PATRIZIA (ANGKOR, 30/08/2007 - 6/09/2007)
Ciao gente,
siamo a Siem Reap. 300 chilometri da Phnom Penh. Domani
ripartiamo, ci separano poco piu' di 150 chilometri dalla
Thailandia.
Ripartiti da Phnom Penh il 31 agosto, dopo una bella cena in
un ristorante Khmer con Lucia e delle sue amiche la sera
prima, abbiamo pedalato quattro giorni prima di raggiungere
Siem Reap.
Lungo la strada un giorno a pranzo fermi per caso davanti ad
una scuola. L'insegnate di inglese e' uscito per parlare con
noi. Ci ha fatto vedere un articolo su Roma su un giornale
cambogiano e poi ci ha invitato a pranzo in una barachetta
lungo la strada. Abbiamo parlato un po'. Ci ha chiesto di
uno stipendio medio in Italia e poi ci ha parlato del suo.
Lui per una giornata di lavoro di otto ore prende 4 dollari.
Quindi piu' o meno in un mese 80 dollari. Anche se qui si
riesce a vivere con molto poco, non e' comunque alto. Prima
che noi finissimo il pranzo si e' alzato per pagare. E poi
e' corso dai suoi studenti. Non c'e' stato verso...ci ha
offerto il pranzo. Che incontri belli.
Si vedono passare auto e pick-up carichi di gente. A volte
piu' di 15 persone in e sopra ad una macchina. 5 davanti, 7
dietro, qualcuno nel bagagliaio e qualcuno sul tetto. Sui
pick-up ancora di piu', gente messa in qualche modo sopra i
bagagli. Trasportano di tutto con i motorini. Materassi,
mobiletti, galline legate con le zappe a testa in giu',
maiali, papere e magari un altro motorino appoggiato in
qualche modo.
E vendono anche le cose piu' strambe per noi da mangiare.
l'altro giorno passeggiando in un paesino tre donne
vendevano in dei cestini TARANTOLE SNACKS, praticamente
tarantole fritte.
La sera prima di arrivare a Siem Reap, ci siamo fermati in
un piccolo paese. Abbiamo trovato una camera in una
guesthouse che non era proprio bella, un po' puzzolente, il
bagno un po' fatiscente ma economicissima. Per cena riso e
delle uova che non so' da quanti giorni fossero state cotte!
Trovare dei biscotti per colazione e' stato
impossibile...cosi' pane e latte!
E' impressionate quanti gechi ci siano attaccati ai muri, ai
soffitti e alle pareti. Poi attorno a delle fonti di luce se
ne vedono una quantita' impressionante insieme. Sono ghiotti
di zanzare e moscerini. In teoria i gechi sono muti ma qua
in Cambogia ne senti qualcuno che fa dei versi strani. A
volte ne vedi alcuni cosi' piccoli che non riesci a capire
come possano riuscire a mangiarsi una zanzara tutta intera!
Poi una sera ne abbiamo visto uno su una parete molto piu'
grosso, di solito sono lunghi una decina di centimetri,
quello era almeno 30. Cosi' grossi li avevo visti solo ad
Hong Kong in una gabbia (li usavano per la zuppa!) e in
Vietnam (stecchiti) in delle specie di vasi di vetro con del
liquore insieme a scorpioni e serpenti.
Il 3 settembre siamo arrivati a Siem Reap. Appena arrivati
abbiamo fatto un mega lavaggio sotto la doccia dei vestiti.
