PATRIZIA (KATHMANDU -POKHARA, 02/01/2008 - 05/01/2008)
Ciao gente,
siamo a Pokhara. Siamo arrivati l'altro ieri sera dopo due
giorni di pedalata da Kathmandu. E' stato strano lasciare
Kathmandu, il suo coas, il suo fascino, l'abitudine di avere
come "base" Kathmandu per un mese.
Dopo il primo dell'anno, il 2 gennaio dopo aver fatto una
sostanziosa colazione a base di croissant, patate, pomodori,
frittata e bacon (il set li comprendeva!) abbiamo caricato
le nostre bici. I bagagli sono piu' pesanti di quando
eravamo arrivati a Kathmandu. Qualche vestito pesante in
piu' e qualche scorta di cibo per evitare il dhal baht (riso
bollito e scondito con salsina piccante di ceci). Il carico
un po' piu' lento del solito. Era un mese che avevamo i
bagagli posati in camera. Buttato via gli elastici cinesi
con cui legavamo i bagagli sul porta pacchi e comprati dei
"ragni" da moto molto piu' pratici! Appena salita in sella
la bici mi sembrava pesantissima e le gomme quasi sgonfie.
La sensazione iniziale! I nuovi caschetti sulle nostre teste
e l'aria fresca del mattino sulle guance.
"Bicycle....finalmente di nuovo insieme sulla strada!". Dopo
5 minuti in sella era come se non avessi mai smesso di
pedalare. Che bello!! Una leggera saita per uscire dalla
valle di Kathmandu e poi una lunga discesa (e freddina!!)
giu' in picchiata! Un brusca frenata..un buco mi ha fatto
saltare la borraccia a lato della strada. E poi sali e
scendi in mezzo alle vallate, i campi, lungo il fiume fino a
sera. Togliere il pile ad ogni salita e rimetterlo ad ogni
discesa per il freddo. siamo frmi per togliere i pile ed un
cicloviaggiatore carico come un mulo ci saluta e si butta a
capofitto nella discesa. Verso le tre ci fermiamo a mangiare
in un ristorantino (c'eravamo fermati qui anche all'andata
verso Kathmandu...e' delizioso!). Sono le 17.45, il buio sta
calando e mancano ancora una ventina di km di sali e scendi
prima di raggiungere Mugling. 113 km da Kathmandu. Pedalare
con il buio non e' particolarmente piacevole...ma la luce di
camion e moto (oltre alle nostre pile) ci fa procedere piu'
tranquillamente. Finalmente vediamo in lontananza le luci di
Mugling (con il buio non ci si rende conto ne della
velocita' ne della distanza). Mugling e' pieno di piccoli
hotel "squinci"..ma per una notte sono passabili.
Stranamente (e piacevolmente sorpresi) troviamo una stanza
per 200 rupie (2 euro) con il bagno in camera ( pulito!) e
le coperte e le federe profumate. Mangiamo panini imbottiti
di tonno e formaggini, delle mele e del cioccolato
(italiano..uao!) e poi scoppiati ci facciamo una bella
dormita!
3 gennaio. Ripartiamo il mattino con la nebbia che ci
avvolge e il freddo dell'inverno senza il sole che ci batte
sulle teste si fa sentire. Da Mugling attraversiamo un
ponte, sotto il quale si uniscono due fiumi che vanno verso
il sud del Nepal. La strada e' tutta sali e scendi, ma con
valli piu' aperte. Il paesaggio e' davvero piacevole. Molti
piu' villaggi rispetto alla strada che va da Kathmandu a
Mugling. Verso mezzogiorno spunta il sole e il cielo diventa
azzurro. In cima ad un passo abbiamo una vista spettacolare
della catena dell'Annapurna con il Machapuchere che si erge
alto nel cielo. Ci sono tanti ragazzi con le loro divise
verdi o blu, che si vedono lungo la strada andare a scuola o
tornare da scuola. Tanti salutano. Alcuni ci rincorrono. Un
bambino, seduto nell'erba a bordo della strada, avra' avuto
non piu' di due anni, si alza di fretta vedendoci arrivare
ed appena passato Claudio gli corre dietro e gli appoggia
una manina sulla borsa della bici dietro per spingerlo ed
aiutarlo in salita! Per pranzo ci fermiamo sotto due enormi
alberi al calore del sole e ci prepariamo due panini. Mentre
mangiamo delle noci arriva un uomo nepalese che ci offre due
arance, ci parla un po' e pii torna verso casa. Arriviamo a
Pokhara al calar del buio dopo 15 km di salitina leggera ma
costante. Un uomo in moto si avvicina mentre pedaliamo.
Parla un po' con Claudio e poi ci porta al suo albergo sul
lago. Vista la stanza (bellissima!) e contrattato il prezzo
fino al minimo ci fermiamo. Doccia semifredda (praticamente
tutti gli alberghi del Nepal riscaldano l'acqua con l'uso
dei panelli solari e delle cisterne (di plastica, o a volte
di metallo) poste sul tetto, cosi' di giorno c'e' l'acqua
bella calda, ma la sera diventa freddina) e poi una bella
pizza.
4-5 gennaio. Due giorni in questo splendido posto prima di
ributtarsi nel caos dell'affascinante India. Un saluto alle
montagne con un po' di tristezza...E' un paese che mi e'
piaciuto tanto e prima o poi ripercorrero' queste strade.
Domani ripartiamo, in due giorni dovremmo raggiungere
Bhairawa a pochi metri sopra il livello del mare, al confine
indiano.
Buon viaggio...
Patrizia
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