19.3.07


CLAUDIO (SIBERIA, 19/03/2007)

Ciao Gente, siamo in un internet cafe a Novosibirsk. La
citta' e' considerata la capitale della Siberia.

In Kazakistan non abbiamo passato molti giorni. Siamo
rimasti fermi ad Almaty un paio di giorni per fare la
registrazione del visto. Abbiamo alloggiato nell'albergo
piu' economico della citta'. Il parcheggio per la macchina
era a 3 km di distanza ma non abbiamo rischiato a lasciarla
in mezzo alla strada come un mese e mezzo fa con il
risultato di ritrovarci un finestrino rotto.

Prima di lasciare la citta' ci siamo fermati al bazar dove
abbiamo comprato delle fascette di plastica che servivano
per fissare il filtro della benzina sotto la macchina.

La strada per Astana era bella, poche buche e senza neve.
Dopo un centinaio di chilometri abbiamo raggiunto il lago
Balqash. E' un lago profondo 26 metri quindi col freddo era
completamente ghiacciato. C'erano delle tracce di macchine
che lo avevano attraversato quindi siamo andati anche noi
con la suzukina... Abbiamo fatto circa 40 metri sul ghiaccio
poi ho preferito fermarmi. Le tracce dele macchine che lo
avevano attraversato erano un po' vecchie quindi non volevo
rischiare che si sfondasse il ghiaccio e andare a picco...
Abbiamo fatto qualche altro metro di lago a piedi ma poi le
venature del ghiaccio non erano molto rassicuranti quindi
siamo tornati indietro.

Il panorama era come tutto il resto del Kazakistan, steppa e
deserto per centinaia di chilometri. Al lato della strada
c'era un cavalo morto, probabilmente investito da qualche
camion. Attorno a lui c'erano una decina di aquile che lo
mangiavano. Non capita tutti i giorni un pranzo del genere.

La notte l'abbiamo passata da un distributore di benzina.
C'erano molti camionisti che dormivano su quel piazzale. La
sera la temperatura e' scesa a meno 15 e durante la notte i
camionisti lasciavano i camion accesi per evitare che si
congelasse il gasolio.

La mattina abbiamo pensato bene di prendere una scorciatoia
che ci avrebbe fatto risparmiare 200 km. L'idea era buona ma
la strada era davvero schifosa. Abbiamo viaggiato per 250 km
a 50 km/h. Nel piazzale di un cafe ci siamo fermati per fare
manutenzione alla suzukina. Ho cambiato l'olio e tutti i
filtri per gli ultimi 10000 km che dovremmo fare. Ho
impiegato un ora e mezza a fare tutti i lavoretti alla
macchinina e Patrizia mi faceva da assistente...

La povera suzukina dovrebbe reggere gli ultimi chilometri,
forse riuscirebbe a fare un giro del mondo ma alle volte
tutti i rumori sono preoccupanti. Fa dei rumori di banco,
vibra un po' troppo e alle volte il cambio comincia a
grattare e bisogna fermarsi subito. Comincia a fare un
leggero TRRRRR quando e' sotto sforzo e poi parte con
TRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR continuo fin che' non ci
fermiamo. Menandogliela un po' al cambio si ripiglia e non
lo fa piu' per settimane. Povera bestia....sente i suoi 22
anni e le temperature gelide dell'Asia.

Per risparmiare ho preferito comprare l'olio 10 w 40
pensando che ormai temperature fredde come sul Pamir non ne
avremmo piu' trovate.
Quel giorno che ho cambiato l'olio, il termometro ha
raggiunto i - 20. Abbiamo raggiunto un vilaggio verso sera e
la strada era scavata nella neve, pareti alte due metri
mezzo. Il termometro segnava -23. Abbiamo raggiunto un
piazzale dove si fermavano i camionisti. C'era un
alberghetto e un cafe' dove con 5 euro a testa abbiamo
dormito al caldo. La sera ho smontato la batteria e l'ho
portata in camera vicino al calorifero. L'albergo era
gestito da una donna che assomigliava ad un cinghiale.
Usciva fuori con la maglietta a maniche corte mentre noi
eravamo in ipotermia con le giacche a nento e berretto.

