6.9.07

CLAUDIO (ANGKOR, 6/09/2007)

Ciao Gente, siamo a Siem Reap l'ultima citta' cambogiana
prima della Thailandia. Dalla capitale abbiamo pedalato
quattro giorni per raggiungere questa citta'.

A Phnom Penh siamo rimasti un giorno piu' per sbrigare un
po' di comissioni che avevamo lasciato in sospeso. Siamo
stati in banca a ritirare un bel po' di dollari che poi ci
serviranno per la Birmania, Pakistan e Iran dove i bancomat
per il momento sono inesistenti.
L'ultima serata l'abbiamo trascorsa con Lucia e delle sue
amiche. Una bella cena e poi via a nanna che domani si
pedala!

Uscire dalla citta' e' stato molto semplice, Phnom Penh non
e' una grande capitale e in un attimo eravamo sulla strada
per Siem Reap. In periferia partivano molti furgoncini
chiamati mini bus stracarichi di gente, chi non riusciva
entrare prendeva posto sedendosi sul tetto o aggrappandosi
al paraurti. Molti Pick up organizzano trasporti sistemando
piu' gente possibile nel cassone. Sono i mezzi piu'
economici per attraversare la Cambogia.
La strada per Siem Reap e' stata perfetta per tutti i 320
chilometri che abbiamo percorso. I giapponesi hanno preso
l'appalto delle strade cambogiane, i ponti sono tutti
costruiti dai giapponesi, ogni ponte ha una targhetta con la
bandiera giapponese incisa sopra.

Il primo giorno mentre cercavamo qualcosa da mangiare ci
siamo fermati vicino ad una scuola in mezzo ad un villaggio.
Un tizio ci ha chiamati ed era un professore d'inglese. Era
molto felice di parlare con noi ma la sua felicita' era
amplificata dal fatto che eravamo italiani. Aveva una
rivista che e' corso a prendere in classe dove c'era una
foto di Roma. E' il suo sogno piu' grande poter andare a
Roma. Ci ha accompagnati a mangiare qualcosa ed ha insistito
per pagarci il pranzo. Lui ha mangiato di fretta perche' gli
alunni erano rimasti a scuola ad aspettarlo per la lezione
di inglese. Lui guadagna grosso modo 50 dollari al mese,
vorrebbe raggiungere Bangkok e volare in Italia, chissa' che
un giorno non realizzi davvero il suo sogno.

La prima sera abbiamo raggiunto Skun, una piccola citta'
sulla strada. Molti mini bus fanno tappa li a caricare altra
gente. Dove si fermano gli autobus ci sono molte bancarelle
dove donne e bambini assalgono la gente cercando di vendere
cibo e bibite. Molte donne avevano delle bacinelle dove
tenevano migliaia di tarantole fritte e altri insetti. Bene
o male cucinano quello che hanno.

Per la notte abbiamo trovato una guest house sporca e
puzzolente ma sulla strada non c'e' molta scelta per
dormire. Ci siamo fatti pero' cambiare i cuscini giusto per
non morire asfissiati.

Con la stagione delle piogge e' tutto allagato, i piu'
felici sono i bambini che nuotano nelle pozze d'acqua. La
gente in quei laghi d'acqua pesca a strascico nuotando
avanti e indietro trascinando le reti da pesca. Alcuni fanno
le bancarelle lungo la strada vendendo pesce fresco, altri
invece fanno bancarelle vendendo i fiori di loto che nascono
a migliaia in quelle pozze d' acqua.

Abbiamo pedalato quattro giorni per raggiungere Siem Reap e
trascorso tre notti in tre locande una peggio dell'altra.
L'ultima notte abbiamo dormito in un villaggio a soli 60 km
dalla citta', la guest house e' costata 3 dollari e sembrava
una stalla. Non so' quand'era l'ultima volta che avevano
cambiato le lenzuola, forse mai da tanto puzzava. Il
villaggio non era da meno, non si riusciva a trovare nemmeno
un negozio che vendesse un pacchetto di biscotti o qualcosa
di commestibile. Abbiamo trovato un panino e un pacchetto di
banane secche piuttosto angoscianti. La mattina siamo
riusciti pero' a trovare del pane appena fatto e siamo
riusciti a fare un po' di colazione.

