8.7.08

PATRIZIA (DAMASCO-AMMAN, 6/07/2008 - 8/07/2008)
Ciao gente!
Siamo ad Amman, la capitale della Giordania. Fa molto caldo
nelle stanze senza ventilatore (come questa!) ci si
scioglie! Abbiamo impiegato due giorni a raggiungere la
capitale giordana. Da Damasco al confine syriano il
paesaggio e' molto piatto, desertico e ventoso. Infatti
anche se era pianura, a causa delle raffiche di forte vento
contrario, abbiamo impiegato una 'vita' a raggiungere Daraa
(pochi km prima della frontiera giordana). In citta' ci sono
solamente due hotel. Tutte due alla stessa cifra e nemmeno
economici. Non abbiamo molta scelta e ci sistemiamo nel
migliore dei due. L'ultima cena syriana e' molto piacevole:
in un ristorantino malridotto ma i proprietari molto gentili
(e onesti!) e il cibo buono. Cambiamo gli ultimi US dollari
che ci servono per pagare la stanza e...buonanotte!

Il 7 luglio ripartiamo da Daraa e dopo pochi chilometri
raggiungiamo la frontiera. Giunti all'Immigrazione syriana
scopriamo che dobbiamo pagare una tassa di uscita dal paese
di 500 lire siriane (piu' o meno 7 euro) a testa. Ma come?
Non abbiamo pagato nulla in uscita dalla Syria verso il
Libano. E poi le tasse solitamente ci sono solo se si esce
via aerea da un paese. Non possiamo discutere molto. Cosi'
passiamo prima in un ufficio per cambiare qualche dollaro in
lire siriane. Passiamo poi in un altro ufficio dove ci
rilasciano due fogliettini scritti in arabo ed in inglese
come ricevuta della tassa pagata. Ed infine ritorniamo
all'immigrazione dove consegnamo passaporti e altri
foglietti. Ottenuto il timbro sul passaporto pedaliamo per
qualche chilometro fino alla frontiera giordana. Qui al
primo posto di blocco ci viene consegnato un fogiettino
giallo su cui viene scritto qualcosa in arabo. Poi giungiamo
alla dogana dove ci sono molte auto in fila a cui e' stato
fatto scaricare tutto cio' che c'era sull'auto per esser
controllato. Andiamo verso un ufficiale che senza guardare
nulla di cio' che abbiamo nei nostri bagagli ci mette un
timbro sul fogliettino giallo consegnatoci prima. Pochi
metri dopo un altro ufficiale ci chiede cosa abbiamo nei
bagagli e poi ci indica l'ufficio immigrazione. Parcheggiamo
le bici ed entriamo. Un ragazzo ad uno sportello ci
controlla i passaporti, mette un timbro sul fogliettino
giallo e ci manda in un ufficio a fianco dove ci faranno il
visto. Da qui veniamo mandati all'ufficio di cambio. Ci
servono 10 dinari giordani (15 dollari) per pagare il visto.
Ottenuto visto e timbro sul passaporto possiamo passare
l'ultimo posto di controllo e...siamo su suolo giordano!

Dopo pochi chilometri iniziamo a salire e fino ad Amman la
strada e' un vero e proprio "ammazza gambe". Salite e
discese...salite e discese con delle pendenze assurde
(vorrei conoscere gli ingegneri che... di molti paesi!!).
Lungo la strada si incontrano molti banchetti di contadini
che vendono frutta e verdura. Su da una salita un uomo che
lavora in una serra mi regala una rosa. Poco dopo, un po'
piu' su un signore in auto si ferma per chiederci se
vogliamo un passaggio sino ad Amman. Tante le gride e i
saluti dei bimbi e dei ragazzi. A volte un po' toppo
disumani. Su una salita...molto lunga e l'ultima per
arrivare ad Amman penso di sciogliermi dal caldo prima di
arrivare in cima. Arrivati in cima ci buttiamo a capofitto
nella valle per poi scoprire hce non vi e' ancora
Amman...davanti a noi si prospetta una salita che gira tutta
la valle per poi scollinare esattamente difronte a noi. Non
era l'ultima salita! Sono stanca ed e' tardi...ma si dai e'
l'ultima e poi scendiamo ad Amman. Prima della fine della
salita passa un camioncino bianco e mi tira un bicchiera di
plastica con tanto di bibita dentro addosso. Lo insulto e lo
mando a cagare...non serve a molto ma almeno mi sono
sfogata.

Tanta, troppa gente (tante, troppe volte) sia a Occidente
che a Oriente fa di un filo d'erba un fascio. Si dovrebbe
pensare, capire, conoscere prima di giudicare.

Arrivati in cima...purtroppo non e' l'ultima. Amman non
dovrebbe essere molto distante ma non si vede. Ancora sali e
scendi con pendenze vertiginose. E' quasi buio e la
stanchezza si fa sentire. Scendiamo a picco nelle piccole
discese ed impieghiamo molti minuti a raggiungere la fine
delle piccole salite. Sono quasi le otto di sera e sua una
salita (dall'ennesima pendenza assurda!) penso di riuscire
ad arrivare in cima... Ed invece le gambe continuano a
pedalare (per fortuna ci sono loro che sono forti e non
sentono la fatica e mi portano in cima anche se mi sembra di
non avere energie!...Avremmo potuto fermarci una 50ina di
chilometri prima di Amman ma non pensavamo fosse cosi'
'violenta' la strada! Altrimenti avremmo pedalato
tranquillamente 50 km il giorno dopo per raggiungere
Amman!). Alla fine di questa salita finalmente si vede Amman
sotto di noi...le luci della citta' iiziano ad illuminare il
buio che star per calare e noi ci buttiamo a capofitto nella
discesa che ci accompagna fino in centro. Alcuni bambini ci
corrono dietro lungo la discesa e gridano. Ci fermiamo e
cosi' scappano indietro. Chiediamo in un albego dove non ha
stanze libere ma ha delle tende sul tetto (terrazzo).
Bianche, grosse e con due letti ciascuna. Sono molto piu'
fresche e arrieggiate delle stanze. Di notte ci copriamo
pure con la coperta di lana! ovviamente il problema e' al
mattino!

8 luglio. Alle 8 dobbiamo fuggire dalla tenda...il sole
scalda troppo per poter rimanere in letto! Mi vesto e mentre
indosso la maglietta..strap..uno squrcio sotto la manica!
Scendiamo nella hall del hotel e facciamo colazione (e ci
godiamo l'aria dei ventilatori). In tv su Al Jazeera,
trasmettono un documentario su una donna iraqena e la sua
famiglia, prima del 20 marzo 2003 e dopo. Sulla nostra tv e'
raro vedere qualcosa trasmesso dall'altro lato della
medaglia. Facciamo un giro in centro ed impiego una vita per
trovare una maglietta...cose obrobiose che potrebbe
indossare solo una porno star o tuniconi. In un negozio ne
provo una...esco dal camerino e dico al proprietario che e'
troppo grossa...la sua risposta:"sei tu che sei troppo
piccola!". Va beh cerca di convincermi che mi sta bene, ecc,
ecc ma gliela appoggio sul banco e ce ne andiamo! Dopo aver
trovato la maglietta in un altro negozio prendiamo un succo
in uno dei tanti negozi che fanno succhi freschi. Ce ne sono
due di fronte e se vai da uno l'altro si offende e non ti
rivolge la parola! L'Asia (forse non solo...)!

Fa veramente caldo...mi sto sciogliendo come un
ghiacciolino...
Domani lasceremo le bici qui e prenderemo un bus per Petra
(nel sud della Giordania), per poi ritornare qui tra qualche
giorno e raggiungere poi Israele.

Ciao a tutti,

Patrizia

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