24.5.07

CLAUDIO (SHANGHAI, 23/05/2007)

Ciao Gente, siamo a Shanghai da cinque giorni, trascorriamo
le
notti in un ostello aperto da un mese. E' pulito, carino e
fuori dal casino. E' il piu' economico che abbiamo trovato.

Dall'ultima mail abbiamo percorso altri 600 chilometri per
raggiungere la citta'.

Il panorama e' lentamente cambiato, qualche sali e scendi,
paludi e il solito vento contrario. Nei campi coltivati,
legati agli alberi, riposavano i bufali che i contadini
spesso usano per arare i campi o come mezzo per trasportare
il materiale. Quei bestioni amano l'acqua e molte volte
passano la giornata a mollo dentro le paludi. Sembrano degli
ippopotami, grigi e con pochissimo pelo.

Nei campi i pastori facevano pascolare i loro bufali e le
pecore ma c'erano anche molti pastori che portavano a
pascolare le oche. Solitamente le portavano in riva alle
paludi e passavano la giornata sdraiati a guardare le oche
sguazzare.

Nei numerosi sali e scendi alcune volte aspettavo Patrizia
che faticava un po' di piu', se non si e' molto allenati i
sali e scendi sono davvero fastidiosi.

In una di queste occasioni non vedendola arrivare sono
tornato indietro ed era ferma con un problema alla bici. Le
era uscita la catena e si era incastrata tra il pedale e il
movimento centrale. Ho cominciato a ridere e mi chiedevo
come cavolo aveva fatto a fare un numero del genere.
Probabilmente in staccata...
Ci sono voluti dieci minuti a sistemare la catena e altri
dieci per ripulirci dal grasso.
La temperatura si e' alzata di qualche grado e con tanta
umidita' si suda parecchio.

Le notti le passiamo sempre negli alberghi nei villaggi,
costano 2 o 3 euro a testa, non sono puliti ma non si puo'
pretendere troppo per quella cifra.
Molte volte i quegli alberghi veniamo rifiutati, il motivo
non si sa, non si sforzano a spiegarlo. Probabilmente il
governo non vuole che i cinesi nei villaggi abbiano contatti
con gli occidentali.

L'avvicinamento a Shanghai era segnato dalle numerose citta'
lungo la strada, e' impossibile restare soli per piu' di tre
minuti, il territorio e' completamente occupato da citta' e
villaggi.

Le citta' sono perennemente in costruzione, appena ne
finiscono una parte buttano giu' un'altra per ricostruirla.
Ci sono cantieri ovunque, continuano a costruire palazzi e
grattacieli. Anche le strade sono sempre stravolte dai
lavori, trovare le vie d'uscita da una citta' puo' risultare
drammatico. Non mettono cartelli da nessuna parte quindi e'
un continuo chiedere informazioni per trovare la via giusta.
Una volta in un grosso incrocio abbiamo usato la bussola per
capire dov'era l'est e scegliere la strada giusta.

I cinesi sono solitamente disponibili a dare informazione,
molte volte non sanno quale sia la via giusta ma cercano
comunque di aiutarci.

La periferia di Shanghai e' cominciata a 36 chilometri dal
centro. Gli ultimi chilometri sono stati uno stress,
nonostante il divieto delle motociclette e i carretti sulla
pista ciclabile passava chiunque. Alcune volte anche le
macchine si infilavano tra le bici creando degli ingorghi
infiniti. Abbiamo impiegato tre ore a raggiungere il centro,
i soliti cantieri stradali ci hanno fatto perdere la strada.
La prima notte l'abbiamo trascorsa in un ostello al centro
ma non era il massimo della vita. Non era economico e poi mi
stavano sulle palle i proprietari. Ci hanno fatto pure
pagare il deposito maggiorato per le biciclette perche'
secondo loro erano ingombranti. Era troppo tardi ed eravamo
troppo stanchi per mandarli a cagare quindi abbiamo
trascorso li la prima notte. I dormitori erano separati,
uomini e donne...che idiozia....sembrava di essere in Iran
dove i sessi sono rigorosamente separati.

