4.6.08

PATRIZIA (YEREVAN-BATUMI, 27/05/2008 - 4/06/2008)
Ciao cari,

siamo sul Mar Nero! Di nuovo vicino a questo mare dopo un
anno e mezzo. Siamo a Batumi, in Georgia, ad una 20ina di km
dal confine turco. Arrivati ieri dopo una settimana
intensa! Abbiamo provato qualche ora fa a scrivere ma e'
andata via la corrente. Cosi' eccoci qui ora!

Dopo aver passato qualche giorno a Yerevan siamo ripartiti
il 29 maggio in mattinata. Fuori dal centro citta' vediamo
nel loro massimo splendore il Monte Ararat ed il piccolo
Ararat in Turchia. Innevati e che si ergono maestosi nel
cielo azzurro. La strada sale, sale e sale! Il bel tempo se
ne va e ci coglie un bel temporale. Ci ripariamo sotto la
tettoia di un benzinaio. Fa freddo e infradiciarsi non e'
divertente! Mi duole un po' il ginocchio snistro ma
probabilmente e' il freddo. Lo scopriro' quando saro' al
caldo! Prima che venga buio un cielo nero si presenta sopra
le nostre teste. Temporale e grandine riescono a farci
venire freddo ed a bagnarci per bene gambe e piedi. Ci
fermiamo sotto la tettoia di una fermata dell'autobus vicino
ad un paesino. tanti uccellini si riparano sotto la stessa
tettoia. Non accena a smettere cosi' ci togliamo scarpe e
calzini bagnati. Cuciniamo della pasta e poi pensiamo a dove
accamparci. Smette di piovere ed esce l'arcobaleno. Intorno
a noi e' prato e fango...sta per venire buio. Montiamo la
tenda non distante dal villaggio e nei sacchi a pelo
finalmente ci riscaldiamo!

30 maggio. Al nostro risveglio la tenda e' coperta di
ghiaccio all'esterno. L'appendiamo ad una serra in disuso
per farla asciugare. Mentre facciamo colazione un pastore
con le sue mucche ci si avvicina e сi invita a casa sua
per bere e mangiare. Se l'avessimo incontrato la sera prima
ci avrebbe offerto anche da dormire! Peccato. Ripartiamo e
dopo una piccola salita si scende...anche se con il freddo
nonce la godiamo troppo. Ci fermiamo a Marlik, in un
negozietto vicino ad un benzinaio, e prendiamo due tazze di
te' bollente. Davanti a noi la vetta di 4090 metri del monte
Aragats. Riscaldati un poco pedaliamo fino a Gyumri dove
decidiamo di fermarci (anche se e' solo ora di pranzo)
vedendo il cielo nero. Non ce la sentiamo di prenderci
un'altra lavata!

31 maggio. Si riparte...ovviamente in salita! Il paesaggio
ripaga la fatica della salita. Prima del confine
armeno-georgiano, attraversiamo un paesino dove ci sono
molti nidi di cicogna sui pali dell'elettrificazione. Tante
hanno con loro nel nido due o tre piccoli. In mezzora
attraversiamo la frontiera. Dal lato georgiano la strada e'
terribile. Sterrata e piena di buchi. Ma si dai 2 o 3 km
migliorera'. Almeno proviamo a sperarlo! Dopo 20 km la
strada e' sempre uguale! Ci fermiamo in un negozietto,
compriamo due gelati e ci sediamo sugli scalini del negozio
a mangiarli. Chiediamo al proprietario com'e' la strada per
Batumi e ci risponde сhe lui fino a Batumi non ci e'
mai arrivato pero' per 90 km la strada e' bella. Non capiamo
la risposta vedendo davanti a noi una strada devastata.
Ripartiamo e dopo 50 metri capiamo...finisce la strada
brutta ed inizia l'asfalto! Pedaliamo fino ad Akhalkalaki
dove alloggiamo in un 'gastinitsa' (hotel) molto sinistro
che ai tempi suoi deve essere stato bello ed elegante. Ora
sta su per miracolo con le crepe сhe ci sono nelle pareti.
La stanza сhe abbiamo e' veramente grossa con tutto
l'arredamento necessario ma сhe data molti anni fa (come
la pulizia!), il bagno e' in condizioni disastrose! Costa
poco, abbiamo il sacco a pelo ed un tetto sulla testa!
Usciamo per comprare qualcosa da mangiare. Ci fermiamo
davanti ad una piccola baracca dove una signora vende della
verdura. Indichiamo i pomodori (in russo pomidor), e la
signora (che probabilmente aveva venduto poco durante la
giornata) ci chiede quanti CHILI ne vogliamo. Gli diciamo
due pomodori e сi ritroviamo con un sacchetto con un chilo
di pomodori! Per completare la cena compriamo anche un pollo
allo spiedo!

