarli ci fa
uscire perche' non ha il minimo di voglia di controllarli.
Ci fanno compilare un foglio per la dichiarazione della
macchina ma non ci fanno nessuna assicurazione. Costo zero.
Dopo circa 4 ore passate in frontiera ci dirigiamo verso
Tashkent. Prima di arrivarci ci fermano due volte i
poliziotti.

Arrivati in citta' dobbiamo trovare un posto dove prelevare,
e' sabato e le banche sono chiuse. Qui con il cambio e' da
impazzire! I bancomat non hanno contanti ed e'
comprensibile...pensate...la banconota piu' alta e' di 1000
sum, pari a circa 60 centesimi di euro...quindi per
prelevare una somma pari a 100 euro il bancomat dovrebbe
rilasciare piu' di 150 banconote (impensabile!). L'unico
modo e' prelevare dollari con la carta di credito con una
commissione del 4% e poi cambiarli in sum (moneta locale)
con un' altra commisione del 13%...in parole semplici, per
cambiare 200 euro ti prendono quasi 30 euro di commissione!
Andiamo allo Sheraton dove c'e' un ufficio di cambio e per
200 euro ci da una mazzetta di banconote enorme.
Troviamo alloggio in un Bed and Breakfast...
il gestore della pensione, Alisher, parla inglese ed un
altro signore
parla francese...quindi si riesce a comunicare!

A Tashkent non fa freddo, sembra primavera, di giorno
c'e' un sole che fa stare quasi in maglietta e la sera non
si sta male!

Ieri mattina siamo andati all'ambasciata tagika, dove
l'impiegato ci ha dato il numero di telefono di Elmira, una
signora che fa da tramite ad un tour operator tagiko per
visti, lettere d'invito, ecc. Insomma senza l'aiuto di
un'agenzia il visto non si riesce a fare. Subito dopo ci
siamo recati all'ambasciata kazaka. Dove il visto dovrebbe
essere pronto oggi pomeriggio. Ieri, tornati in hotel, il
signore che parla francese ha chiamato per noi Elmira che
non parlando una parola di inglese gli ha dato il numero di
Sadullo (resta un mistero se sia il nome del signore o
dell'agenzia!). Lo abbiamo chiamato e dopo un' ora si e'
recato al hotel dove alloggiamo. E' un signore massiccio con
i capelli bianchi che ha una parlantina infinita (mi ricorda
qulacuno!). Ci ha offerto (o meglio ha "scroccato" all'hotel
e appofittato un po' dell'ospitalita' di Alisher) vodka,
succo, pane e frutta. Io ho potuto rifiutare un po' di vodka
ma Claudio ha dovuto bere praticamente mezza bottiglia!
Ci puo' fare visto e lettera d'invito per 80 dollari a testa
e anche il permesso per guidare sulla strada dell'altipiano
del Pamir. Domani dovremmo andare a pranzo con lui ed
all'ambasciata tagika a fare i visti.
Stamattina sia l'ambasciata russa che quella kirghisa erano
chiuse, speriamo di riuscire a fare tutti i visti entro la
settimana o lunedi' prossimo!

Vi saluto...

Patri