CLAUDIO (ISRAELE, 22/07/2008)
Ciao a tutti, siamo a Gerusaleme nell'internet cafe di
fronte all'ottva stazione sulla via Crucis. Non e' certo
quello che uno si aspetta da casa, la via per il calvario in
mezzo a bancarelle e negozietti di souvenir. Ogni tanto
passa una processione, le campane suonano, le moschee fanno
concorrenza gridando il nome di Allah dai megafoni e qualche
Rabbino si dirige verso la sinagoga. A Gerusalemme c'e' la
nascita di diverse religioni che bene o male convivono tra
di loro.
Siamo partiti da Amman il 15 luglio, la partenza e' stata un
po' rallentata dalle soste ad ogni incrocio per capire quale
fosse la strada giusta ma poi, dopo una breve salita per
uscire dalla citta', e' inizita la discesa che tanto avevamo
aspettato. Spettacolare, da 800 metri a 400 metri SOTTO il
livello del mare fino a raggiungere il Mar Morto, il punto
piu' basso del mondo.
Raggiunta la frontiera all'immigrazione giordana ci hanno
messo un timbro d'uscita su un foglietto anziche' sul
passaporto. Questa genialata e' un'invenzione giordana per
non creare problemi ai viaggiatori che vorrebero continuare
a viaggiare nel Medio Oriente. Facendo cosi' si potrebbe
ottenere anche un timbro israeliano su un foglietto,
visitare il paese, rientrare in Giordania e continuare verso
un'altro stato. Con questo sistema non ci sarebbe traccia
sul passaporto di una visita in Israele, paese tanto odiato
dal mondo islamico.
Per attraversare il ponte (King Hussein Bridge) che divide i
due paesi e' obbligatorio prendere il bus, probabilmente il
piu' caro al mondo, 3 km 4 euro! Raggiunta la parte
israeliana sono cominciati i controlli paranoici (paranoie
giustificate, li odiano tutti!). Prima di entrare
nell'immigrazione abbiamo dovuto consegnare tutti i bagagli
che sarebbero passati attraverso un metal detector e su un
nastro avrebbero raggiunto la dogana. Le bici le abbiamo
portate a mano, sul nastro non sarebbero passate.
Controllo passaporto, metal detector e un coso che non
abbiamo capito cosa fosse... Si passava attraverso questo
macchinario che sparava aria compressa probabilmente per
disinfettarci o chissa' per cosa. Finita quella trafila e'
cominciata la coda all'immigrazione. C'erano diversi
sportelli dove incredibilmente lavoravano solo ragazzi
giovani, l'unica persona piu' anziana (non oltre 50 anni)
era la donna delle pulizie.
La coda e' stata straziante, per ogni passaporto l'ufficiale
(quasi tutte donne) lo prendeva e lo portava in un ufficio
dove era esaminato con cura. Le ore passavano e noi li, in
coda ad aspettare. Finalmente il nostro turno, una trafila
di domande mentre digitava sul computer, uno sguardo alle
pagine dei nostri passaporti e la risposta e' stata
inevitabile... Due fogli da compliare e "andatevi a sedere
che poi vi chiameremo..."
Dopo una mezz'ora un'ufficiale ci ha fatto diverse domande
su dove andavamo e sopratutto se avessimo contatti o
relazioni con pakistani e iraniani. Sono stati tutti molto
professionali, strazianti ma mai arroganti o antipatici.
Almeno quello!!
Cinque ore per farsi timbrare un passaporto, ormai avevamo
perso le speranze!
La dogana fortunatamente e' stata molto rapida. L'incubo e'
stato recuperare tutti i nostri bagagli sparsi per tutta la
sala, il rispetto per la roba degli altri non sanno neppure
cosa sia. Non ci hanno ricontrollato i bagagli perche'
probabilmente erano esausti pure loro ad attendere che tutti
i viaggiatori uscissero dall'immigrazione.