1 giugno. Usciamo dall'albergo di buon'ora (forse non troppo
di buon'ora!), finisco di caricare la bici e Claudio da le
ossa del pollo ad alcuni cani. Una signora сhe passa di
li' con una borsa piena di bottiglie con del latte fresco mi
chiede se ne voglio comprare. Peccato abbiamo gia' fatto
colazione. Percorriamo una strada сhe costeggia un fiume
in discesa. In un punto hanno 'costruito' un ponte usando un
vagone di un treno. Particolare! Arriviamo ad Akhaltsikhe,
da dove la strada incomincia a salire costeggiando un altro
fiume. Dopo una 20ina di km un bivio: Batumi a sinistra o
Kutaisi dritto. La strada сhe va a Kutaisi in ottime
condizioni, quella per Batumi (la nostra!!) in pessime
condizioni. Sembra il letto di un fiume in salita. Dopo 12
km di strada terribile, qualche sventata caduta e miei
conseguenti scleri arriviamo ad Adigeni. Un villaggio in
mezzo ad una valle con tante costruzioni semi-abbandonate
(tante stile sovietico). Chiediamo ad un ragazzo se c'e' un
'gastinitsa' e сi indica una costruzione semi-cadente un
po' piu' in la'. Sembra una struttura disabitata. Chiediamo
a delle gente in un 'kafe' vicino. Un vecchietto ci indica
l'hotel (se lo si puo' chiamare cosi'!), mentre un'altra
donna ci dice che e' chiuso. Giunge un'altra donna e
telefona a qualcuno. Ci dice сhe arrivera' qualcuno ad
aprirci. Aspettiamo con il vecchietto davanti alla porta del
'gastinitsa' chiusa con il catenaccio. Dopo un po' arriva
una signora che a vederla assomiglia alla matrigna di
Cenerentola. Poi parlandoci, scopriamo essere invece molto
gentile. Saliamo due piani di scale ed entriamo in un
corrdidoio dove si affaciano una decina di stanze. Credo sia
molto tempo сру nessuno dorma li' dentro. E' molto
'squincio' ma rimaniamo sorpresi dalle lenzuola piegate e
profumate che ci vengono date. Paghiamo due euro a testa. Da
queste parti non e' male (in Pakistan o Nepal sarebbe stata
una cifra da capogiro per una stanza del genere)! Cuciniamo
sul terrazzo con il nostro fornello a benzina.

2 giugno. Sveglia presto (davvero di buon'ora!). Dopo aver
comprato della 'bumaga' (carta igienica) tipo carta vetra
(l'unica reperibile fuori dai grossi centri!) ripartiamo
costeggiando il fiume. La strada e' sempre sterrata e piena
di buchi (e pensare сhe sulle mappe e' segnata come strada
principale!). Dopo pochi km la strada comincia a salire piu'
violentemente ed in alcuni tratti ad essere davvero brutta.
Passiamo qualche fiumiciattolo che attraversa la strada.
pedaliamo costeggiando il versante della montagna, con il
fiume molto piu' in basso alla nostra sinistra. Piu' si sale
e piu' fa freddo, ma forunatamente c'e' il sole. Passano
pochissimi mezzi (forse uno ogni ora o cosi', per lo piu'
auto Niva, Uaz o camioncini). Due si fermano e сi chiedono
se vogliamo caricare le bici. Alla nostra risposta negativa
rimangono un po' perplessi e poi ripartono salutandoci. In
un guado di un fiumiciattolo un po' piu' grosso perdo
l'equilibrio e dentro con i piedi nell'acqua gelata!
Passiamo un paesino, il tempo peggiora, entriamo nelle
nuvole! Di fianco a noi qualche mucchio di neve qua e la'
(la neve a giugno!). Ho i piedi e le scarpe fradicie.
Claudio mi presta le sue ed i suoi calzini (che tesoro!) e
lui mette i sandali. Arriviamo in cima al passo (2025 metri)
ed indossiamo tutto cio' сhe abbiamo! C'e' una baracchetta
di legno сhe fa da negozietto dove compriamo del
cioccolato. Non si vede oltre il proprio naso. Le condizioni
della strada sempre pessime...ma magari migliorano. Alcuni
cordini sulla bici si gelano dal freddo. Imbacuccati per
bene incominciamo a scendere. I piedi e le mani sono gelati.
Procediamo massimo a 12 km all'ora in discesa. La strada e'
davvero brutta, piena di sassi e di buchi. Un po' di volte
rischio di dare una facciata per terra. Piu' scendiamo piu'
la temperatura migliora. Un camion e' fermo in mezzo alla
strada, ha storto l'asse (ci credo con quella strada!). Le
nuvole si aprono un po' e ci lasciano vedere il paesaggio
intorno. Tanti pascoli, pastori e case ogni dove. Povera
gente su сhe strade devono viaggiare. Dopo 30 km dal passo
la strada migliora. E' per lo piu' discesa costeggiando un
fiume, le cui acque finiranno nel Mar Nero. Sono le 19 e
mancano ancora 50 km a Batumi. Non ci arriveremo mai. Sta
iniziando a piovere. Io ho ancora le scarpe di Claudio e lui
e' in sandali. ci fermiamo di fianco al paletto сhe segna
i 50 km da Batumi a pensare sul da farsi. Una ragazza ed una
signora ci si avvicinano e ci dicono di andare a ripararci a
casa loro. Portiamo le bici sotto il portico della loro casa
e noi veniamo invitati dentro. Ci sediamo sul divano in
salotto e ci vengono offerti caffe' turco e cioccolatini. E'
un po' di giorni che non ci laviamo e puzziamo abbastanza
(ci spiace!). Ci sono la mamma (una signora gentile,
simpatica у veramente enorme) e le due figlie. Scherzano
sul peso della mamma e lei e' molto autoironica. Ci offrono
la cena: uova, verdura, riso e pane. Dopo cen pian piano
arriva un sacco di gente. Il fratello, il papa', la sorella
del papa' e la figlia e tanti altri. Riviene pparecchiato il
tavolo, coca-cola, fanta, birra, vodka, uova, wurstel
(terribili!), pesce, pane e cioccolatini. Io riesco a bere
solo un po' di birra e poi a rifiutare l'alcool. Il papa' fa
un sacco di brindisi ed ad ogni brindisi precede un
discorso, che vengono tradotti dalla figlia della sorella
del marito, Manan, сhe parlicchia un po' d'inglese e
traduce come puo'! C'e' tanto calore e sono tutti molto
gentili. La 'tradizione' del bere e' rimasta in molti posti
ex-sovietici. Ci viene preparato il letto in una stanza.
Grazie di tutto. Buonanotte!

