11.3.07

CLAUDIO (KIRGHIZISTAN, 11/03/2007)

Ciao gente, siamo arrivati ieri ad Almaty, un'altra volta in
Kazakistan!

Abbiamo girato in lungo e in largo il Kirghizistan ed e'
stato proprio un gran bel paese. Eravamo arrivati a Osh dopo
aver oltrepassato il Pamir ed eravamo piuttosto cotti. La
citta' non sembrava molto sicura, probabilmente eravamo
abituati alla gente delle montagne e passeggiare per quella
citta' non mi rendeva tranquillo. Avevamo alloggiato in un
alberghetto con la doccia calda perche' ne avevamo troppo
bisogno. Il giorno dopo siamo andati all'OVIR a vedere se
qualcuno poteva risolvere il problema del timbro sul
passaporto. Nell'ufficio c'era una ragazza che parlava
solamente russo e non capiva molto bene il "mio di russo"
quando gli spiegavo che in frontiera non avevano timbrato i
nostri passaporti. Alla fine, sorridendo e non capendo un
cazzo di quello che avevo detto ha risposto "no problem".
Non era molto rassicurante.

Il giorno dopo prima di prendere la strada per Bishkek siamo
andati in aeroporto a vedere se li c'era qualcuno un po'
piu' competente. Siamo andati all'ufficio informazioni dove
ci hanno liquidato con il solito "nieto".

Siamo cosi' partiti verso Bishkek fregandocene del timbro.
Non e' che ci potevamo fare molto.
La strada era impeccabile, finalmente dopo tante giornate
passate ai 25 km/h riuscivamo a viaggiare agli 80 km/h! In
quell'asfalto liscio si sentivano tutti i rumori anomali
della povera macchinina.
Il paesaggio era fantastico, sali e scendi costeggiando
fiumi e vallate. In un tratto di strada dove c'erano diverse
gallerie bisognava pagare un pedaggio di 5 dollari. Il
motivo erano proprio le gallerie costruite da pochi anni.

In un posto di blocco sulla strada un ufficiale ci dice che
la strada per Bishkek era interrotta e faceva dei gesti
indicando che c'era una frana sulla strada. Dopo venti
minuti di chiacchierata ci dice che con il fuoristrada pero'
si puo' passare...lo poteva dire anche prima quel balordo!

La notte ci siamo fermati in un alberghetto sulla strada.
Costava 3 euro in due ed era proprio zozzo. Abbiamo dormito
dentro i sacchi a pelo per evitare di prenderci dei
parassiti. Almeno aveva il parcheggio per la suzukina quindi
potevo dormire tranquillo.

La mattina ho fatto gonfiare le gomme e invece di pagare il
gommista gli ho regalato la tanica della benzina. Per il
resto del viaggio ora e' sufficiente una sola tanica di
scorta, non dovremmo fare altre strade come il Pamir.

In tarda mattinata abbiamo raggiunto il punto dove la strada
era interrotta. C'era una slavina enorme che aveva coperto
una bella fetta di strada. Degli operai che lavoravano per
liberare la strada avevano scavato un corridoio dove
potevano passare le macchine ma al momento i camion
rimanevano ancora bloccati. Infatti lungo la strada c'erano
molti autisti fermi da giornio ad aspettare che liberassero
la strada per proseguire il viaggio.

Abbiamo raggiunto Bishkek in serata e dopo tanti giorni di
digiuno siamo andati a mangiare in un ristorante italiano!
Spaghetti alla bolognese!!!
Il proprietario si chiama Walter ed e' il consigliere del
console. Ci ha raccontato molte cose sul Kirghizistan e
della sua vita nel ristorante. Gli abbiamo spiegato il
nostro problema del timbro e in caso di problemi in
frontiera ci avrebbe aiutato ad uscire dal paese senza tante
rogne.

Siamo rimasti un paio di giorni in capitale, una citta'
senza grandi cose ma all'apparenza molto tranquilla.

Il confine con il Kazakistan dista solamente 20 km ma prima
siamo andati verso est sul lago Issyk-Kul ai piedi del Tian
Shan, la catena montuosa che segna il confine con la Cina.
Lungo la strada non sono mancati i posti di blocco. Erano
passati pochi chilometri da Bishkek quando un poliziotto con
l'autovelox ci ha fermati. Avevamo superato il limite di 10
km/h e bisognava pagare la multa. Subito ha cercato di
fregarmi provando a farmi pagare il doppio. Mi sono
incazzato e ho preteso di vedere il regolamento e come
immaginavo cercava di incularmi. Alla fine ho pagato 60
centesimi di euro per la multa...mai pagato cosi' poco. Non
molti chilometri dopo a un altro posto di blocco un
poliziotto ha cercato di farmi credere che viaggiavo a 70
km/h dove il limite era dei 50.
Ho sorriso, mi sono ripreso i documenti e sono ripartito. Ci
avra' provato con qualcun'altro quell'imbecille.