Usciti dalla frontiera e' stato come entrare dentro un
forno a micronde! Un caldo pauroso e
un vento forte che faceva bruciare la pelle. Credevamo di
poter uscire facilmente ma niente da fare, un'altro stop di
un ufficiale per assicurarsi che noi potessimo proseguire...
ma che palle.
Altro quarto d'ora di attesa sotto il sole prima del via
libera " Non a destra, non a sinistra, andate solo dritti!".
Le parole dell'ufficiale...
Ma vattene a fan culo!
Tante domande e paranoie perche' eravamo nella West Bank,
in teoria israeliana ma in realta' palestinese. E' piuttosto
confusa la cosa, era amministrata dalla Giordania (una volta
chiamata Trans Giordania) ma dopo la guerra nel '67 Israele
se ne e' impadronita. Nelle citta' della West Bank vivono i
palestinesi dove agli israeliani e' vietato entrare. Hanno
costruito strade, circolano liberamente dove vogliono ma
nelle citta' non sono ammesi. Probabilmente e' un loro
sistema di sicurezza, ovviamente i palestinesi non li
vogliono in casa loro e non hanno tutti i torti!
Raggiunta la strada principale abbiamo subito deviato per
Jerico a soli 5 km di distanza, era troppo tardi per
raggiungere Gerusalemme. Sulla strada non c'era nessuno e su
un cartello c'era tanto di divieto agli israeliani perche'
territorio palestinese. I dubbi se proseguire o no sono
finiti davanti ad una enorme cancellata che sbarrava la
strada. Dei soldati in tenuta d'assalto (fanno impressione
i loro equipaggiamenti, forse troppo esagerati!) ci hanno
fermato e impedito di proseguire. C'era un solo ingresso per
la citta' e noi ovviamente avevamo preso quello sbagliato!
Abbiamo
proseguito sulla strada per Gerusalemme fino a raggiungere
la strada giusta e dirigerci verso Jerico. Ci siamo fermati
in due check points dei militari dove ci hanno controllato i
passaporti e assicurato che non fossimo ebrei. Il primo
controllo
era israeliano mentre il secondo palestinese con tanto di
gigantografia di Arafat. Benvenuti in Palestina.
Abbiamo trascorso la notte in citta', avevamo fatto ben
pochi chilometri ma eravamo cotti dal caldo e sopratutto
dalla burocrazia!
La mattina del 16 luglio siamo partiti con meno energia
(morale) che da Amman. Questa volta era il contrario, dalla
citta' piu' bassa del mondo (295 metri sotto il livello del
mare) a Gerusalemme (600 metri). Salita secca e violenta
gia' dal mattino e ogni tanto c'erano delle decorazioni in
mezzo al deserto con scritto - 250, - 150, - 50 fino a
raggiungere il livello del mare. Una volta raggiunto
sapevamo di averne altri 600, che consolazione!
Abbiamo raggiunto Gerusalemme nel pomeriggio e ci siamo
alloggiati in un ostello dentro le mura della citta'
vecchia. Era tardi per trovare una sistemazione migliore ed
eravamo tropo bruciati dal sole per dire di no. L'ostello in
se non era male ma il dormitorio assomigliava di piu' ad un
pollaio! 13 letti incastrati uno con l'altro in una stanza
che poteva andare bene per 8 letti al massimo!
La citta' vecchia e' stata ricostruita sui siti storici che
hanno fatto la storia delle religioni. Che buisness che sono
diventate per Gerusalemme, penso che per un fedele sia
difficile provare ad immaginare, ad immedesimarsi in quello
che e' accaduto in questa parte di mondo.
Ora la citta' vecchia e' divisa in 4 quartieri, cristiano,
mussulmano, armeno ed ebraico.
Il 17 luglio abbiamo cambiato ostello, una scelta davvero
degna di due morti di fame. Da un pollaio ad una... boh?