(...c'e' questo computer сhe e' un pacco! Sono impostati i
caratteri romani, ma ogni volta che digito la lettera 'e' mi
ritornano i caratteri in cirillico!! Cosi' ogni volta che
digito la 'e' devo rimpostare la lingua!argh!...)

3 giugno. Facciamo colazione con la famiglia. c'e' veramente
di tutto: 'Makaroni' (pasta), frittata, pollo, pesce, pane,
te' e caffe'. E il fratello beve anche un bicchiere di
birra! Ripartiamo у dopo poco ci fermiamo sotto una
baracchetta di legno сру serve per chi aspetta
l'autobus. Claudio inverte i copertoni alle sue ruote.
Quello dietro ha due bugne enormi. I Turchia dobbiamo
trovare un negozio di bici per forza! Abbiamo bisogno un po'
di cose per rimettere in sesto le bici. Costeggiamo sempre
il fiume. Alle 4 del pomeriggio arriviamo a Batumi. Di nuovo
sul Mar Nero. troviamo alloggiamo in un alberghetto in
centro. Davvero semplice ma carino. E cosa importante con
l'acqua calda!!! Pranziamo alle 4 e mezza in uno dei tanti
posti che fanno kebab e specialita' turche. Siamo molto
vicini alla Turchia e si vedono molte auto con la targa
turca. Dopo cena e dopo la doccia facciamo un bucato con
tutta la nostra roba (non e' сhe sia tanta ma in questi
giorni l'abbiamo usata proprio tutta!). E' ancora in camera
stesa e noi ci giriamo a malapena. Buonanotte viaggiatori!


4 giugno. Giornata di spesa e acquisti...dopo piu' di un
anno di onorevole servizio le mie scarpe adidas comprate a
Pechino (quindi perfettamente taroccate!) sono da buttare.
Entra l'acqua dalle suole e si vede bene la luce dalle
solette. Cosi' oggi ne ho comprate un altro paio. Dopo tanto
girare ne ho trovate un paio quasi decenti: (in questi posti
e' quasi impossibile trovare un paio di scarpe da tennis
сhe non siano la copia di puma, adidas, ecc..!) puma
taroccate (dal lato c'e' scritto 'PUMA' per meta' in
cirillico...ma si puo'?!). Speriamo reggano fino a casa! Le
piu' brutte сhe ho visto taroccate:...a Tblisi un ragazzo
aveva delle scarpe con scritto 'PAMU' (terribili!). Oppure
le ciabatte cinesi con scritto 'BNA' (invece di 'NBA') o
'NIK' (invece di 'NIKE').

Domani staremo ancora qui e poi attraverseremo la Turchia,
direzione Syria.
Ciao gente!

Un abbraccio,

Patrizia

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