28.1.08

PATRIZIA (FINALMENTE DELHI, 19/01/2008 - 28/01/2008)

Ciao a tutti!

Vi scrivo da un internet cafe' di Delhi. Siamo nella zona d
PaharGanj. Si trova vicino alla stazione di New Delhi ed e'
vicino al "cuore" della citta'. E' una zona un po'
incasinata, piena di rompiballe che ti vogliono vendere
mappe, souvenir, fumo e di motorette e rickshaw. Ci sono
pero' gli alberghi piu' economici e alcuni posti per
mangiare. Ci abbiamo "messo una vita" ad arrivare qui! 200
km in una settimana!

19...20...21 gennaio...Beh non c'e' molto da
raccontare...dovevamo partire la mattina del 19 da Agra per
Delhi ma sono stata male e cosi siamo rimasti fermi ancora
tre giorni. Io imbacuccata sotto le coperte con malditesta e
febbre, e ogni tanto scappavo in bagno.

22 gennaio. Mi sento molto meglio...partiamo! Fa un freddo,
ma un freddo! Sono imbacuccata con berretto praticamente
sugli occhi e sciarpa appena sotto. Sugli occhi gli occhiali
da sole. dopo un'ora di pedalata mi fermo a mettere i
calzettoni di lana fino alle ginocchia. I piedi si
riscaldano. Le gare iniziano gia' dal mattino appena fuori
dall'albergo. Sono snervanti in mezzo al traffico indiano.
Uno supera Claudio e rischia di farlo ammazzare svoltando a
sinistra appena averlo superato. Dopo pranzo a Claudio si
fora la gomma. Un chiodo (avrebbe bucato anche quella di una
macchina). Mentre la ripara mi viene un maldipancia
tremendo. Siamo vicino a delle case cosi' e' difficile
trovare un posto. nOn ce la faccio piu' Che brutto non avere
un bagno quando ne hai tremendamente bisogno o una radura in
cui stare in pace! Comunque mi metto in un posto semi
nascosto e il maldipancia mi passa un po'. Dissenteria!
ripartiamo e dopo due km mi devo fermare di nuovo. Dopo un
altro km, sulla salita di un cavalcavia Claudio mi chiama,
mi giro, ha bucato di nuovo...un vetro! Ci fermiamo. Claudio
si mette a riparare nuovamente la camera d'aria e a me viene
un altro attacco di maldipancia. C'e' qualche albero e
sembra nessuno sui pendii di fianco al calvalcavia,
cosi'...vado di nuovo. Torno da Claudio ed e' attorniato da
5 o 6 indiani che guardano inebetito cio' che sta facendo.
Lungo i pendi del cavalcavia e' pieno di cacche di mucca e
bufali spiattellate e messe a seccare per poi essere vendute
come combustibile. Siamo a pochi km da Mathura. Decidiamo di
fermarci li'. Io sto male e Claudio ha gia' bucato due
volte! E' segno che dobbiamo fermarci! Prima di arrivare a
Mathura e aver trovato un albergo, devo trovare un posto per
evacuare altre tre volte.

Troviamo un albergo lungo il fiume. E' una struttura molto
vecchia ma accogliente. La citta' e' piena di scimmie
ovunque. Fuori dalla nostra stanza, appena sopra c'e' un
buco nel muro dove due pappagallini hanno il loro nido.
Stanno appollaiati su un filo vicino al nido. L'acuqa calda
e' a disposizione solo in secchi. Cosi' mi lavo come posso e
poi mi imbacucco! Provo la febbre...ne ho 38. Continuo ad
andare in bagno. Per cena mangio del riso al vapore, tutto
appiccicato e scondito. Prima di dormire provo la febbre ed
e' a 39. Mi sento calda come una stufa. Ho i piedi gelati,
cosi' mi addormento con il dolce Claudio che mi sclada i
piedini. Di notte mi tocco la fronte e sembra
esplodere...preferisco non prendere niente.

23 gennaio. Il mattino sto meglio. La febbre e' passata e
non tornera' piu'. In bagno continuo ad andare cosi' inizia
una dieta ferrea per tre giorni a base di patate bollite e
riso a pranzo e cena e pane per colazione.
Oltre ai pappagallini ci sonop anche degli scoiattoli che
fanno avanti e indietro sui tubi che scorrono lungo i muri.
Uno si mette su un boiler (sono fuori dalle stanze. E le
porte delle stanze sono tipo su una terrazza) e inzia a fare
versi e sbattere la coda...sembra al attacco (lo fa diverse
volte al giorno).

24 gennaio. Stiamo ancora fermi a Mathura. Il mio pancino
non sta meglio. La mattina c'e' l'acqua calda dai tubi cosi'
mi faccio una bella doccia. Finita la doccia appoggio le
infradito fuori dalla porta, di fianco a quelle di Cla per
farle asciugare. Claudio e' andato a fare un po' di spesa.
Apro la porta della stanza e stanno passando sul terrazzo
delle scimmie. Due si fermano, ci guardiamo, le faccio un
gesto di andare via, vedendo che non ho niente in mano viene
verso di me. mi chiudo in stanza. Dopo un po' non le sento
piu'. Guardo fuori da una fessura sotto la porta. Vedo un
pezzo di scimmia con in mano l'infradito di Cla che se lo
sta rosicchiando. Batto un colpo sulla porta e le urlo.
Sento che se ne va. Guardo dalla finestra. Quella belin di
scimmia si sta masticando la mia infradito. Ha lanciato
quelle di Cla via, e una mia sul bordo del terrazzo. Arriva
Claudio e vede la scimmia con la mia infradito. Le corre
dietro e alla fine dopo una "lotta spietata" la scimmia si
buta dal quarto piano (e' sopravvissuta!) e lascia cadere il
mio infradito nel vuoto. Cla lo recupera. E' mezzo
rosicchiato! Ma si puo'!

