12.7.07

PATRIZIA (HONG KONG, 29/06/2007 - 5/07/2007)

Buon pomeriggio (cioe' buon appetito...in Italia e' quasi
mezzogiorno!),

siamo a Shenzhen, citta' al confine con Hong Kong. In un
internet cafe' che avra' almeno 300 computer (e tutti gli
accessori vari: cuffie, web cam...). Ci siamo fermati un
giorno dopo essere arrivati qua ieri da Hong Kong per
sistemare un po' le bici, lavare i nostri indumenti e farci
una bella dormita!

29 giugno, venerdi' scorso. Dopo la prima giornata passata a
girovagare senza meta nei dintorni dell'ostello dove
alloggiavamo ad Hong Kong, di fronte ad Hong Kong Island, ci
alziamo presto per recarci al consolato cinese. Ma
prima...l'ostello "merita" una descrizione: il dormitorio
piu' economico che avremmo potuto trovare in centro, il
dormitorio piu' simile ad un corridoio che ad una stanza,
due bagni con lavandino, doccia, water, appendini e boiler
in un metro quadrato. I tizi della reception e le donne
delle pulizie che entravano in stanza ad ogni ora notturna e
diurna perche' in fondo al dormitorio c'e' una porta che da
sul terrazzo dove ci sono le lavatrici e gli stendini (e le
nostre bici). Abbiamo pagato subito sei notti perche' era
tutto pieno per l'anniversario dei dieci anni di Hong Kong
cinese, altrimenti avremmo cercato un'altra sistemazione.

Ritorniamo a venerdi' mattina. Sveglia ore 8. Ore 8.45 siamo
in metropolitana. Fermata Wan Chai su Hong Kong Island. Ore
9.15 colazione con brioche e latte seduti su una panchina
vicino al consolato. Ore 9.45 stiamo compilando il modulo
per la richiesta del visto. Ore 10.45 consegnamo i moduli
con due foto tessera allo sportello. Il visto sara' pronto
nel pomeriggio. Usciti dal consolato passeggiamo un po' per
l'isola e facciamo qualche spesa. Cartina e guida del
sud-est asiatico. Ci rechiamo nel business center dell'
exhibition center ed usiamo internet gratis. Nel pomeriggio
paghiamo la somma per il visto cinese (400 HongKongDollars a
testa) e lo ritiriamo. Subito dopo ci rechiamo al consolato
vietnamita, dove in 15 minuti e per 500 HongKongDollars (50
euro) a testa ci rilasciano il visto. Riprendiamo la metro e
scendiamo a Mong Kok. Cerchiamo un negozio di biciclette.
Trovato. Compriamo un copertone e dell'olio. Soddisfatti
della giornata produttiva torniamo in ostello.

Sabato...dopo aver pranzato in un ristorantino indiano ha
iniziato a piovere. Siamo andati in un centro commerciale
enorme, Harbour City con l'aria condizionata freddissima.
Nel pomeriggio abbiamo preso il traghetto, Star Ferry, per
l'isola. In una libreria abbiamo visto i libri di un ligure
che e' tornato a Lavagna (Italia) da Shanghai in moto.
Vediamo un superpercato di prodotti europei con tantissime
leccornie. Giriamo in
tram...piove ed e' una bella soluzione per non bagnarsi. I
tram e gli autobus sono a due piani e la guida e' sinistra
come in Inghilterra, e' stata sua colonia fino a dieci anni
fa. La sera siamo nel quartiere Central dell'isola. C'e'
l'"ascensore" fatto di scale mobili piu' lungo del
mondo...lo facciamo, peccato che al ritorno ce la dobbiamo
fare a piedi! Passiamo in due vie del quartiere dove e'
pieno di bar e pub e di occidentali che bevono. Tutte le
sere e' cosi'. C'e' un pub, si chiama Ice Bar, dove c'e' una
stanza alla temperatura di meno 20 gradi e ti forniscono le
pellicce per entrarci a bere. Ti viene un "coccolone".

E' la stagione delle pioggie. L'umidita' e' alle stelle. E
si passa dal sole alla pioggia rapidamente. Con l'aria
condizionata a temperature gelide in metropolitana, nei
centri commerciali ed in ogni posto in cui entri lo sbalzo
di temperatura fra dentro e' fuori e' notevole. Gli
Hongkonghini sono abituati ma noi no. Claudio prende il
raffreddore.