Il giorno dopo abbiamo cambiato ostello, raggiungerlo e'
stato un disastro. Si trovava dall'altra parte del fiume e
nessun ponte di collegamento era permesso alle biciclette. I
primi disagi li abbiamo avuti con la polizia che non ci
lasciava attraversare la strada perche' era vietato, quindi
servirsi del sottopassaggio che pero' anche quello era
vietato alle bici. In un quarto d'ora siamo riusciti ad
attraversare la strada e raggiungere il fiume. Per
l'attraversamento abbiamo preso una barca che fa servizio da
una sponda all'altra per gente con la bicicletta e motorini.
Abbiamo impiegato mezza giornata a percorrere 8
chilometri....uscire da questa citta' sara' un disastro!

Shanghai e' una citta' senza dubbio favolosa, sicuramente la
piu' bella della Cina. La notte e' incredibile coi suoi
grattacieli illuminati e luci psichedeliche nelle vie del
centro. Hanno mantenuto una parte di citta' vecchia mentre
il resto della citta' e' un agglomerato di grattacieli. man
mano stanno alzando sempre piu' grattacieli anche nella
periferia e buttano giu interi palazzi non preoccupandosi di
chi ci vive dentro. Molta gente si ritrova senza casa, al
governo non importa.

Lungo le vie del centro i negozi vendono qualunque cosa di
qualunque marca. Ieri volevano vendermi un Rolex "originale"
a 30 euro! Riescono a riprodurre qualunque cosa in maniera
perfetta, sono dei falsari eccezionali.

In citta' abbiamo incontrato un'amica di Patrizia che e'
venuta a studiare il cinese qui a Shanghai. Abbiamo
trascorso un paio di giorni assieme e domani ci rivedremo
per salutarla.

Riaprtiremo verso sud venerdi' mattina. La strada ora ci
portera' verso Hong Kong, in un mese la raggiungeremo.

Ciao Gente, ci sentiamo da sud!

Claudio
PATRIZIA (SHANGHAI, 23/05/2007)

Ciao a tutti,

siamo a Shanghai. Ora vi scrivo dal computer dell'ostello
dove alloggiamo! Che dire di questa citta'...e' magica! La
sera con tutte le luci che la illuminano e' spettacolare.
Si, forse e' un po' psicadelica ma fa sognare.

L'ultima volta che vi ho scritto eravamo a Xuzhou. Da allora
abbiamo pedalato per circa altri 800 km. Ad oggi il
contachilometri segna 1728 km. La distanza giornaliera
massima percorsa e' di 126 km (uao!!...mentre lo scrivo
sorrido!).
Il vento quasi sempre contrario ma io continuo a sperare!!

E' bello pedalare, si veramente bello. Magari la sera sei un
po' cotto ma felice. Da Pechino a qui abbiamo fatto per
quasi tutto il percorso la strada n.104 e per i 300 km prima
di arrivare a Shanghai la n. 312. Che arriva nella piazza
principale di Shanghai (Remin's Square - piazza delle
persone).

Anche se i cartelli stradali a volte sono scritti con gli
ideogrammi in cinese riusciamo a trovare la strada giusta lo
stesso. Uscire dalle citta' imboccando la strada giusta puo'
essere terribilmente difficile. O non ci sono i cartelli fin
quando ormai non sei giunto sulla strada giusta oppure
qualche "simpatico" poliziotto a cui chiedi indicazioni ti
manda esattamente sulla strada opposta.

In bici Claudio credo porti il doppio del mio peso! L'altro
giorno su una salita lui era un po' davanti e mentre
pedalavo si e' incastrata la catena e pedalavo a vuoto. Cla
e' tornato indietro e dopo un po' di tentativi e' riuscito a
mettermela a posto. Mentre lo faceva ho appoggiato la sua
bici per terra perche' con il vento non stava sul
cavalletto. Tra un po' mi viene un ernia. Quanto pesa
rispetto alla mia! Beh pero' cosi' al meno siamo abbastanza
equilibrati: lui non mi aspetta troppo mentre pedala ed io
non faccio molta fatica a stargli dietro!

In un mese abbiamo bucato due volte. Dopo tre giorni che
pedalavamo Cla la ruota posteriore ed il giorno dopo io la
ruota posteriore. Tutto per dei truccioli di ferro che
trasportano le Api e purtroppo, per le biciclette, con
l'aria li perdono per strada.