La mattina alle 8 con il sole c'erano - 25 gradi. Ho
controlato l'olio e sembrava di aprire un barattolo di miele
da tanto era denso. Ho aspettato un oretta prima di
rimontare la batteria ed accendere la bestiola. Non ha fatto
nemmeno tanta fatica a partire. Fino all'ora di pranzo la
temperatura e' rimasta sotto i - 20 ma nel primo pomeriggio
e' salita quasi a - 15.

Lungo quela strada i distributori di benzina erano piuttosto
rari. Siamo rimasti a secco due volte ma per fortuna avevamo
sempre 10 litri di scorta nela tanica che ci hanno salvato.
Era solo traumatico stare fuori al freddo e al gelo a
svuotare la tanica e vedere Patrizia in macchina al caldo...

Abbiamo raggiunto la frontiera con la Russia in 3 giorni e
l'ultima sera l'abbiamo passata come al solito nel piazzale
di un distributore. Ogni tanto di notte accendevo la
macchina per evitare di rimanere senza batteria la mattina.
Dentro la suzukina si formava una crosta di ghiaccio che a
fatica si scioglieva durante il giorno.

Al mattino abbiamo raggiunto la frontiera. Gli ufficiali
kazaki erano davvero simpatici anche se rompevano un po' le
balle con domande sula droga. Avevano un cagnolino, un Coker
antidroga che hanno infilato in macchina e gli facevano
annusare tutto. Prima sui sedili davanti e poi lo hanno
messo sopra ai bagagli. Quel cazzo di cagnolino annusava
tutto e se poteva ci saltava addosso per fare le feste.
Chissa' quanta gente ha mandato in galera.
Una volta avuto il timbro abbiamo raggiunto la frontiera
russa. Quella kazaka era in un edificio nuovo appena
costruito mentre quela russa erano 6 conteiner in fila dove
in ognuno c'era un ufficio.
All'immigrazione in un minuto abbiamo avuto il timbro sul
passaporto.
Nell'ufficio della dogana dovevamo fare l'assicurazione e la
dichiarazione del mezzo. L'impiegata allo sportello ha preso
tutti i dati della macchina e prima di stampare
l'assicurazione ci ha chiesto 800 rubli. Noi avevamo i
dollari ma in quell'ufficio nessuno gli accettava.
L'impiegata e' rimasta inebetita a gurdarci dopo averci
detto il solito "nieto". Senza battere ciglio si e' rimessa
al computer a giocare a carte.

Siamo rimasti un ora nel piazzale cercando di cambiare dei
dollari. Non potevamo uscire dalla frontiera con la macchina
quindi siamo rimasti li ad aspettare che passasse qualcuno.
Un signore che viaggiava su un autobus diretto in Kazakistan
ci ha cambiato 100 dollari e siamo riusciti ad ottenere
tutti i documenti per entrare in Russia. Nonostante il
problema dei dollari siamo riusciti ad ottenere la
dichiarazione del mezzo valida un mese almeno non avremo
problemi in uscita dal paese.

Nel pomeriggio abbiamo raggiunto Omsk, Siberia.
Abbiamo dormito in albergo, il piu' economico dela citta'. I
prezzi per gli alloggi sono molto piu' cari che in Centro
Asia. Ci serviva la notte in albergo per la registrazione
del visto.
La mattina ci siamo persi in citta' cercando di imboccare la
strada per Novosibirsk. Non esistono i carteli in citta' e
queli che ci sono molte volte sono messi a caso. Abbiamo
impiegato mezza giornata a trovare la strada giusta.

A differenza del Kazakistan qui in Siberia ci sono gli
alberi. C'e' davvero molta neve e le stradine che conducono
ai villaggi molte volte sono ridotte a sentieri. Si riesce a
viaggiare sulla strada principale, quella che costeggia la
transiberiana mentre le altre spesso sono impraticabili.
Lungo la strada i cartelli stradali sono qualcosa di
indecente. Il chilometraggio segnato e' sempre sbagliato.
Alle volte nel giro di poche centinaia di metri variano di
decine di chilometri.

A differenza della Russia europea qui i poliziotti sono piu'
furbi. Fa troppo freddo per fare i posti di blocco quindi si
chiudono dentro i check point e non escono a fermare le
macchine. Per noi e' un gran sollievo altrimenti saremmo
sempre fermi ad ogni check point!!

Ciao Gente

Claudio

1 comment:

Anonymous said...

ciao viandanti!