Domenica mangiamo ad un buffet in un ristorante italiano
(Zeffirino) nel quartiere Couse Way Bay dell'isola.
Prosciutto crudo, grana, pasta al pesto, salmone affumicato
e leccornie di ogni sorta. Da quanto non mangiavo cosi'.
Conosciamo lo chef...italiano di Pisa che e' appena arrivato
dallo stesso ristorante a Las Vegas. Nel pomeriggio facciamo
qualche acquisto. Copriborse impermeabili (per la stagione
delle pioggie possono essere utilissimi) e una zanzariera
(ci servira' per il sud est asiatico e l'India). nel tardo
pomeriggiop prendiamo un autobus diretti al "Peak". Da qui
si vede tutto il porto di Hong Kong. Che vista spettacolare.
Alle otto di sera incominciano i fuochi d'artificio e noi li
vediamo da una posizione d'onore. Prima partono dai tetti
dei grattacieli e poi dall'oceano. Ci fermiamo qui a
mangiare e poi scendiamo con il trenino che fa navetta da
qui al centro. E' tardi siamo un po' cotti e ritorniamo in
ostello.

E' lunedi' mattina. Prendiamo l'aliscafo per Macau. Prima di
salire stampano il timbro di uscita da Hong Kong sul nostro
passaporto. C'e' il sole ma mentre siamo sull'aliscafo inzia
a piovere...c'e' il temporale. Quante isolette ci sono
intorno ad Hong Kong. Tutte piene di vegetazione e
verdissime. Alcune sono abitate. Sull'aliscafo compiliano la
carta di arrivo da consegnare all'immigrazione. Arrivati a
Macau ci timbrano il passaporto. Ci accolgono le scritte in
portoghese. E' stata una colonia portoghese ma da circa 8
anni e' di nuovo territorio cinese. Una regione
amministrativa speciale (SAR) come Hong Kong. Usciti dallo
scalo vediamo dei casino',...uno e' il Potala tibetano
ricostruito. Un altro piu' avanti ricorda un'arena romana.
Piu' ci avviciniamo al centro piu' le case sono basse e
colorate. Ricorda un po' i centri storici delle citta'
europee. Guidano a sinistra anche qui ma al contrario di
Hong Kong non c'e' la metropolitana e ci sono un sacco di
motorini. Qui la moneta e' la Pataca ma si puo' pagare quasi
ogni dove con gli HK Dollars. Il valore e' praticamente lo
stesso. Nel tardo pomeriggio inizia a diluviare e ad esserci
un vento fortissimo. Torniamo ad Hong Kong.

Martedi' mattina visitiamo il quartiere cinese Sham Shui
Po'. Ci sono un sacco di bancarelle che vendono cose di ogni
tipo. Vediamo una macchina da scrivere Olivetti. Motorini
elettrici, dissipatori per computer, fischietti e tantissimo
altro. Nel pomeriggio ci rechiamo sull'isola ed in un centro
commerciale vediamo una dimostrazione dell'Hermes Paris del
disegno-colore di un foulard. E' un'iniziativa del consolato
francese. Prima di cena prendiamo la metro e poi un autobus
che ci porta a Shek O, una spiaggia a sud di Hong Kong
Island. Sembra completamente un altro posto. Un piccolo
villaggio con case alte non piu' di tre piani. Nell'oceano
di fronte alla spiaggia c'e' una rete anti-squalo. Giriamo
un po' per il paesino e poi ceniamo ad un piccolo ristorante
thailandese vicino alla spiaggia. Che bellisimo posto!

Mercoledi' 4 mattina. Facciamo i bagagli. Carichiamo le
biciclette e prendiamo il treno che ci portera' alla
frontiera. E' l'una e mezza e ripartiamo da Hong Kong.
Uscire pedalando e' impossibile. Paghiamo il nostro
biglietto e 20 HK Dolars per ogni bicicletta. Dobbiamo
togliere la ruota anteriore prima di salire sul treno (che
regola assurda!). Arrivati in frontiera sbrighiamo tutto in
un attimo. Timbro di uscita da Hong Kong. Nessun controllo
bagagli. Timbro d'entrata cinese e siamo nella stazione di
Shenzhen. Saliamo in sella alle bici. Alle quattro e mezza
siamo in albergo. Rispetto all'andata e' stata una
passeggiata.

Oggi siamo qui a Shenzhen e domattina ripartiamo...fra una
quindicina di giorni dovremmo essere in Vietnam.

Ciao ragazzi, a presto...

Patrizia

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