CLAUDIO (COAST TO COAST, 4/06/2008)
Ciao Gente, siamo arrivati a Batumi, citta' sul Mar Nero. Il
"coast to coast" Caspio - Nero e' finito ieri pomeriggio
verso le 4. Ci siamo alloggiati in un alberghetto economico
vicino alle rive del mare, si sta bene e resteremo fermi
anche domani.
Il 29 maggio abbiamo lasciato Yerevan. Partiti dalla
capitale la strada ha cominciato a salire dolcemente
costeggiando il confine turco a soli 20 km di distanza.
Sulla sinistra avevamo il monte Ararat (5100 m) dove l'arca
di Noe' si era incagliata, e sulla destra il monte Arangat
di 4100 m. L'Arangat e' il monte piu' alto in Armenia e le
strade lo evitano passando a destra o a sinistra. Ovviamente
e' inevitabile salire!! La continua salita e il freddo
avevano messo un po' K.O. Patrizia. Il ginocchio sinistro le
faceva male e procedevamo molto lenti.
Nel pomeriggio un temporale ci ha bloccati in un
distributore del gas. Avevamo sfruttato le tettoie per
ripararci dalla pioggia ma il proprietrio vedendoci ci ha
invitati in ufficio a scaldarci. Finita la pioggia abbiamo
ripreso la lenta marcia in salita. Aumentava il freddo e i
nuvoloni in cielo. In serata un'altro temporale e' stato
inevitabile! Abbiamo trovato riparo in una fermata del bus
in un villaggio e atteso invano сhe smettesse di piovere.
Abbiamo usato tutti i vestiti a disposizione (davvero ben
pochi!) per scaldarci. Eravamo oltre i 2500 metri di
altitudine. Con il fornello abbiamo cucinato la pasta e
siamo rimasti li a guardare il cielo e sperare che il tempo
migliorasse. Cessato di piovere abbiamo fatto un giro per il
villaggio. Cercavamo ospitalita' ma ormai era quasi buio e
la gente era in casa a scaldarsi le ossa. Tentativo fallito,
abbiamo montato la tenda non lontano dalle case e abbiamo
trascorso la notte.
Al mattino, mentre aspettavamo che asciugasse la tenda, un
contadino e' venuto a darci il buongiorno. Era dispiaciuto
di non averci visti la sera per poterci invitare a casa sua.
Vedendo Patrizia infreddolita insisteva perche' andassimo a
casa sua a bere (lei) un chay e (io) un bichiere di vodka!!
Al mattino prima di pedalare?! No grazie!
Il 30 maggio e' stata una giornata tranquilla. Dopo un'
oretta di pedalata ci siamo fermati a prendere un chay e il
proprietrio ha voluto offricerlo. Dovevamo fare davvero
tanta pena!
Nel primo pomeriggio abbiamo raggiunto Gimuri, una citta' a
1500 metri. Visto i nuvoloni in cielo e i tuoni che si
avvicinavano abbiamo optato per una sosta anticipata!! Ci
siamo alloggiati in una homestay per la notte. La citta' era
molto sovietica, coi suoi palazzoni grigi che non centravano
niente con il paesaggio montano.
31 maggio, il confine georgiano non era molto lontano ma ci
sono volute alcune ore per raggiungere un passo oltre i 2500
metri. Lungo la strada c'erano molte mandrie di mucche e
branchi di cavalli che pascolavano liberamente. I rari
villaggi erano di casette di legno dove abitavano contadini
e pastori. In molti erano perplessi a vederci passare con le
bici. Perche' tanta fatica?! Ma non avete i soldi per una
macchina?!
Raggiunto il confine abbiamo impiegato pochi minuti ad
ottenere i timbri sui passaporti. Raggiunta la frontiera
georgiana e' peggiorata drasticamente la strada! Basta
asfalto! Quella discesa tanto attesa era solo una leggera
discesina sterrata! Ma che pacco! Dopo 30 km ci siamo
fermati in un negozietto a comprare dell'acqua. Sfoggiando
il nostro russo abbiamo chiesto per quanti chilometri la
strada sarebbe continuata cosi', sterrata. Il proprietrio
non capiva la domanda... Ci siamo resi conto dopo сhe la
domanda era insensata... A pochi metri dal suo negozietto
cominciava l'asfalto ma eravamo troppo cotti per vederlo!!
Nei villaggi vicino alla frontiera molte cicogne avevano
nidificato sui pali della luce. In ogni nido c'era la madre
con i piccoli. Con la primavera e' tempo di cuccioli,
vitellini, cavallini e non potevano mancare le cicogne!
Per la notte ci siamo alloggiati in una gastiniza (albergo)
super sovietica! Quell'albergo ci era stato consigliato da
due alcolizzati seduti sul marciapiede. Con 10 Lari (4 euro)
avevamo una stanza enorme. L'unica paura era girarsi nel
letto. Cigolava il pavimento e le crepe sul soffitto non
erano molto rassicuranti! Il balcone della nostra stanza era
gia' crollato anni prima. Il propietario aveva giustamente
bloccato la porta con dei chiodi per evitare сhe i clienti
volassero di sotto! Per cena ci siamo comprati un bel pollo
allo spiedo e mangiato in camera.
Il primo giugno abbiamo cominciato con una bella discesa!
Finalmente! Costeggiando il fiume abbiamo incrociato molte
mandrie di mucche che camminavano liberamente in mezzo alla
strada. Non come in India eh! Erano delle belle mucche!
Quando ci vedevano passare si inchiodavano a fissarci
terorizzate. I ciclisti sono un po' una novita' in Caucaso!
Costeggiando il fiume e' stato curioso vedere due tipi di
ponti differenti... Per un ponte avevano usato un vagone del
treno appoggiato sulle rive.
L'altro ponte che sarebbe stato troppo lungo da costruire
avevano fatto una teleferica usando la cabina di un camion!
Una giornata perfetta, sole e discesa costeggiando il fiume,
riempendo le borracce dalle sorgenti e schivando vacche in
mezzo alla strada.
Purtroppo lungo la strada una delle rarissime macchine aveva
investito un serpente. La povera bestia, ancora viva,
strisciava ancora ma meta' corpo era spappolato e contorto
su se stesso. Faceva troppa pena e ho pensato di ammazzarlo
per non farlo piu' soffrire. Sarebbe vissuto ancora molti
giorni soffrendo troppo.
Abbiamo pranzato in riva al fiume e realizzato che la strada
non sarebbe scesa fino al Mar Nero ma ci sarebbe stata una
bella salita davanti a noi.
Sosta merenda in una citta' e poi la strada ha cominciato a
salire e peggiorare man mano. In alcuni punti la strada
sembrava il greto di un fiume da tanto era mal messa. In
serata abbiamo raggiunto Adigueni, un villaggio poco
accogliente ma con una gastiniza che faceva al caso nostro.
Era chiusa ma le propietrie di un kafe avevano chiamato la
padrona per venirci ad aprire.
Un vecchietto ci ha accompagnati alla gastiniza ed e'
rimasto con noi fino all'arrivo della padrona. Era molto
piacevole, rideva e cercava di conversare con noi. Poi mi ha
chiesto: "ti piace l'albergo?". Io: "si, e' bello".
Lui: "bello?!". Ed e' scoppiato a ridere facendomi vedere i
terrazzi pericolanti e le porte marce! Non era scemo il
vecchietto, sapeva che quel villaggio era mal beciato.
La padrona dell'albergo sembrava la matrigna cattiva di
cenerentola ma si e' dimostrata molto operativa e gentile
con noi. Altri 10 lari ma questa volta con lenzuola super
pulite! Il bagno pero' si e' aggiudicato il primato dei piu'
inquietanti visti in viaggio! Effettivamente non c'era
l'acqua e per mandare giu' la cacca bisognava usare un
bastone.
Per cena ho cucinato la pasta sul terrazzo e abbiamo
mangiato in camera. Se non avessimo avuto le scorte ci
saremmo morti in quel villaggio.
Il 2 giugno uscendo dalla gastiniza abbiamo incontrato il
vecchietto, questa volta aveva i guanti da lavoro e parlava
con un impiegato del muinicipio. Mitico vecchietto! Grazie
per l'aiuto!
Come inizio giornata non poteva andare peggio, salita
sterrata costeggiando il fiume. Una volta lasciato il fiume
sono cominciati i tornanti. Alcune persone con i furgoni si
fermavano per salutarci e invitarci a salire a bordo. Non
concepivano il nostro rifiuto. Pedalare?! Ma perche'?!
Un signore perplesso ci aveva pure proposto di portarci fino
in cima al passo e poi scaricarci per fare la discesa in
bici! E' andato via sorridendo ma perplesso dal nostro
rifiuto.
Sali sali e il tempo peggiorava. Arrivava la nebbia a
complicare le cose, il freddo e diversi guadi da
oltrepassare. Io non ho avuto grosse dificolta' ma Patrizia
si era bagnata i piedi mettendoli a bagno. Un guado un po'
troppo impegnativo per me e' stato impossibile per Patrizia.
Lei ha preferito prendere la bici a mano e spingerla in
mezzo al fiume. E' troppo leggera povera Patrizia e i fiumi
erano troppo alti.
Salendo e salendo abbiamo raggiunto la neve. La nebbia
impediva di vedere oltre i 50 metri. Abbiamo incrociato una
povera vecchietta сhe da un villaggio camminava verso
l'unico negozietto a un chilometro da casa sua.
Patrizia aveva troppo freddo ai piedi, le ho dato le mie
scarpe asciutte, i miei calzinidi di riserva e ho indossato
i sandali. Sembravamo due imbecilli, lei con le scarpe
lunghe come una papera e io in pantaloncini e sandali in
mezzo alla neve.
2025 metri, finalmente in cima al passo! Ci siamo fermati
nel negozietto a comprare un po' di cioccolata e con noi era
arrivata anche la povera vecchietta.
Abbiamo cominciato a scendere lentamente, frenati dal freddo
ma sopratutto dalla strada del belino! Abbiamo incrociato
molti camion carichi di gente sul cassone in mezzo alle
provviste. Non passavano autobus su quella strada e i camion
erano gli unici mezzi di trasporto. Alcuni erano in panne e
abbandonati in mezzo alla strada. Abbiamo incontrato molti
pastori col loro gregge, i loro cani (bastardi) e il loro
bestiame colorato! Per distinguere le loro vacche gli
coloravano le corna, oppure un collare colorato o un fiocco
in un orecchio.
Anche nella discesa c'erano molti guadi e per evitare che
Patrizia bagnasse anche le mie scarpe facevo avanti e
indietro... Prima guadavo con la mia bici e poi tornavo a
prendere la sua!
Scesi a valle la strada costeggiava il fiume, discesa fino
al Mar Nero! Era troppo bello per essere vero e infatti giu'
a valle ha cominciato a piovere! Ci siamo riparati sotto un
albero in tempo vicino ad una casa. Volevamo chiedere
ospitalita' ma non e' stato necessario. La padrona di casa
con una vicina sono venute a chiamarci per entrare a
scaldarci!
Abbiamo cenato con loro ( la mamma cicciona e le due figlie)
e atteso l'arrivo della famiglia e dell'interprete! Il mio
vizio di far finta di capire tutto aveva gasato la madre a
parlarmi sempre in russo. Ormai era tardi per dire che non
capivo una sega!
L'arrivo della famiglia non finiva piu', marito, fratello,
sorella, cognato, cugini e parenti lontani... ma quanti
siete! Un vecchietto (il driver) gli aveva portati tutti li.
Una ragazza faceva da interprete parlandoci in inglese.
Abbiamo cenato un'altra volta e ovviamente brindato! Via di
vodka!!
I brindisi del padre (ex pugile) erano strazianti! Brindo
per la pace, brindo per l'Italia, brindo per tutti quelli
che vogliono la pace, brindo per l'europa, brindo per voi
italiani... Prima di bere il nostro bicchiere passavano 10
minuti di discorso! Ad ogni brindisi il driver (il
vecchietto) si addormentava. Per farlo bere gli davano una
pacca sulla spalla almeno si svegliava! Poi il marito
scherzava sempre sul peso della moglie. Diceva che quando
l'aveva sposata era 68 kg ma poi e' diventata 180 kg!
L'amico del padre era un mito, alcolizzato perso aveva preso
in mano la situazione coi brindisi... Brindo per la pace,
brindo per l'Italia, brindo per tutti quelli che vogliono la
pace, brindo per l'europa, brindo per voi italiani... brindo
per Bin Laden! Siamo scoppiati tutti a ridere. Minchia che
pacifista!
Per la notte ci hanno preparato una stanzetta bella calda e
al mattino avevamo una ricca colazione sul tavolo. Uova,
pollo, pasta, salsicce, pane e molte altre cose.
Il 3 giugno siamo partiti con calma, avevamo solo 50
chilometri da fare e la maggior parte in discesa. Ci ha
rallentati un mio copertone сhe ha sbugnato in due punti.
Lo avevo preso in Thailandia ed era ora che morisse anche
lui! Ci siamo fermati sotto una pensilina di legno per
invertirlo con quello dietro. Sul davanti ho ben poco peso e
dietro sarebbe esploso del tutto. In Turchia lo cambiero',
qui non si trova nulla di buono.
Ieri pomeriggio abbiamo raggiunto Batumi e finalmente questa
mattina ci siamo fatti una bella dormita. Abbiamo una bella
cameretta e c'e' pure la TV con due canali. Ieri abbiamo
visto un video musicale di Paola e Chiara e oggi c'era una
puntata del Maresciallo Rocca... Ma non hanno altre cagate
da far vedere?!!
Domani resteremo fermi a riposare ancora un po' e poi si
parte verso la Turchia сhe e' a poche ore di strada da
qui.
Ciao a tutti, alla prossima.
Claudio
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