Abbiamo raggiunto Karakol in serata, la citta' ai piedi del
Tian Shan. Abbiamo alloggiato in un alberghetto dove la
proprietaria ci ha lavato trutta la nostra roba a mano.
Alcune cose erano mesi che non le lavavamo, quella povera
donna avra' bestemmiato tutto il pomeriggio cercando di far
venir puliti i nostri vestiti.

La citta' non era gran che bella ma la vista era
spettacolare. Da una parte la catena montuosa che ci
divideva con la Cina e dall'altra sponda del lago l'altra
catena montuosa che ci divideva col Kazakistan.

Per tornare a Bishkek abbiamo preso la strada a sud del
lago. Paesaggisticamente piu' bella ma un asfalto del cazzo
pieno di buche per 220 chilometri. Lungo quella strada
c'erano molti pascoli di pecore, cavalli e mucche. Nei
villaggi probabilmente c'erano piu' cavalli che persone. E'
il mezzo di trasporto piu' usato fuori dalle citta'. Alle
volte si vedevano bambini di 4 o 5 anni che andavano a
cavallo a pascolare le pecore. I bambini imparano prima a
cavalcare che a camminare.
Lungo quella strada abbiamo fatto una deviziane per visitare
delle cascate che non abbiamo visto! Abbiamo fatto 60 km di
sterrato costeggiando un fiume che diventava sempre piu'
piccolo fino a scomparire. magari le cascate c'erano ma era
l'acqua che mancava!

Avevamo quasi raggiunto la strada principale per Bishkek,
mancavano ormai pochi chilometri ma stavamo per rimanere a
secco. Avevo gia' svuotato la tanica nel serbatoio quindi
eravamo costretti a comprare la benzina nelle bottiglie che
vendono i privati. Cinque litri di benzina 80 ottani
anacquata per raggiungere il primo distributore. La bellezza
della suzukina e' che brucia di tutto... probabilmente anche
il carbone.

Abbiamo raggiunto Bishkek di sera tardi, l'alberghetto dove
c'eravamo alloggiati giorni prima era al completo quindi
siamo stati in un altro non molto lontano. Costava meno,
aveva la tv e il bagno in camera allagato. Come compagnia
avevamo una tana di un topo e scarafaggi che camminavano sul
pavimento. Le lenzuola probabilmente era sei mesi che
nessuno le cambiava. Abbiamo fatto una sola notte e la
mattina abbiamo cambiato alloggio.
Siamo ritornati da Walter a mangiarci un altro piatto di
pasta e metterci d'accordo sui probabili problemi che
avremmo avuto il giorno dopo a passare il confine. E' stata
una gran bella serata, ci ha raccontato un po' di storielle
dei suoi dipendenti. Dice che e' come lavorare all'asilo,
gli da i premi se fanno i bravi e le multe se si comportano
male.

La mattina dopo alla frontiera e' andata meglio di quello
che ci potessimo immaginare. C'e' molto traffico su quella
frontiera quindi gli ufficiali non si perdono molto nei
controlli. Alla dogana nessuno ha controllato niente ma
all'imigrazione un ufficiale si e' accorto del timbro. Gli
ho spiegato che nessuno aveva timbrato i passaporti ma lui
non capiva molto quello che gli dicevo. Ha chiamato un altro
uffiaciale che in due minuti ha fatto mettere il timbro
d'uscita e fuori dalle balle!

All'immigrazione kazaka e' andata ancora meglio. L'ufficiale
ci ha fatto passare davanti a tutti e in due minuti avevamo
il timbro sul passaporto. La dichiarazione della macchina
l'ha compilata un altro ufficiale che ci aveva visto in
difficolta' con i moduli in russo.
Alla dogana nessuno ha controllato niente, abbiamo fatto
l'assicurazione per due settimane che e' costata 7 euro e
via verso Almaty.
Abbiamo ripercorso la stessa strada che avevamo fatto un
mese e mezzo fa. La differenza era che non c'e' piu' molta
neve ai bordi della strada e non c'erano piu' lastre di
ghiaccio sul passo prima di raggiungere la citta'.

In periferia ci siamo fermati al bazar a comprare le
spazzole del tergicristallo che erano ormai alla frutta e
abbiamo comprato l'olio che cambiero' tra qualche giorno.
Ora siamo in albergo economico, la Susi e' in parcheggio
custodito a 3 km di distanza ma e' l'unico che c'e' ad
Almaty.

Domani andremo a fare la registrazione del visto e nel
pomeriggio partiremo verso nord. Tra una settimana entreremo
in Siberia e riprenderemo la strada verso la Mongolia. Forza
suzukina ancora 10000 chilometri...

Ciao

Claudio

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