Cosa pericolante? Speriamo che non caschi!
Ci siamo sistemati in un albergo, il piu' economico della
citta' ma anche il piu' marcio. Abbiamo una stanza tutta per
noi e possiamo tenere le bici in camera. Ogni tanto cade
qualche pezzo di intonaco, la vernice si stacca con gli
spostamenti d'aria ed ogni notte nel vicolo sotto le nostre
finestre c'e' una rissa o qualcuno che grida. Ottima scelta!
Abbiamo camminato un paio di giorni per la citta' e visitato
un po' di siti storici.
Il muro del pianto dove ogni giorno centinaia di ebrei vanno
a pregare e piangere per il loro tempio distrutto durante la
guerra.
Il monte Moriah dove Dio ordino' ad Abramo di
sacrificare suo figlio Isacco per provare la sua fede. Sullo
stesso monte Maometto sogno' di entrare in paradiso e
trovarsi davanti ad Allah, su quel monte fu illuminato e i
mussulmani hanno costruito una grossa moschea, la Dome of
the Rock, con una grossa cupola d'oro.
Siamo stati sul monte degli ulivi dove Gesu' e' stato
tradito da Giuda ed e' iniziata la passione, ora meta' monte
e' occupato da un immenso
cimitero ebraico. Dal monte si ha una vista splendida della
citta' vecchia. Non lontano c'e' la tomba della Madonna e la
grotta dove Gesu' si radunava coi discepoli.
Ogni venerdi' pomeriggio alle 3 c'e' la procesione che
percorre la via Crucis fino al sepolcro. Tre frati conducono
la gente per tutta la via e fermandosi ad ogni stazione, a
turno, raccontano. Il primo in italiano, il secondo in
inglese
e il terzo in spagnolo. La via Crucis e' stata riadattata
alle vie della citta' vecchia che una volta non esisteva. In
realta' Gerusalemme era piu' a valle e ne esiste ancora una
piccola parte.
Ho documentato tutto con un filamato di quasi due ore che
poi vendero' a mia mamma!! Gli affari sono affari!
Il 19 luglio, con un minibus siamo andati a Betlemme.
Sapevamo che la citta' era in territorio palestinese e
avremmo dovuto prendere poi un taxi per proseguire ma non
credevamo di trovarci davanti alla muraglia! Assurdo, gli
israeliani
stanno facendo (magari in maniera meno violenta senza
olocausto) ai palestinesi la stessa cosa che i fascisti
hanno fatto a loro. Hanno costruito una muraglia alta 6
metri con tanto di telecamere e filo spinato in modo che i
palestinesi non entrino a Gerusalemme. L'assurdita' piu'
grossa e' che la muraglia non dovrebbe essere li! Hanno
costruito la barriera modificando i confini (in realta'
Gerusalemme dovrebbe essere meta' per uno) in modo che, un
domani, quando si divideranno e nascera' uno stato di
Palestina loro potranno avere piu' terra. Ovviamente nessuno
dara' mai torto agli israeliani, poverini, loro hano avuto
l'olocausto! Poveretti quei 6 milioni che sono morti ma
quelli che sono rimasti vivi si sono ripresi tutto, anche
piu' di quello che dovevano! Ci stanno marciando sopra alle
loro disgrazie con mamma America e mondo occidentale dalla
loro parte. Hanno occupato una terra non loro, rinchiuso i
palestinesi dietro un muro e avuto il coraggio di dire che,
grazie a quel muro, hanno ridotto dell'ottanta per cento gli
attacchi terroristici! Ci credo, se vi vedono vi tirano il
collo!
Per attraversare la muraglia siamo passati attraverso un
controllo passaporti e metal detector. Vivono ormai nelle
loro paranoie, sanno che il mondo islamico li odia e andra'
sempre peggio se gli americani continueranno con le solite
guerre per il petrolio e basi militari.
