3.8.07

CLAUDIO (NORTH VIETNAM, 03/08/2007)

Ciao Gente, siamo arrivati ieri pomeriggio a Hue, la citta'
al centro del Vietnam e oggi ci siamo fermati a riposare.

Abbiamo percorso tutto il Vietnam del nord, circa 900 km
fino al confine col Vietnam del sud.

Uscire da Hanoi e' stato semplicissimo anche se la periferia
era immensa. Abbiamo costeggiato la ferrovia, l'unica linea
che va a Saigon. Non si puo' sbagliare strada. Nella
periferia e' un via vai di biciclette e motorini come tutto
il resto del paese. Le biciclette scarseggiano e lasciano il
posto alle motorette che sono onnipresenti.

Appena partiti una donna di una cinquantina d'anni con la
sua bicicletta scassata ha cominciato a gareggiare con noi.
Non avevamo la minima intenzione di fare delle gare ma il
nostro passo piu' veloce del loro per lei era un sfida
troppo ghiotta! Ha cercato di assoldare altre donne per fare
un gruppo imbattibile ma nessuno gli dava retta. Ci
sorpassava ma non riusciva a mantenere il nostro passo
quindi cercavamo di passarla ma lei accelerava. la fuga e'
cominciata quando e' passata col rosso e ha rischiato di
essere travolta da un camion per seminarci. Aveva un
vantaggio di 200 metri ed aveva trovato una donna che gli
faceva da gregario. Era una scena ridicola, con le loro bici
cigolanti si voltavano a vedere se eravamo in scia o
staccati. Le abbiamo riprese ma non si riuscivano a
sorpassare.... Dopo diversi chilometri hanno ceduto alle
nostre bici moderne e ci hanno lasciato andare.

A pranzo ci siamo fermati in una delle tante bettole lungo
la strada. I vietnamiti sono dei fenomeni, cercano in tutti
i modi di fregare dei soldi. I primi giorni e' stata un po'
una fregatura, non sapendo i prezzi giusti ogni tanto ci
fregavano qualcosa. Ormai sappiamo il prezzo delle cose
quindi contrattiamo fino all'osso per avere il prezzo giusto
come tutti i vietnamiti.

Il primo giorno di pedalata e' finito con un bel temporale.
Nonostante al nord del Vietnam c'e' la stagione secca ogni
tanto non mancano i diluvi.

In serata abbiamo raggiunto Nin Bhin, una citta' turistica
dove abbiamo passato la notte.

Gli altri giorni sono trascorsi bene, mantenevamo una media
di 100 km al giorno nonostante il vento sia quasi sempre
contrario. Quando ero in Vietnam ho sempre pedalato col
vento contrario...e' una maledizione del Sud Est Asiatico!

La strada ha quasi sempre costeggiato la ferrovia e una o
due volte al giorno transita un treno sull'unico binario
esistente. Sono quasi ed esclusivamente passeggeri. Le merci
sono trasportate su gomma. Il traffico di mezzi pesanti e'
molto intenso. Abbiamo incrociato anche diversi camion
carichi di cani che si dirigevano al macello. Sulla strada
circolano autobus, camion, furgoncini e migliaia di
motorette. Le macchine si contano sulle dida di una mano.
Solamente i ricchi se le possono permettere quindi se ne
vedono veramente poche.

Lungo la strada siamo tempestati di "hello". Chiunque ci
vede passare si sente in dovere di salutarci. Molti gridano
e sbraitano come pazzi al nostro passaggio. L'importante per
loro e' dire qualcosa! Mentre pedaliano molti autobus e
camion rallentano per poi attaccarsi al clacson per
salutarci. facendo cosi' ci spaccano i timpani e i maroni
dopo 200 hello!
I vietnamiti guidano davvero male, non e' importante chi ha
la precedenza, bisogna solo essere abili a schivare chi si
butta in mezzo alla strada.

A parte le loro caratteristiche alle volte un po' strane non
sono male i vietnamiti. Alle volte mi fanno ridere. Tutte le
mattine parto senza cappello per abbronzare un po' la mia
testa rasata ma dopo poche centinaia di metri si accosta
sempre qualcuno con la motoretta a farmi segno di mettere un
cappello che il sole fa male! A Patrizia la perseguitano le
donne dicendogli di comprare una maglia con le maniche
lunghe perche' il sole le brucia la pelle.
La stramaggioranza di loro indossa sempre il cappello fatto
di bamboo legato con un foulard. Indossano sempre vestiti
lunghi e leggeri per essere protetti dal sole.

In due giorni abbiamo bucato due volte. Per riparare la
foratura di Patrizia ci siamo messi sotto una tettoia
nascosta dagli alberi ma quando ho forato io avevamo un
pubblico di tutte le eta' a guardarmi riparare la bici.
Ognuno che passava lungo la strada si fermava a guardarci.
Poi chi toccava il cambio, i freni, i bagagli e una donna
era li che suonava il campanello della mia bici. Avessimo
preso un dollaro per ogni spettatore avremmo fatto una bella
mangiata!

Al contrario della Cina ci sono diverse mandrie di bufali al
pascolo. Solitamente sono i bambini che li portano a
pascolare. Molte volte sono lasciati liberi in riva ai fiumi
e passano la giornata a mollo nell'acqua. Li usano nei campi
come in Cina ma molti sono allevati come carne da macello.

Dopo 650 chilometri da Hanoi abbiamo raggiunto la linea di
confine che una volta divideva il Vietnam del nord col
Vietnam del sud. Un fiume segnava il vecchio confine. Ci
sono i resti delle basi americane e dei musei che ricordano
la guerra. A Don Gha, la prima citta' del sud del Vietnam
arriva la strada che porta in Laos da dove quasi 4 anni fa
ero arrivato.
Mi ricordavo di quella citta', un casino di posto come
tuttele citta' vicino alle frontiere. I prezzi gonfiati e
caccia al pollo che e' appena entrato nel paese. Per
qualunque cosa che volevamo comprare partiva una
contrattazione spietata. per un litro di latte erano capaci
di chiedere il doppio del prezzo reale con la speranza che
lo straniero fosse tanto scemo da crederci.

Settanta chilometri ed abbiamo raggiunto Hue' dove siamo
addesso. Ieri sera abbiamo conosciuto un ragazzo di
Singapore ed abbiamo cenato assieme e raccontato un po' del
viaggio. Oggi andremo a visitare una pagoda e la fortezza.
Io gli avevo gia' visti anni fa ma per Patrizia sono una
novita' quindi io me li rivedo...

Ora per me sara' un paesaggio gia' visto da qui fino a
Bangkok che pero' rivedo molto volentieri!

Ciao Gente, buon viaggio a tutti!!

Claudio

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