1.11.07

PATRIZIA (BAGAN - LAGO INLE - MEKTILA, 10/10/2007 - 17/10/2007)

10 ottobre. Ripartiamo da Bagan. Prendiamo una stradina
alternativa, asfaltata ma pochissimo trafficata. E'
praticamente tutta salita ed un po' sali e scendi fino a
Kyukpadaung. Anche se arriviamo all'ora di pranzo chiediamo
per dormire. Mancano ancora 100 km a Mektila e sono tanti.
Come immaginavamo non sono accettati stranieri a dormire in
questa cittadina. Pero' un signore gentile di una guesthouse
ci indica Popa, un paese a 10 miglia (16 km. Le distanze qui
sono segnate in miglia e le altezze in piedi), ai piedi del
monte Popa. Arrivati a Popa, dopo piu' della meta' dei km in
salita, troviamo due alberghi. Entriamo in quello meno bello
a chiedere. Subito ci vengono chiesti 15 dollari, ma
riusciamo a portare il prezzo a 10. La stanza e' molto
grossa ma non li vale! Almeno abbiamo un posto di riparo per
la notte! Il monte Popa e' simile ad un grosso panettone in
mezzo alla pianura, e sua una roccia staccata dal monte e'
stato costruito un monastero. Si sentono le preghiere dei
monaci dal paese.

11 ottobre. Ci alziamo presto e partiamo con il sole appena
alzato. E' discesa per qualche chilometro e ci godiamo un
po' d'aria fresca. Prima di arrivare a Kyaukpadaung vediamo
delle monache che cammianano lungo la strada. Sono vestite
di rosa con la testa rasata. mentre i monaci sono vestiti di
bordeaux. La strada fino a Mektila e' asfaltata ma con tanti
tratti pieni di buchi. Una 20ina di km prima di arrivare un
ragazzo in bicicletta ci si affianca e ci inizia a parlare,
in inglese, ma purtroppo si capisce poco di quello che dice.
Ci chiede un po' di notizie su di noi e ci racconta un po'
della sua famiglia e di cio' che vediamo passando. Le
bambine, i bambini, le ragazze, i ragazzi e le donne hanno
il viso tinto di giallo (e' molto piu' raro vedere un uomo).
E' per proteggersi dal sole. Dopo 117 km arriviamo a
Mektila. C'e' una pasticceria sulla strada principale che fa
dolci deliziosi. Andiamo a letto presto. Domani ci aspettano
quasi 120 km, per lo piu' di salita. Iniziano le montagne.
Il buio arriva prima delle 6, e preferiamo pedalare con la
luce del giorno.

12 ottobre. Iniziamo a pedalare in pianura per piu' o meno
40 chilometri. Ragazzi che vanno a scuola e adulti che vanno
a lavorare in bicicletta fanno a gara per superarci. Ci
superano, poi rallentano, cosi' li dobbiamo risuperare, poi
riaccellerno, ci superano, ecc...fino a quando non arrivano
a scuola o dove lavorano. La strada sale ed un po' scende
sino ad una 30ina di km prima di Kalaw (destinazione
serale!). Per lo piu' asfaltata ma con alcuni tartti
sterrati e di fango. I ragazzi nei villaggi giocano a
passarsi con i piedi una palla di paglia. Sono le 3 del
pomeriggio...inizia la salita, salita e salita fino a Kalaw.
Da tregua solo per 1 km di pianura, un'oretta prima di
arrivare. Passano camion supercarichi di legna, cavoli, e
altre cose. Fanno fatica a procedere in salita ed in discesa
vanno molto lentamente. Ne vediamo uno con una 15ina di
tronchi enormi ribaltato su una curva. Ha creato coda di
camion e pullman sia in un senso che nell'altro. Noi in bici
lo superiamo e continuiamo a salire. Gli ultimi km con la
vista delle luci di Kalaw in lontananza, "le mie gambe"
pensano di essere arrivate e calano il ritmo di pedalata,
cosi' gli ultimi km sembrano interminabili! Arriviamo in
paese al calare del buio. Fa freschino. Siamo a 1320 metri
(da non molti sopra il livello del mare che eravamo questa
mattina a Mektila). Nella stanza della guesthouse dove
dormiamo non c'e' ne ventilatore ne aria condizionata ma due
coperte belle spesse! E' strano tirare fuori dalla borsa il
pile che non mettevo da Pechino!