E' da quasi una settiamana che siamo a Shanghai. La
periferia e' iniziata 36 km prima di avvicinarci.
Allucinante. Prima di arrivare in centro un cartello diceva:
"Citta' Igienica Nazionale", e proprio di fianco c'era un
fiume putrido color verde elettrico!

La prima notte abbiamo dormito in un ostello che tutto
sembrava tranne che un ostello. Troppo raffinato. Li dentro
internet costa 20 yuan all'ora (di solito lo paghiamo
massimo 3 yuan all'ora). Cosi' il giorno dopo abbiamo
cercato un altro ostello. Lo abbiamo trovato nell'area nuova
di Shanghai che e' separata da un fiume dalla parte
"vecchia" (lo messo tra virgolette perche' e' tutta nuova
Shanghai, le cose troppo vecchie, purtroppo, le tirano giu'
da un giorno all'altro per costrire palazzi nuovi) di
Shanghai. E' proprio carino. Lo hanno aperto da un mese.
L'unico problema e' stato attraversare il fiume. C'e' la
metropolitana, ma le bici non possono entrarci. C'e' un
tunnel ma e' a pagamento. Dopo molte ricerche abbiamo
trovato una barca che fa navetta da una parte all'altra per
bici e motorette.

Ho incontrato Francesca, una mia amica che studia cinese qui
a Shanghai e ci ha fatto da "guida" per un paio di giorni!

Venerdi' ripartiamo da Shanghai...direzione Hong Kong. Si va
verso sud! Probabilmente seguiremo la costa est per andare
verso sud. Ma strada facendo vedremo!

Beh un abbraccio a tutti e vi saluto..

a presto...

Patrizia

8.5.07

CLAUDIO (CINA, 8/05/2007)

Ciao Gente, siamo a Xuzou, una citta' a 900 km da Pechino e
ne mancano altri 600 per raggiungere Shanghai. Prendendola
comoda arriveremo tra una decina di giorni.

La Partenza da Pechino e' stata bella, finalmente di nuovo
in bicicletta. Abbiamo caricato le bici, io ho preso tutta
la roba pesante, attrezzi, tenda, fornello, gavetta e la mia
roba. patrizia nelle borse ha messo solo i suoi vestiti. la
mia bici e' molto piu' pesante ma se non fosse cosi'
andremmo troppo piano.

Uscire da Pechino e' stata un po' una tragedia, come tutte
le grandi citta' e' un gran disastro trovare la strada
giusta. Abbiamo rischiato di entrare in autostrada,
continuavamo a girare come topi in trappola.

Il primo giorno abbiamo fatto settanta chilometri con il
vento contrario. A oggi sono 9 giorni col vento contrario e
uno e mezzo di vento a favore... non e' giusto!

La parte est della Cina e' tremendamente affollata. E'
impossibile dormire in tenda senza essere visti. E' piena di
villaggi ed e' abitata ovunque. La sera alloggiamo sempre in
qualche locanda che paghiamo 2 o 3 euro a testa. In molti
fanno i prezzi da turista ma poi contrattando paghiamo come
i cinesi.

Per mangiare ci fermiamo nei ristorantini lungo la strada e
ordiniamo da mangiare col didionarietto tascabile o andando
in cucina facendo vedere cosa vogliamo mangiare. la cucina
e' buona anche se alle volte e' troppo piccante.

Le strade sono impeccabili, non manca quasi mai la pista
ciclabile quindi pedalare e' una meraviglia. L'unica rottura
di balle sono i clacson dei camion e delle macchine. Suonano
continuamente, molte volte inutilmante visto che la gente e'
talmente abituata che non batte ciglio se il clacson di un
camion gli suona nelle orecchie. Alla sera ci fischiano le
orecchie, speriamo di abituarci presto anche noi.

Lungo la strada la maggior parte della gente si sposta con
le bici elettriche o con bici a tre ruote che stracricano di
materiale o all'evenienza usate come taxi. Come mezzo da
lavoro piu' usato sono le Api cinesi. Sono tutte a gasolio
ed hanno la trasmiossiene a cinghia che dal cambio va al
differenziale. Un sistema strano ma molto robusto visto che
sono stracariche e vanno sempre. I mezzi cinesi sembrano
davvero ottimi. Sono semplici e credo siano robusti. Le
officine lungo la strada sono come in Russia, lavorano
all'aria aperta facendo delle gran chiazze d'olio che
resteranno a vita. I piu' tanti che fanno lavori manuali
hanno delle piccole officine quindi sfruttano i bordi della
strada per costruire serramenti, saldare o riparare
macchine.

