26.3.07

CLAUDIO (SIBERIA, ULAN-UDE, 26/03/2007)

Ciao a tutti, siamo arrivati sabato qui a Ulan Ude. Siamo
alloggiati nello stesso albergo che ero stato nel 2001. E'
sempre il piu' economico della citta'.
Questa mattina siamo andati al consolato mongolo per
richiedere il visto. Abbiamo parlato con un signore che
probabilmente era il console. Ci ha fatto accompagnare da
una ragazza in una agenzia non molto lontano dal consolato.
E' li che si occupano dei visti. Abbiamo pagato 61 dollari a
testa e oggi pomeriggio andiamo a ritirare i visti. E'
obbligatorio un permesso per la macchina che non e' altro
che un timbro sul passaporto che costa quasi 2 euro.

Abbiamo fatto circa 2500 chilometri da Novosibirsk. Appena
partiti dalla citta' ci siamo incasinati subito per trovare
la via giusta. E' assurdo che con tutto lo spazio che hanno
in Siberia non riescono a costruire delle circovallazioni
senza andarsi a incasinare a passare in centro citta'. La
cosa peggiore e' il fatto che non mettono un cartello
neanche a morire e alle volte uscire da una citta' significa
ore e ore di zig zag.

Lungo la strada il panorama e' cambiato, non era piu' una
pianura monotona. E' cominciata la Taiga (la foresta
siberiana) e i sali e scendi delle colline.
I posti di blocco sono sempre inesistenti, i poliziotti
preferiscono stare al caldo e non uscire a fermare le
macchine. Ci hanno fermati solamente tre volte e non hanno
neppure rotto le balle. Un poliziotto ci aveva fermato per
dirci di accendere le luci...credevo che voleva qualche
soldo invece si e' limitato a farsi una bella risata. In un
altro posto di blocco il poliziotto non ha neppure voluto
vedere i documenti, mi ha dato la mano e augurato buona
fortuna.

Il primo giorno di primavera e' cominciato con una bella
nevicata. La temperatura si e' alzata di qualche grado
quindi nevica spesso e la sera sulla strada si forma una
crosta di ghiaccio. I camion restano spesso bloccati sulla
strada, nelle salite slittano e spesso finiscono fuori
strada cercando di fare manovre assurde per prendere le
rincorse e oltrepassare il ghiaccio. Molti non hanno le
catene e chi le ha preferisce finire fuori strada piuttosto
che perdere tempo e montare le catene.

Una sera abbiamo dormito come sempre in una parcheggio di un
cafe assieme a dei camionisti. C'era un cagnolino bastardo
che non si sa per quale motivo ci aveva preso di
mira...stava vicino alla macchina e abbaiava. Il padrone del
cafe dopo un oretta e' venuto a portare via il cagnolino
prima che svegliasse tutti i camionisti e ci linciassero per
quel cagnetto del belino...

Molte volte lungo la strada avevo dei flash che mi
ricordavano il 2001 quando con la moto avevo percorso la
stessa strada. Con la neve il panorama e' ben diverso ma
alcuni particolari me li ricordavo.

Abbiamo viaggiato parecchi chilometri col 4x4 inserito per
evitare di finire fuori strada visto il ghiaccio e la neve.
C'era una lunga coda di camion e macchine sulla strada e la
causa erano due camion bloccati su una salita. Un bilico era
di traverso incastrato con un altro e non si riuscivano piu'
a muovere per il ghiaccio. Avevano bloccato la strada e non
sappiamo da quante ore erano in quella posizione. Al lato
della strada c'era un cantiere con delle ruspe parcheggiate
e una stradina dissestata sulla parete della collina. Su
quella stradina si poteva evitare l'ostacolo ma solamente i
fuori strada potevano percorrerla. Era una salita ripida,
sterrata e coperta di ghiaccio. Un russo provava a salire
con una Subaru 4x4 ma non riusciva, continuava a slittare e
toccava sotto. Prvavano a spingerla ma proprio non si
muoveva. Mi hanno proposto di passare per primo e provare a
trainare la Subaru su da quella strada. Non ero neppure
convinto che ci sarebbe riuscita la suzukina da sola,
figuriamoci a trainare un'altra macchina.... Ma in quei casi
non si puo' non aiutare qualcuno, qui si aiutano a vicenda e
non era bello andare via. Abbiamo legato la Subaru a una
balestra della suzukina messo il 4x4 e prima ridotta...
Sembrava un grillo su da quella strada, tirava su quella
Subaru come un mulo nei sentieri...slittava e sforzava
parecchio ma siamo riusciti in piu' riprese a oltrepassare
l'ostacolo. Erano tutti stupiti dalla prepotenza della
suzukina. Gridavano e ridevano a vedere il nostro macinino
tirare su un macchinone come una Subaru. Arrivati in cima
alla salita e nuovamente sull'asfalto ci conoscevano tutti.
Si era sparsa la voce che c'erano due italiani con una Super
Jeep e molti avrebbero voluto farsi trainare su quella
stradina ma erano davvero troppi e avremmo devastato il
nostro gioiellino.

La sera ci siamo fermati in un cafe a mangiare. Come abbiamo
parcheggiato e' andata via la corrente... Abbiamo portato
dentro il cafe la nostra scorta di lumini e ne abbiamo
regalato un po' alla padrona che ne ha messo uno per tavolo
e si riusciva a mangiare con un po' di luce.

La mattina abbiamo raggiunto Irkutsk, il lago Baikal era
completamente ghiacciato. Uno spettacolo unico. Siamo
arrivati sulle sponde del lago e c'erano delle tracce di
macchine che lo avevano attraversato. Ovviamente ci siamo
andati anche noi. Avremo fatto 40 metri sul ghiaccio ma non
sembrava poi tanto solido. In molti punti c'erano delle
pozzanghere, segno che il ghiaccio si stava sciogliendo.
Siamo tornati a riva, avrei voluto attraversare il lago ma
Patrizia non era molto convinta. Eravamo sulla riva quando
uno con un camioncino e' sceso sul lago e andava avanti
verso l'altra sponda. Ci siamo andati dietro tranquilli
pensando che se reggeva il camioncino reggeva certamente
anche noi. A 100 metri dalla riva il camioncino ha fatto
un'inversione veloce ed ha accelerato verso riva facendoci
segno di tornare subito indietro che il ghiaccio non
reggeva! Siamo rientrati spediti senza fermarci tanto a
guardare...

Abbiamo impiegato ancora una giornata a raggiungere Ulan
Ude. Lungo la strada si vedono quasi esclusivamente macchine
giapponesi. Sono tutte con la guida a destra e arrivano da
giappone. Le vecchie Lada sono ormai poche, tutte
rimpiazzate dalle giapponesi che i russi vanno a comprare a
Vladivostok. In Centro Asia tutti avrebbero comprato la
nostra suzukina a qualsiasi cifra mentre qui nessuno la
guarda. Vedremo in Mongolia, se anche li c'e' pieno di
macchine nuove non sara' facile vendere la Susi. Vedremo, o
la regaliamo o la abbandoniamo allo sciacallaggio...

Domani pomeriggio partiremo per la Mongolia, tra un paio di
giorni ci saremo.

Ciao Gente!

Claudio

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