Il giono dopo un po' le "cozze" e ieri, 5 settembre, alzati
di buon ora siamo andati a visitare i templi di Angkor. E'
uno dei complessi di templi piu' grandi e maestosi del
mondo. Partiti con la bicicletta, intorno alle 8 e mezza
siamo arrivati davanti al tempio piu' grande. Quello di
Angkor Wat. Facciamo il bilgietto. 20 dollari a testa per
una giornata di visita (se no c'e' un biglietto di tre
giorni a 40 dollari). Dopo la visita del tempio, in cui
abbiamo avuto l'occasione di vedere una scimmietta che
vagava in cima al tempio, ci siamo rimessi in sella alla
bici. Dopo qualche chilometro abbiamo visto degli elefanti,
purtroppo li facevano "trottare" invece che farli camminare
pacati com'e' nella loro natura e sono quelli che servono pe
portare in giro i turisti. Visitiamo il Bayon, un altro
tempio, forse il mio preferito, ha tutte delle facce giganti
costruite con la pietra. In alcuni tempi si sale in altri si
cammina sempre sullo stesso piano in un'infinita' di
corridoio, l'uno parallelo all'altro. In uno un po' in
rovina ci sono le radici di alcuni alberi enormi intersecate
alle pareti del tempio. In un tempio un po' piu' piccolo
c'e' un ficus immenso le cui radici anno parte di tutto un
portale del tempio. Tutto e' in mezzo alla natura, tanti
alberi e vegetazione. E si svolge anche la vita normale dei
cambogiani in mezzo ai turisti ed ai templi. Vengono qui a
pregare ed alcuni ci vivono, ci sono risaie, bimbi e ragazze
che raccolgono e tagliano la legna, mucche e bufali che
pascolano magari vicino od in mezzo ad un tempio od a delle
rovine. Sulle colonne e le pareti dei templi alcuni rilievi
e basso rilievi raccontano di un popolo. Tutti i templi,
alcuni in ristrutturazione e piu' integri, altri piu'
rovinati ti riportano indietro nel tempo ed in una cultura e
religione diversa dalla nostra. Abbiamo visitato piu' di 15
templi. Ce ne sono molti di piu'. Sicuramente in tre giorni
si vedrebbero piu' tranquillamente.
La sera sulla strada di ritorno verso Siem Reap sento un
verso di un animale e mi fermo. A lato della strada vedo una
scimmia, poi due, tre, quattro...ci sono una quindicina di
scimmiette, alcune con il piccolo che si arrampicano sulgi
alberi mangiano l'erba e giocano. Le osservo. Claudio dopo
un po', non avendomi visto arrivare torna indietro. Alcuni
con il motorino si fermano per dare un pezzo di frutto alle
scimmie. La scimmia piu' grossa va verso la signora e si
prende il pezzo di frutto. Poi si mette a ravanare nel
cestino del motorino e si frega il sacchetto con tutta la
frutta. Si siede ed inizia a mangiare. Il prpietario della
fruta le si avvicina. Ma lei tira furoi i denti e lo
insegue. Poi ritorna al suo sacchetto con la frutta.
Avvicinatosi poi con un sasso, il propietario riesce a far
scappare la scimmia ed a recuperarsi un frutto. Intanto le
altre scimmie stanno tranquille al bordo della strada. Se ti
avvicini toppo ti inseguono. Non sono troppo amichevoli
(tirano fuori i denti se gli girano!). Ma come sono carine,
sono impressionanti le loro manine cosi' simili alle nostre.
Arriva un'altra signora con un motorino, ha un sacchetto che
del pane per le scimmie ne tira fuori dei pezzetti, li porge
alle scimmie che aarivano con la loro manina e se li
prendono dalla sua mano. Poi arriva il "boss" (quello grosso
che s'era fregato il sacchetto con la frutta) e le prende
tutto il sacchetto dalle mani, ci guarda dentro, ne prende
un pezzo, lo assaggia, non gli piace, cosi' lancia li' il
sacchetto e se ne va un po' piu' distante. Cosi' le altre
scimmie si prendono loro il contenuto del sacchetto.
Arrivano altri due ragazzi in bici e lasciate le bici
dall'altra parte della strada anno qualche foto alle
scimmiette. Una scimmia insospettabile attraversa la strada
e dopo un po' sentiamo un colpo. La scimmietta ha dato un
colpo alla bicicletta di un ragazzo e la fa cadere. Voleva
prendersi le banane che erano nel cestino! Se le sbuccia e
se le mangia con comodo davanti alla bici. Dopo un po' i
ragazzi vanno ed arrivno altri cambogiani in motorino con
delle banane per le scimmie. Ne danno una anche a me da dare
ad una scimmia. Ti prendono con forza il cibo dalle mani,
magari prima che cambi idea e non glielo dai piu'! I piccoli
sono attaccati alla pancia della mamma mentre camminano.
L'ultima scena che ci fa piegare e' la scimmia piu' grossa
che vediamo seduta come un umano sul cordolo di un
marciapiede che si guarda la pancia! Che forte!
La sera siamo abbastana cotti ma prorpio una bella giornata!
Domani ripartiamo da qui ed in meno di una settimana
dovremmo essere a Bangkok, capitale della Thailandia. Quindi
per ora vi saluto e ci sentiamo dalla Thailandia. A presto,
Patrizia
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