Questa parte di Cina e' tutta coltivata, i contadini che se
lo possono permettere hanno dei piccoli trattori che usano
anche per innafiare i campi pescando l'acqua dai corsi
d'acqua al bordo della strada. Usano la presa di forza del
trattore e con delle pompe riescono ad irrigare i campi. I
piu' poveri coltivano solo con la zappa e portano l'acqua
con i secchi.

I cinesi sono simpatici, alcuni stressanti e rompi coglioni
ma del resto in ogni stato se ne incontrano sempre. Molte
volte ci facciamo delle gran risate con loro ma alle volte
ci verrebbe voglia di strozzarli. Quando non vogliono
collaborare non c'e' verso di fargli capire un cazzo. Chi
parla inglese fa il possibile per sfoggiarlo e farsi sentire
dagli altri che riesce a comunicare con noi. Sono molto
amichevoli e se qualcuno decide di aiutarci lo fa fino in
fondo. Solitamente gridano ALO' appena passiamo e scoppiano
a ridere come bimbi. Alcuni Alo' sono simpatici ma molti
altri sono pesanti. Dipende sempre chi lo dice e come lo
dice.
Incredibilmente non sputano quasi piu' per terra!!
Probabilmente in questa zona sono un po' diversi da dove ero
passato io anni fa. Comunque e' uscita una propaganda
invitando i cinesi a non sputare piu' per terra perche'
potrebbe dare fastidio ai turisti...lo fanno in vista delle
olimpiadi del 2008. E poi nella propaganda dicevano che gli
sputi potrebbero diffondere malattie come la Sars. Anche la
campagna anti fumo ha avuto ottimi risultati in gran parte
della Cina.

Alcuni cinesi sono dei gran perdi giorno, passano la
giornata a giocare a poker o a dadi ai bordi della strada.
Si radunano in molti a guardare ed aspettare il proprio
turno per una partita.

Riusciamo a mantenere una media di 70 o 80 km al giorno e
non e' male. La mattina tra una cosa e l'altra partiamo
sempre tardi ma alla sera riusciamo sempre a fare un
discreto chilometraggio. Ora Patrizia va un po' meglio anche
se deve riuscire a mantenere una velocita' costante. Molte
volte sto davanti io per tagliare l'aria e fare in modo che
faccia meno fatica e riusciamo ad andare piu' forte.

Un giorno che ci siamo fermati a pranzo in un ristorantino
la padrona ha provato a fotterci coi soldi. Ha voluto la
bellezza di 7 euro considerando che solitamente ne spendiamo
uno o due al massimo. Ho fatto una rissa che e' durata
mezz'ora, sono usciti i cuochi e c'e' mancato poco che
finissimo alle mani. Alla fine ho pagato tre euro.

Abbiamo raggiunto il fiume giallo e la citta' di Jian dove
ci siamo fermati un giorno a riposare. Nelle citta' e non
solo si vedono molti cani Pechinesi...non avevo mai
realizzato che i pechinasi erano cani cinesi...era logico.
Non sempre i cani vengono trattati bene, l'altro giorno
infatti c'erano due cani simili ai pastori tedeschi, uno
grande e un cucciolo incastrati a delle griglie con le gambe
legate e lasciati soffrire fino a che' non sopraggiunga la
morte. Era una scena angosciante e nemmeno si spiegava il
motivo di una tale violenza sugli animali.

