12.1.08

PATRIZIA (VERSO OVEST..., 6/01/2008 - 12/01/2008)

Ciao!

Siamo a Lucknow. Capitale dell'Uttar Pradesh. Fermi un
giorno per riposare un po'. Abbiamo fatto quasi 300 km in
due giorni. E stamattina avevamo bisogno di una bella
dormita! Il ritorno in India e' stato bello per la pianura
(le mie gambe l'apprezzano molto piu' della salita!!..anche
se e' piu' spettacolare) ma un po' traumatico per caos,
clacson, traffico, mucche e spazzatura ovunque. Appena fuori
dall'internet cafe' da cui sto scrivendo c'e' una scimmia
appollaiata sopra l'insegna dell'internet.

6 gennaio. Ripartiamo da Pokhara il mattino presto. Non c'e'
sole ed e' coperto. Cosi' il fresco si sente e partiamo con
indosso due pile. La strada usciti dal centro parte subito
in salita e dopo poco pedaliamo solamente con un pile. Ci
sono tanti bimbi che camminano (e corrono) con noi per un
tratto mentre vanno a scuola con le loro divise. Un bimbo,
avra' avuto 6 anni, mentre cammina a fianco a me mentre
pedalo in slaita apre la sua cartella, tira fuori un libro e
me lo mostra tutto orgoglioso: il suo libro d'inglese! E'
impressionante come parlicchino gia' l'inglese da piccoli.
Forse la necessita'! In un luogo dove il turismo e' forse la
risorsa primaria. Fa freddo, durante tutta la giornata
continuiamo a mettere il pile in discesa e toglierlo in
salita. A pranzo ci fermiamo in un posto apparentemente
tranquillo e senza nessuno per mangiare. Dopo 5 minuti siamo
"circondati" da una trentina di bimbi!
Ci fermiamo dopo 83 km di sali e scendi in mezzo ai monti.
Un albergo sulla strada. Con il bagno in comune ma con acqua
calda e pulito! La stanza gelida ma con la tv satellitare
(che contrasti!), le coperte...mmm...pulite per i nepalesi e
un po' puzzolenti per noi! Dormo fasciata come un
uovo...calzettoni, pile e berretto in testa! Piu' la coperta
puzzolente ma caldissima di lana di yak.

7 gennaio. Ripartiamo come una bella discesa...che sembra
dover arrivare fino in india ed invece dopo un ponte la
strada inzia a salire in mezzo ad una valle stretta e sale,
sale e sale per 15 km. L'ultimo saluto alla meravigliosa
catena dell'Annapurna con il Macchapuchere (o Fishtail...per
la sua punta a coda di pesce) che si erge alto nel cielo
speldidamente azzurro. Dopo Tansen. Una 60 di km dal confine
indiano la strada scende prima in mezzo ad una valle larga e
bassa al fianco di un fiume e poi lungo i crinali ai lati di
una profonda valle fino a Butwal. I Namaste dei bimbi ci
tengono compagnia durante tutto il giorno. Da Butwal a
Bhairawa (4 km prima del confine) abbiamo un antipasto di
India. Pianura, clacson, smog e polvere! A volte sono meno
faticosi 20 km di salita che 20 in mezzo al caos indiano!

8 gennaio. Passiamo la frontiera in un quarto d'ora. Giusto
il tempo di compilare carte di uscita dal Nepal e d'ingresso
in India e di farci mettere i timbri sul passaporto.In India
ricominciano le "gare" degli indiani. Che a volte rischiano
di farti sbandare per il sorpasso all'ultimo prima che
devono girare. In un tratto di strada vediamo tantissime
scimmie che la attraversano e se ne stanno appollaiate ai
bordi. Arriviamo a Gorakhpur nel primo pomeriggio. Ci
sistemiamo in un hotel mezzo in ristrutturazione. Forse una
volta un albergo d'elite ma ora un grosso gigante che sta in
piedi per miracolo. Una piscina dove le alghe fanno da
padrone ed un ristorante che ricorda uno di quelli in certi
film del terrore. Una sala enorme, vuota con tovaglie del
15-18! Risolleva l'atmosfera il cuoco simpatico!

9 gennaio. Stiamo fermi un giorno a Gorakhpur. Dobbiamo fare
un po' di scorte di cibo. Ci acclimatimo un po' al clima
indiano (a proposito di clima...fa piu' caldo..). Nelle
citta' indiane credo ci sia veramente di tutto...il problema
e' trovarlo! In Nepal trovare le cose era molto piu'
semplice. Citta' piu' piccole, meno caotiche e con un centro
"piu' centro". Comunque con un po' di pazienza troviamo
tutto cio' di cui abbiamo bisogno. Anche a piedi in mezzo al
traffico indiano sembra impossibile passare ma poi
sorpassata una mucca, scavalcato un motorino e fatosi largo
fra qualche rickshaw si trova il proprio spazio! la
corrente, come anche in nepal, va e viene e dove non hanno
un generatore a benzina "si va" a candele.