Abbiamo raggiunto Betlemme dividendo il taxi con un
australiano e una cinese che vivono ad Hong Kong. Lui era
davvero simpatico, diceva di esere famoso ad Hong Kong
perche' lo avevano rapito in Cina ( a Shenzhen) ma lui era
riuscito a scappare.
Sara' ma coi palestinesi ci siamo sempre trovati piu' a
nostro agio, un po' fregoni ma piu' veri, piu' simpatici.
Qualcuno non nasconde la sua amarezza vedendo i turisti che
arrivano da Gerusalemme per visitare Betlemme e non spendono
un soldo in Palestina. Le citta' palestinesi sono molto piu'
asiatiche, macchine piu' scassate e gente notevolmente piu'
povera.
Sopra la grotta dove e' nato Gesu' e' stata costruita una
chiesa e nel punto dove si presume che sia nato hanno messo
una stella di argento.
(Ovviamente e' tutto documentato sui miei fimlamti, poi te
li vendo mamma, prepara i soldi!!)
Il 20 luglio con un bus (ma che turisti che siamo
diventati...) abbiamo raggiunto nuovamente il Mar Morto.
Immaginavo come poteva essere farci il bagno ma mai piu' mi
sarei aspettato che fosse cosi'! Sembra di essere dei tappi
di sughero, impossibile andare a fondo da tanto e' salato!
Sono rimasto a mollo piu' di due ore, un po' a pancia sotto,
un po' a pancia all'aria e alle volte seduto senza mai
toccare il fondo.
Si potrebbe anche leggere un libro standosene al largo
galleggiando sull'acqua.
E' talmente salato che basta un taglietto per farlo bruciare
come il fuoco, basta una goccia in un occhio per rimanere
accecati, in quel caso bisogna bagnarsi subito con l'acqua
dolce.
Ci siamo presi una bella ustione alla schiena, parte del
corpo che ha visto ben poche volte il sole negli ultimi 20
mesi!
La sera eravamo in camera seduti sul letto e sento Patrizia
che dice: " mamma mia!!! cos'e'!!". Cazzo, un ratto... ma
no... ma che bestia e'?
Avevamo un criceto in camera! La bestiolina era scappata
alla vicina di stanza che al momento non c'era quindi il
criceto vagava libero per la stanza. Ho provato piu' volte a
rinfilarlo in camera dalla fessura della porta ma lui
tornava sempre da noi. Con dei legni e delle pietre sono
riuscito a bloccargli il pasaggio e rinchiuderlo in camera
sua. La sera quando e' tornata la vicina le ho spiegato il
problema e lei ci ha subito chiesto: "ma era il piccolo o il
grosso?". Noi: "boh? magari il grosso..". Dopo aver rimesso
il criceto in gabbia e' uscita sorridendo e dicendo: "era il
piccolo! Questo e' il grosso". Ma che schifo! Aveva in mano
un rattone (grosso come un topo di fogna) bianco e marrone
con una coda lunga 20 centimetri!
Il 21 luglio non abbiamo fatto grandi cose, in giro per
la citta' a vedere il luogo dell'ultima cena e dove e' morta
la
Madonna. Qui a Gerusalemme e' stato un po' un tour
religioso, ma
pensa te, un ateo che gira per chiese... ma si puo'!
Nel pomeriggio abbiamo pulito le biciclette pronte per
l'ultima tappa asiatica, Gerusalemme - Tel Aviv. Per un
attimo siamo stati sulla via per l'Africa, siamo arrivati a
poche centinaia di chilometri dall'Egitto ma abbiamo girato
verso Israele. E' cosi', il viaggio e' ormai verso la fine,
l'ultima tappa in Asia per poi volare verso la Grecia e poi
raggiungere in pochi giorni l'Italia.
Domani mattina partiremo, ultimi 70 km nel continente...
Meglio non pensarci...
Ciao a tutti!
Claudio
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