Partiti da Jian abbiamo incontrato un gruppo di cinesi,
erano in 10 amici che viaggiavano in bicicletta. facevano un
giro rotondo di 3 giorni e di 250 km circa. la compagnia era
al quanto bizzarra... C'erano due donne, una sulla trentina
e una sulla quarantina, un ragazzo con un cerrotto
sull'occhio e uno, il migliore, con una protesi alla gamba.
aveva perso la tibbia in un incidente d'auto e con una
protesi che gli partiva dal ginocchio andava come una
scheggia. era il piu' forte cioclista del gruppo. Aveva la
bici piu' marcia ma dava del filo da torcere a tutti. Ci
siamo aggregati a loro ma dopo 20 km Patrizia era cotta e
aveva fame quindi abbiamo salutato il gruppo e ci siamo
fermati a mangiare. Dopo pochi chilometri e' iniziata una
gran bella salita, Patrizia saliva lenta e stava
agonizzando...io ridevo e pensavo a quando mi diceva che le
piacciono le salite perche' dopo c'e' la discesa... Mi
dispiaceva andare forte e lasciarla sola quindi andavo al
suo passo e la consolavo dicendogli che anche Coppi alla
prima salita da professionista aveva avuto delle
difficolta'...

Discesa e' stato uno sballo, finalmente col vento a favore!
Siamo scesi molto veloci e la sorpresa e' stato ribeccare i
nostri amici ciclisti! Erano saliti molto piu' piano di noi
perche' alcuni di loro avevano preso la bici a mano perche'
non riuscivano a fare la salita considerando che avevano le
bici scariche! Grande Patrizia! Ci siamo salutati per la
seconda volta dicendo che noi andavamo troppo piano per loro
ma dopo 10 km sulla pianura gli abbiamo ripresi. facevo da
apripista e mantenevamo una media di 27 km/h. era una media
troppo alta, mi ero gasato e Patrizia infatti era scoppiata
dopo 30 km.

Abbiamo continuato coi ciclisti fino alla citta' aspettando
ogni tanto le donne che non riuscivano a mantenere il nostro
passo. Che super uomini!!

Hanno girato in lungo e in largo per la citta' cercando una
sistemazione e alla fine ci siamo alloggiati in un albergo
tutti assieme. Siamo stati davvero bene in compagnia di quei
ragazzi, due di loro parlavano inglese ma alla fine
riuscivamo a comunicare con tutti. Siamo stati al risorante
con loro e ci hanno pagato la cena. Erano ragazzi favolosi.

Il vento e' tornato immancabilmente contro ma prima o poi
avremo la fortuna di prenderlo a favore! Abbiamo bucato
solamente due volte, una volta per uno la gomma posteriore.
Trasportano i trucioli del ferro con le Api senza
preoccuparsi di perderli per strada facendo bucare le gomme
agli sfigati in bicicletta.

Ora siamo in questa citta', ci siamo presi un giorno di
ferie e questa mattina abbiamo dormito come ghiri. Domani
mattina torniamo sulla strada per Shanghai e pian piano
arriveremo anche li'.

Ciao gente, ci sentiamo!!

Claudio

PATRIZIA (I PRIMI GIORNI IN BICI..., 26/04/2007 - 8/05/2007)

Ciao a tutti!!
Siamo a Xuzou, citta' a 600 km nord-ovest di Shangai.

Giovedi' 26 aprile siamo partiti da Pechino in sella alle
nostre biciclette. In dieci giorni di strada abbiamo
percorso circa 900 km. La distanza minima percorsa e' stata
di 43 km e quella massima ieri di 115 km. Il vento e' quasi sempre
stato contro. Il cielo sempre sereno e la strada
pianeggiante.
Oggi ci siamo presi una giornata di pausa! Le gambe fanno un
po' male (a me!) e ho un po' le braccia ustionate dal sole.
Male al sedere? poco!
E' bello pedalare...ho il tempo di assaporare cio' che mi
circonda. Si e' piu' a contatto con le persone che incontri
sulla strada...

La comunicazione con i cinesi, se non vogliono collaborare,
si puo' trasformare in qualcosa di complicatissimo anche
nelle cose piu' semplici. Cosa ci entra a fare un "turista"
in un albergo se non per chiedere un letto per dormire? Non
e' cosi' ovvio...a volte ti guardano come se fossi un
alieno, ridono e non capiscono minimamente cosa tu stia
provando a chiedergli...e poi dalla disperazione ti fanno
segno di no con il viso e con le mani.

Venerdi' mattina (il 4 maggio) ripartiti da Jinan, sempre
con il vento contro, e' finita la pianura per dare spazio ai
monti. E cosi' sono iniziati anche i sali e scendi invece
della strada pianeggiante che ci ha accompagnato per i primi
giorni. Dopo un paio d'ore di pedalata incontriamo sulla
strada una decina di cinesi con le loro biciclette che vanno
a Taian (citta' dove siamo diretti anche noi). Sono tutti
cinesi, 8 uomini e due donne. Sono in giro da due giorni in
bicicletta. Ci chiedono se volgiamo pedalare con loro. Li
seguiamo. Dopo un'oretta noi ci fermiamo a mangiare. Loro
proseguono, cosi' li salutiamo. Ripartiamo e dopo un'ora la
prima vera salita. Dopo 200 metri Claudio guarda il mio
cambio. Ho il rapporto piu' lento. Piano ma arrivo fino in
cima! Ed ora inizia la discesa!! Dopo dieci km di discesa
rinizia la strada piu' o meno pianeggiante e rincontriamo i
dieci ciclisti. Ci chiediamo come mai siano andati cosi'
lenti. Ecco il motivo: le donne hanno fatto la salita con la
bici per mano.
Pedaliamo con loro e siamo in testa al gruppo. Ci superano
in due e tirano loro. Vanno veloci ma ogni quarto d'ora sono
fermi ad aspettare chi va piu' lento. Ti ammazza le gambe
cosi'. Arriviamo in citta' con loro e ci chiedono se andiamo
in albergo con loro. Ci pensano loro a trovare l'albergo. Ci
impiegano piu' di due ore (io e Cla siamo piu' operativi).
Andiamo a mangiare con loro e ci offrono la cena. Un ragazzo
parla abbastanza bene l'inglese e ci fa da traduttore. Sono
gentili. La sera in albergo vogliono vedere la nostra tenda.
Cosi' la montiamo nel corridoio dell'albergo. Ci salutiamo
prima di andare a dormire. Loro partono alle sette il
mattino. Noi dormiamo un po' di piu'.

Sabato mattina ripartiamo con il vento forte ma a favore.
Uao! Come si pedala veloce e si fa poca fatica anche con un
po' di sali e scendi. In un "soffio" facciamo 80 chilometri.
Ci fermiamo a Qufu per la notte. Cittadina turistica per il
confucianesimo. Quindi un po' piu' cara. Dopo un po' di
ricerche troviamo una stanza fatiscente ad un buon prezzo.
La notte ci svegliano delle urla: la padrona per quasi
un'ora urla contro un tizio di un'altra stanza e gli bussa
alla porta. Chissa' cosa si dicono.

Domenica cessa il vento a favore e ricomincia di nuovo
quello contro...e' stato bello finche' e' durato! Ieri
abbiamo percorso 115 km e siamo arrivati a Xuzou. Abbiamo
trovato una stanza con le lenzuola quasi pulite. Chissa'
ogni quanto le cambiano. E' difficile trovare un posto dove
le lavano ogni volta che qualcuno lascia la stanza.

Mediamente percorriamo 80 km al giorno. Le gambe fanno meno
male e il sedere e' ok! Per le mani che mi facevano male ho
cucito una manica del pile arancione di Cla sulle manopole
della bici, cosi' sono piu' morbide.

Per mangiare riusciamo a spendere abbastanza poco. Di solito
spendiamo intorno ai 15 yuan in due a pasto. Un giorno dopo
aver ordinato direttamente dalla cucina, non capendo una
parola del menu, ci presentano il conto di 70 yuan. Dopo una
"rissa" per riuscire ad abbassare il prezzo paghiamo 40
yuan. 70 yuan non sono molti, sono pari a 7 euro. Pero' e
come se da noi in un ristorante, invece che chiederti 20
euro te ne chiedano 50.

E' allucinante ogni giorno quanti "Hallo" ci vengano detti
quando passiamo attraverso villaggi o citta'. A volte in
tono da presa in giro, a volte solo e semplicemente di
saluto. Se gli si risponde con un saluto e' molto facile che
esplodano in una risata isterica. Se invece non gli si
risponde ti dicono "Hallo" fino a che l'orecchio puo' udire.
Rispondergli con "Ni'haa'" (ciao in cinese) puo' avere lo
stesso effetto di un altro saluto!

Domani ripartiamo verso sud-est. Direzione Shangai e
l'Oceano Pacifico.
A presto ...

Patrizia