Abbiamo raggiunto Siem Reap il tre settembre. La citta' e'
irriconoscibile, avevo trascorso qui quasi un mese quattro
anni fa. Hanno costruito hotel e guest house ovunque,
ristornti, pub e supermercati. E' tutto basato sul turismo
col fatto che la citta' e' stata costruita a soli 10
chilometri dai templi di Angkor. Ci eravamo alloggiati in
una guest house che abbiamo cambiato il giorno dopo per una
migliore. Il bagno era indecente anche per noi, dalla doccia
usciva ruggine con un po' d'acqua... Ora paghiamo 5 dollari
ma la stanza e' davvero carina.

Ieri abbiamo visitato i templi di Angkor. Io avevo gia'
visitato i templi ma ne vale la pena rivederli un'altra
volta.
I templi sono stati costruiti piu' di mille anni fa. Ancora
oggi e' il centro di pellegrinaggio di molti cambogiani e
buddisti di altri paesi. I tre templi piu' magnifici sono il
Bayon che rappresenta piu' di 200 facce incise nella roccia,
il Ta Prhon immerso nella foresta con gli alberi che sono
cresciuti attorno alle mure e le radici incastrate nella
roccia, e il piu' maestoso di tutti e' Angkor Wat, il tempio
piu' grande al mondo fatto costruire dal re.

Abbiamo trascorso una giornata facendo il percorso di 40 km
con le biciclette attorno ai templi. Sono piu' di un
centinaio i templi costruiti in mezzo alla foresta. Abbiamo
visitato molti templi, non c'era molta gente e la stagione
delle piogge e' stata clemente. Dentro l'Angkor Wat c'era
una scimmia che era salita fino all'ultimo piano, sembrava
il re del tempio. Era molto scocciata della gente che la
fotograva ma del resto era lei che non era normale a stare
li dentro.

In un tempio in mezzo alla foresta c'era una bimba con uno
strano animale sulla spalla. Forse un orsetto, sembrava
un'incrocio tra un gatto e una scimmia. Le ho chiesto se
potevo toccarlo e lei mi ha risposto "ma certo", ho
allungato la mano per accarezzarlo ma quel bastrdo si e'
attaccato al mignolo coi denti e per fortuna non me lo ha
staccato. Forse avrei dovuto chiedergli "morde?". Patrizia
per consolarmi mi diceva che quell'animaletto voleva solo
giocare.... quel bastardo mi ha quasi staccato un dito!

In serata quando avevamo quasi terminato il giro ci siamo
fermati a guardare delle scimmie al bordo della strada.
Saranno state una quindicina tra grandi e piccole. Dopo
pochi minuti e' arrivato un cambogiano con la motoretta
assieme alla sua famiglia, aveva un pezzo di un frutto in
mano e lo ha avvicinato verso le scimmie. Una di loro e'
andata verso il cambogiano, ha preso il pezzo di frutto ma
non contenta si e' arrampicata sulla moto, ha frugato nel
cestino e gli ha rubato un sacchetto di frutta. Si e' seduta
per terra tranquilla, ha aperto il sacco e ha cominciato a
mangiare. Il cambogiano incazzato a provato a riprendersi il
sacchetto ma la scimmia lo rincorreva arrabbiata. Io e
Patrizia ridevamo a goderci la scena. Dopo alcuni minuti il
cambogiano preso dall'orgoglio ha raccolto un sasso e a quel
punto la scimmia ha abbandonato il sacchetto ed e' scappata.
Ormai la frutta era tutta rosicchiata quindi il cambogiano
non ha recuperato niente.

Molta gente che passava regalava un frutto alle scimmie o
qualcosa da mangiare. Una ragazza aveva portato del pane
duro ma le scimmie non lo hanno gradito. Una scimmia si era
impadronita del sacchetto ma appena si e' accorta che era
pane duro aveva sbattuto il sacchetto per terra e se ne era
andata scocciata.
A guardare le scimmie si erano fermati anche due turisti in
bici, appena la ragazza ha lasciato la bici incustodita una
scimmia e' corsa e si e' agrappata al cestino facendogli
cadere la bicicletta e rubandogli da mangiare.
Bene o male sono abituate a mangiare dai turisti e se
nessuno gli da niente allora cercano di rubare. Una scimmia
si era attacata anche alla bici di Patrizia ma quando ha
visto che non c'era da mangiare ha mollato la presa.

Oggi abbiamo fatto una giornata di riposo e domani
ripartiremo verso Bangkok. In due giorni raggiungeremo il
confine con la Thailandia.

Ciao a Tutti!

Claudio

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