10 gennaio. Si riparte!! :-). Usciamo dall'albergo e ci
fermiamo a comprare dell'acqua in un negozietto. Il
proprietario, vedendoci con le bici cariche, ci chiede dove
andiamo e alla nostra risposta Agra (piu' o meno a 700 km a
ovest di Gorakhpur) rimane stupito. Ma credo che forse
rimarrebbe piu' stupito un negoziante di Arona se mi facesse
la stessa domanda e la risposta fosse Roma! In periferia,
vediamo una ragazzina che cerca fra la spazzatura. Claudio
si ferma e fa segno di darle un sacchetto (lasciamo giacca,
berretti e qualche calzino..fa caldo e non ne abbiamo piu'
bisogno). La bambina lo guarda con gli occhi sgranati come a
dire:"ma sei sicuro?E' proprio per me?". Claudio le fa
vedere dentro il sacchetto e poi glielo lascia. Usciti un
po' da centro e imboccata la strada per Faizabad, ad ovest,
ricominciano le gare!!I camion ed i pullman vanno come dei
pazzi e quando si sorpassano ti devi buttare a lato della
strada per non farti schiacciare. La strada fra Gorakhpur e
Lucknow e' tutta un lavoro in corso unico! In un tratto di
strada con dei rami degli alberi piuttosto bassi che si
affacciano sulla strada un camion carichissimo di baglia e
altissimo ci sorpassa, si incastra in un ramo e ci sommerge
in una nuvola di paglia. Ci fermiamo per ripulirci un po' e
nel mentre si impiglia in un altro grosso ramo e lo spezza.
Rimane incastrato nei teloni che legano la paglia. Uno
scende dal camion e lo tira giu', cadendo strappa un po' di
telone e per poco non prende in pieno una macchina. Spostano
il ramo a lato della strada e ripartono come se niente
fosse! Sta vendendo buio, una 10ina di km e arriveremo a
Faizabad. In uno dei tanti punti con i lavori in corso con
deviazioni da una carreggiata all'altra ci sono delle pietre
a lato della strada. Claudio e' gia' avanti, io passo sulle
pietre perche' dietro sta arrivando un camion e non vorrei
farmi schiacciare. Come non detto, i copertoni scivolano
sulle pietre ed io cado come un salame sul sedere. Che
botta, mi fa male ancora adesso. Il camion frena dietro di
me, lo spegne e due scendono a vedere come sto. Claudio
sentita la frenata torna indietro. La bici e' ok ed io pure.
Un camionista mi parla in indiano e credo mi abbia detto di
stare attenta ai sassi. Provavo a dirgli che non capisco una
parola in indiano ma ha continuato a parlarmi pensando che
capissi! Finalmente dopo piu' di 150 km arriviamo a
Faizabad. Passando nelle vie della citta' vediamo una mucca
ed un cane in attesa davanti ad un negozzietto...sembra
aspettino il loro turno per comprare! Sui balconi ed i
cornicioni del hotel dove ci fermiamo e' pieno di
scimmiette, con un tizio che cercano disperatamente (ed
inutilemtne) di mandarle vie! Un'altra sale indisturbata sul
tetto di una macchina e sta li appollaiata.

11 gennaio. Ripartiamo abbastanza presto. Ma non troppo.
Entriamo nel ristorante dell'abergo intorno alle 7 e 25 ma
il cameriere guarda l'orologio, ci chiede cosa vogliamo e ci
fa segno con il dito di andare fuori. E' troppo presto!
Chiediamo alla reception se possiamo avere la
colazione...dopo qualche minuto siamo accontentati.
Mancavano ancora 5 minuti all'apertura! Oggi vorremo
raggiungere Lucknow ma dista 130 km e siamo un po' cotti. Ci
fermiamo a pranzo sotto un grosso albero a lato della
strada. Pane, formaggini e tonno! Un sacco di gente si ferma
a guardarci un po' inebetita. Qualcuno ci chiede da dove
veniamo e dove abbiamo preso le biciclette. In India non se
ne vedono di bici con il cambio ma solo "cinesi di latta".
Dopo un po' se ne vanno tutti e rimaniamo un po' soli. Un
signore abbastanza anziano che sta passando in bicicletta,
per guardarci si "accartoccia" e cade. Gli esce un po' di
grano da una borsa di tela che portava appoggiata al
manubrio. Claudio gli tira su la bicicletta e gli raddrizza
il manubrio. Poi l'indiano raccoglie tutto il grano caduto
sull'asfalto, compresa la polvere, e lo rimette nella sacca.
Si guarda qualche graffio sul piede e sulla gamba e poi
riparte come se niente fosse. Le gare anche oggi non
mancano. Sono rari ma a chi ci sorpassa e va ad un'andatura
costante, ci mettiamo dietro e sfruttiamo la scia! Sembra
poco ma con il vento contro (che purtroppo anche ora ci
ritorviamo) e' un pacchia sfruttare un po' di scia! Vediamo
sempre qualche scimmia che attraversa la strada o che ruba
qualcosa da mangiare. A volte i colori delle camicie o dei
gilerini delgi indiani sono terribili. Ieri ho visto un uomo
in bicicletta con una camicia rosa elettrico con sopra un
gilet color marroncino cacca...terribile. O un altro con una
camicia rossa e sopra un gilet di lana (gonfio tipo gallina
che gonfia il collo) azzurro elettrico! Arriviamo alla
periferia di Lucknow con il giorno ma in centro ci arriviamo
alle 7 con il buio. E' una citta' grande e strana dalle
altre viste. Caotica ma diversamente. Meno spazzatura e
senza mucche in giro. Due carreggiate con tre corsie l'una e
senza buchi. Chiediamo in tre alberghi economici ma sono
tutti pieni. Finalmente alle 8 e mezza troviamo una stanza.
Non troppo economica ma pulita e con l'acqua calda (una
rarita' molto apprezzata!).

12 gennaio. Siamo a Lucknow...finito di scrivervi andiamo a
pranzare..sono gia' le 3! Domani ripartiamo (sempre verso
ovest!), probabilmente ci sentiremo da Agra.

A presto gente,

Patrizia

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