13 ottobre. Ripartiamo da Kalaw con le gambe un po' stanche.
La strada inzia in piano e poi continua sali e scendi fino
ad una bella discesa di 5 chilometri che finisce in una
valle pianeggiante. Alla fine del piano ci fermiamo a
mangiare in un ristorantino lungo la strada che stranamente
ha il menu in inglese. Ripartiamo convinti che ci apetti una
bella salita prima del lago. Ed invece dopo due chilometri
di salita inizia una discesa di 10 chilometri che si getta
nella valle del lago. Riusciamo ad ammirare solo un
pezzettino dall'alto. Altri 15 chilometri di pianura e
giungiamo a Nyaungshwe. Paese vicino al lago Inle. Prima di
poter entrare in paese dobbiamo pagare una tassa di 3
dollari per la zona del lago. Troviamo alloggio in una
guesthouse molto carina tutta di legno. I padroni sono
gentili e calorosi.

14/15 ottobre. Passiamo due giornate al lago. La sera fa
fresco ed abbiamo bisogno di mettereil pile. Ci sono
pochissimi turisti. Ci sono molte guesthouse e ristorantini
praticamente vuoti. Chi e' fortunato ha due stanza occupate.
C'e' un posto che fa una pizza nel forno a legna fantastica
e la pasta fresca con il pesto. Riusciamo fortunatamente a
connetterci ad internet. Stranamente oggi funziona. E' molto
lento ma almeno riusicamo a scrivere a casa. Nella
guesthouse ci sono secchi, stracci e manichetta dell'acqua.
Cosi' Claudio riesce a pulire le bici. Facciamo un giro
intorno ad un pezzettino di lago con le bici. Sembra che le
montagne nascano direttamente dal lago. Dovremmo essere
quasi a 10.000 km cosi' guardo il contachilometri. E' TROPPO
UN PACCO!! Segna 1 km, dopo 10.000 km si e' AZZERATO! Di
ritorno dal lago
vediamo dei galli appollaiati sulle selle di due bici.
Vengono poi chiamati da un uomo, scendono dalle bici ed
entrano nella capanna del padrone. Un gallo gli va in
braccio e si fa coccolare. Uao, i galli domestici.

16 ottobre. Ripartiamo dal lago. Dietro-front verso Mektila.
La strada che prosegue a est verso le montagne e' vietata
agli stranieri. Pedaliamo bene dopo due giorni di riposo.
Prima di arrivare di nuovo a Kalaw, in un campo in cima ad
una salita, vediamo una partita di calcio: Monaci contro
scolari. Tutti bambini. Prendiamo un po' di pioggia. A
Kalaw dormiamo in un'altra guesthouse. E' gestita da
bangladeshi. Sono un po' strani ma gentili. Fa sempre
freschino. Dormiamo bene con due coperte e la doccia calda
fa molto piacere.

17 ottobre. Il mattino mentre facciamo colazione, uno degli
abitanti della guesthouse chiede a Claudio se puo' riparare
le bici. Loro ne hanno due ed una ha un problema. Il
movimento centrale balla. Claudio gli spiega il problema ma
non ha la chiave apposita e non puo' riparare il danno.
Partiamo con il pile addosso. Fa fresco e ci sono 30
chilometri di discesa. Superiamo dei camion che in discesa
vanno molto piu' lenti di noi. Passano dei pick-up carichi
di gente, oltre che seduti all'interno, seduti sul tetto e
aggrappati dove possibile (un po' come in tutto il paese).
Finita la discesa riniziamo a sentire il caldo.
Togliamo i pile e proseguiamo. Arriviamo a
Mektila al calare del buio. Claudio pulisce come puo', con
degli stracci, le bici che sono piene di terra e fango.
Dopo cena compriamo dei dolci alla fantastica pasticceria e
del pane e della marmellata per colazione. Domani inizia la
strada verso sud, verso Rangoon (Yangon)...

Patrizia

No comments: