14.7.08

CLAUDIO & PATRIZIA (PETRA, 14/07/2008)
Ciao a tutti!

Siamo rientrati ad Amman dopo i giorni passati a Petra.
Siamo nell'internet cafe' del nostro albergo...avendo un
solo computer a disposizione vi scriviamo a quattro mani (o
meglio...una tastiera, due mani e due teste!).

9 luglio. Lasciamo biciclette e la maggior parte dei nostri
bagagli in albergo e con poco piu' di uno zainetto siamo
pronti. Dalla stazione degli autobus prendiamo un minibus
per Petra (che ovviamente paghiamo piu' dei giordani:
tariffa turisti!). Arriviamo a Petra dopo tre ore sulla
Desert Highway. Alloggiamo in uno dei tanti hotel nel centro
di Wadi Musa, poco distante dall'ingresso di Petra. Se i
prezzi per i turisti sono maggiorati in tutta la Giordania a
Petra sono gonfiati alle stelle. Per acquistare un pacchetto
di biscotti bisogna girare almeno 5 negozi e litigare con
tutti per avere almeno il giusto prezzo per turista. Avere
il prezzo giordano e' un'impresa impossibile (piuttosto ti
lasciano morire di fame e di sete!). Se l'acqua ad Amman
costa 0,35 dinar, a Wadi Musa la paghi 0,50 se va bene o
0,75 se va male, fino poi all'estremo all'interno di Petra
dove costa 2 dinar (quasi 2 euro...e la compri perche' tutti
fanno lo stesso prezzo, sei in mezzo alla sabbia rovente,
sotto il sole cocente e con Wadi Musa a 3 km!).

10 luglio. Decidiamo di alzarci presto (Cioe' Claudio si
sveglia e poi mi chiama!) per entare a Petra con pochi
turisti e meno caldo. Arrivati all'ingresso alle 7.30
troviamo centinaia di turisti e il sole gia' alto nel cielo!
Compriamo il biglietto per due giorni (domani dormiamo un
po' di piu'! Tanto fa sempre caldo e c'e' comunque molta
gente!). Alcune persone si fanno portare a cavallo
dall'ingresso al sito all'inizio del Siq, uno stretto e
profondo canyon che conduce all'ingresso della antica
citta'.

Circa 2200 anni fa i Nabatei, una seminomade tribu araba,
costruirono la loro splendida capitale Petra. Non credevano
solo nella propria nazioonalita' ma erano aperti ad
influenze culturali esterne. Petra e' la fusione di arti
Greco-Romane, Egiziane, della Mesopotamia e Nabatee.
Essendo, i Nabatei, una popolazione nomade a Petra le
costruzioni erano luoghi di preghiera, tombe, negozi ma non
abitazioni residenziali. Infatti le loro abitazioni erano
tende.

Lungo il canyon e' scavato nella roccia un canale che
portava l'acqua alla citta'. Dopo 1 km si sbuca davanti ad
Al-Khazneh, il piu' bello ed impressionante monumento di
Petra. Una facciata alta 43 metri e larga 30 scavata e
scolpita nella roccia ed un piu' piccolo interno anch'esso
scavato e leggermente scolpito nella roccia. Dapprima
scavata come tomba di un importante Re Nabateo e poi usata
come tempio. A Petra c'e' poco di costruito, la maggior
parte dei templi e delle tombe sono stati scavati ed
intagliati nella roccia; hanno impressionanti e magnifiche
facciate ed un piu' piccolo interno cubico.

Da un lato la spettacolarita' di Petra, dall'altro decine di
bancarelle (dove il prezzo minimo per ogni cosa e' 1 dinar
(1euro)!) sparse per il sito, ragazzini (a volte troppo
piccoli) che trasportano i turisti con i loro asinelli,
ragazzi un po' piu' grandi che invece sfruttano i loro
cammelli.

Girando lo sguardo intorno a se' e' difficile scovare un
luogo dove non sia stato scolpito o scavato qualcosa. Tante
nichhie o tombe sono ora usate come rifugio dal sole da
capre e pastori, da asinelli o qualche turista in cerca
d'ombra. In una parete rocciosa e' stato scavato, dai
Nabatei, un anfi-teatro in stile romano che poteva ospitare
7.000 persone. Passando attraverso ai resti della via
colonnata che portava al centro citta' dove c'erano templi,
e negozi, si raggiunge una scalinata di 800 gradini scavati
nella roccia. Dopo mezzoretta di salita (che vergognosamente
alcuni turisti... tanti troppo giovani... percorrono a dorso
di asinello) attraverso un canyon si raggiunge un enorme
spiazzo dove domina l'Ad-Deir (o Il Monastero): un tempio
intagliato nella roccia, un tempo importante meta di
pellegrinaggio.

Pranziamo in uno dei tanti freschi rifugi scavati nella
roccia dove ci fa compagnia un piccolo gregge di caprette.
Dopo la pausa riscendiamo nella valle per poi raggiungere di
nuovo Al-Khazneh e ripercorre il Siq in salita fino
all'uscita di Petra.

11 luglio. Ci alziamo piu' tardi e raggiungiamo l'ingresso
di Petra con piu' caldo ma molti meno turisti. Percorriamo
un altro canyon per raggiungere la citta'. Piu' spettacolare
e molto meno calpestato. Passiamo prima attraverso un tunnel
(scavato nella roccia per evitare le inondazioni all'interno
della citta') per poi entrare nel canyon. Dapprima e'
abbastanza largo con piante e sabbia sul fondo per poi
diventare sempre piu' stretto e completamente roccioso. In
alcuni punti e' necessario tenersi alle pareti (senza
appigli ma per fortuna ruvide) per discendere il canyon. Nei
punti piu' spettacolari del canyon, stretto ed a curve sono
intagliate nella roccia delle nicchie, ora levigate dal
vento e dall'acqua. Usciti dal canyon spuntiamo in un largo
letto del fiume che ci porta nel centro di Petra. Attraverso
una scalinata scavata nella roccia lugno la parete di un
canyon raggiungiamo l'Alto Piano del Sacrificio. Una
spianata di roccia sulla cima di una collina, dove
sacrificavano gli animali in onore del Dio dei Nabatei, da
cui si vede tutta Petra. Un ultimo sguardo al Tesoro
(Al-Khazneh) prima di entrare nel Siq che ci condurra'
all'uscita di Petra.

12 luglio. Prendiamo un minibus dalla stazione degli autobus
di Wadi Musa, che stranamente paghiamo come i giordani. Alle
tre del pomeriggio raggiungiamo nuovamente Amman dove ci
attendono le nostre biciclette.

14 luglio. Dopo due giorni di riposo, domani caricheremo le
biciclette e raggiungeremo la frontiera israeliana. Se tutto
va bene (cioe' se non rompono toppo le balle in frontiera
per i nostri visti nel mondo arabo!), domani sera dovremmo
raggiungere Gerusalemme.

Ciao a tutti, a presto,

Claudio e Patrizia

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