25 gennaio. Sto un po' meglio ma continuo a riso e patate e
il cuoco mi fa una gradita sorpresa portandomi anche delle
carote bollite. Prendo delle pastiglie per eliminare i
micobri nell'intestino. Sta passando...va un po' meglio la
consistenza!

26 gennaio. Di nuovo in sella. Stavolta realmente in forma.
Fa freddino e pedaliamo ben imbacuccati. Si pedala bene, non
troppo vento e bella strada. La sera non riusciamo a trovare
un buco per dormire. Siamo ad una trentina di km da Delhi e
vorremo arrivarci domani. E' gia' buio e sono un po' stanca.
Pedaliamo ancora un po'. Siamo ormai a 140 km e la
stanchezza si fa sentire. Ci femriamo in un paesino.
Chiediamo informazioni ad un ragazzo che ci dice che il
primo albergo e' praticamente a Delhi ma che se non abbiamo
problemi ci puo' ospitare a casa sua. Ci porta casa di sua
sorella, ci dice che e' piu' accogliente e staremo meglio.
Le bici invece le portiamo a casa sua (200 metri distante).
Ci compra dei panini da MC (si c'e' anche qui!) e ce li
porta a casa. E' molto cordiale e gentile. Sua sorella ci
prepara il letto con delle coperte fra i divani sul tappeto
in sala. Alle 9 e mezza tutti a letto.

La loro casa e' spaziosa e con delle decorazioni e
l'arredamento...mmm...non so descriverli. Vi faccio un
esempio e' come se uno in casa sua mettesse tutte le cose
piu' appariscenti (apparentemente costose e di lusso) e le
mettesse tutte insieme senza un minimo di gusto. Sulle
pareti sono appesi dei poster giganti della filgia di sua
sorella e suo marito con sfondo bianco e tutte in posa e non
naturali con vestiti usati solo per le foto!

27 gennaio. Ci svegliamo presto, sistemiamo le coperte e
facciamo su i bagagli. Aje (si chiama cosi' il ragazzo) ci
viene a prendere e ci porta a casa sua per far colazione. E'
molto semplice. Con due stanze in cui c'e' tutto e un altra
grossa praticamente a cielo aperto ma semivuota. Il bagno e'
una turca vicino all'ingresso. Ci fa accomodare sul loro
letto nella stanza piu' calda e la mamma ci prepara la
colazione dopo essere stata al bazar a comprare. Ci cucina
veramente delle fantastiche omelette (un po' una botta di
vita a colazione ma buone e fatte con amore). Aje parla
davvero bene inglese ed e' un ospite adorabile. I
paradossi...ha due cellulari super moderni!

Salutati Aje e la sua famiglia ripartiamo. Dopo qualche km
ci fermiamo a lavare i denti per strada. Verso mezzogiorno
siamo nel centro di Delhi. Ho bucato! Claudio si ferma a
gonfirmi la gomma ma poi la ripareremo in albergo. Siamo
quasi arrivati a PaharGanj. Vediamo qualche stanza e poi ci
fermiamo in un alberghetto in una viuzza vicino alla via
principale. Piccola, economica, con il boiler (strano avere
l'acqua calda!) e la tv con dei canali in inglese. La
pulizia...indiana! Diamo un po' di cose da far lavare e
altre ce le laviamo noi e poi le stendiamo in stanza su un
filo. Il pranzo e' abominevole al ristorante del nostro
albergo ma la cena e' decisamente migliore in un
ristorantino sembre nei dintorni di Paharganj, stranamente
caldo, pulito e molto accogliente.

28 gennaio. Ci svegliamo presto...prestissimo...ci squilla
il telefono in camera alle tre di notte. E' quello della
reception per dirci che il taxi e' arrivato...ha sbagliato
numero! Dormiamo ancora un po' di ore e poi ci alziamo!
Facciamo colazione e prediamo un ape per andare
all'ambasciata italiana. Devo rifare il passaporto (ho
pochissime pagine libere) e dobbiamo richiedere le lettere
di presentazione da parte della nostra ambasciata per
richiedere i visti pakistan e iraniano. Con nostro stupore
sono veramente troppo operativi. Paghiamo l'importo in rupie
indiane per il passaporto e per le lettere, firmo un foglio
per la richiesta del nuovo passaporto e in mezzora siamo
nuovamente fuori dall'ambasciata. Domani o dopo saranno
pronti lettere e passaporto.

Passeremo un po' di giorni qui a Delhi in giro per
ambasciate,
ciao a tutti, a presto...

Patrizia

No comments: