CLAUDIO (UZBEKISTAN, 21/02/2007)
Ciao Gente, siamo arrivati ieri in tarda mattinata qui a
Dushambe, la capitale del Tagikistan.
Abbiamo trascorso 20 giorni in Uzbekistan di cui 10 fermi in
attesa dei visti.
Tutto sommato a Tashkent siamo stati proprio bene. Abbiamo
avuto tutto quello che ci serviva e abbiamo alloggiato in un
albergo dove il proprietario era davvero amichevole. Alla
partenza ha voluto scattare delle foto per poi aggiungerle
ai suoi quadretti nel suo ufficio. Prima di lasciarlo ci ha
consegnato un numero di un agenzia a Samarcanda che ci
avrebbe trovato una sistemazione economica in una casa
privata in citta'. E'stato bello partire con la Susi di
nuovo in forma. Finalmente con il finestino e il
contachilometri funzionante.
In un giorno abbiamo raggiunto Samarcanda. Sulla strada
c'erano almeno 20 Check points della polizia. Ci hanno
fermato solamente due volte. Come al solito erano
incuriositi dalla macchinina e non gli interessavano i
documenti...
La strada non era un che'...asfalto del cazzo e un panorama
annoiante.
A Samarcanda abbiamo telefonato al proprietario dell'agenzia
che ci e' venuto a recuperare in citta'. Ci ha portato nella
sua agenzia dove abbiamo incontrato altre 4 persone. Siamo
andati a cena assieme in un ristorante di lusso che
fortunatamente abbiamo pagato ben poco. Dopo il ristorante
il padrone dell'agenzia ci ha invitato al compleanno del
figlio di 4 anni. Siamo entrati in casa e ci siamo seduti al
tavolo, hanno mandato via i bambini e tirato fuori la vodka!
Come al solito Patrizia ha bevuto mezzo bichiere mentre io
non mi ricordo piu'...troppi, davvero troppi. Era la
tradizione....cazzo...a furia di tradizioni io divento un
alcolizzato! Uno di loro parlava portoghese ed era davvero
troppo un mito! Parlava sempre e continuava a dire il mio
nome... Ci sono rimasti male con l'eta'...a me davano 28 o
29 anni mentre a Patrizia 16 o 17!! Sembravo un pedofilo!
Dopo un paio d'ore ci hanno accompagnato all'hotel privato e
ovviamente guidava Patrizia...io non vedevo molto la strada.
L'hotel era una meraviglia, dormivamo per terra su due
materassi nel salone da pranzo. Abbiamo pagato 10 euro a
testa con super colazione e cena compresa. La proprietaria
dell'hotel era una signora attorno ai 60 anni. Era una
professoressa in pensione, una fisico matematica. Aveva
tirato su un buisness incredibile. Organizzava pranzi e cene
tradizionali in quella casa vecchissima. Praticamente aveva
gente a cena quasi tutte le sere. Nel mese di marzo
sarebbero arrivati 180 francesi. Quando c'eravamo noi
stavano cenando dei francesi e la sera dopo un pulman con
dei turisti di Taiwan.
Aveva un'altra casa cosi' a Bukhara e probabilmente fara'
un'altro buisness del genere anche a Kiva visto la mole di
turisti che visita quelle citta'.
La signora era davvero simpatica e molto dolce, il figlio e
i nipoti il giorno dopo ci hanno lavato la macchina che era
in condizioni pietose. Che bella sorpresa, finalmente si
leggevano le scritte sulla fiancata.
Un suo nipotino di 4 o 5 anni sembrava il boss li dentro.
Aveva il monopolio dei telecomandi della TV e del DVD.
Mentre facevamo colazione stava armeggiando per collegare il
DVD e poi io e Patrizia gli abbiamo sistemato i cavi visto
che aveva invertito tutto e non si vedeva niente.
Abbiamo trascorso due giorni a Samarcanda. Davvero una bella
citta'. Il primo giorno abbiamo girato in lungo e in largo
per visitare tutti i siti interessanti. Le costruzioni
storiche sono fatte di mattone pieno e coperte dalle
piastrelline azzurre e bianche. Ogni cosa da visitare era a
pagamento ma contrattando si riusciva ad entrare a meta'
prezzo. Durante l'inverno non ci sono turisti quindi e'
facile avere dei grandi sconti.
All'uscita da una moschea c'era un gruppo di ragazzi in gita
scolastica e il professore ha voluto che facessero la foto
con noi. Ci hanno abbracciato ed erano felici di essere
fotografati assieme a due stranieri.
La sera siamo andati all'universita' di lingue straniere.
Siamo andati a trovare un amica di mio fratello che aveva
conosciuto a Samarcanda nel 2004 durante il suo viaggio in
moto. La ragazza si chiama Shoya e insegna italiano e lo
parla molto bene. Siamo entrati in classe e gli alunni
stavano studiando il comparativo di maggioranza e minoranza.
Mi hanno dato un libro ma io ho risposto che non sapevo che
cazzo era e sono scoppiati a ridere! Io non mi ricordo di
averlo studiato...boh? Poi ci hanno chiesto se eravamo
sposati e io ho risposto che eravamo fidanzati da un anno ma
Patrizia con voce delusa ha detto che erano quasi due anni!
Sono di nuovo scoppiati a ridere e uno mi ha chiesto cosa
avessi regalato a Patrizia per San Valentino....la risposta
era facile...niente. Quanto ridevano....
Gli alunni erano contenti di conoscere un italiano che non
sapeva troppo bene la sua lingua...ero di conforto per loro.
Shoya ci ha tenuti in classe un paio d'ore raccontandoci
molte cose interessanti sull'Uzbekistan. Per insegnare
l'italiano guadagna 30 dollari al mese e con quei soldi
riesce si e no a pagarsi i trasporti per arrivare in
universita'. Lo fa' per passione e poi ha qualche vantaggio
per venire in Italia visto che ottenere un visto per loro e'
una cosa quasi impossibile. Fa anche la guida d'estate che
gli fa guadagnare i soldi per campare.
Il giorno dopo siamo stati al grande bazar di Samarcanda. E'
una meraviglia, vendono proprio di tutto.
La sera all'hotel ci hanno invitato a guardare la TV e ci ha
fatto vedere un film su Rete 4! Aveva anche canale 5 e c'era
il grande fratello...ci siamo rifiutati di guardarlo!
Dopo due giorni di sosta siamo partiti per Bukhara. Lungo la
strada non mancavano i soliti posti di blocco. Questa volta
ci hanno fermati 4 volte in 250 km. Come sempre non ci hanno
neppure chiesto i documenti. I poliziotti solitamente mi
davano la mano e ci fermavamo un po' a parlare.
Bukhara e' un'altra citta' molto bella. Diversa da
Samarcanda. Sembra un po' come il centro storico di Genova,
tutta a caruggi. Siamo stati due giorni a passeggiare e la
meraviglia e' che non c'era l'anima di un turista e nessuno
era assillante. La citta' vecchia e tutta costruita di
mattoni di paglia e fango. Le moschee e le Madraze hanno
qualche ritocco con le piastrelline manon come Samarcanda.
Proprio per via del colore Bukhara e' considerata la terra
mentre Samarcanda il cielo. Siamo stati al bazar dei tappeti
dove gli artigiani esponevano tutte le loro creazioni.
Abbiamo deciso di non proseguire verso Kiva visto che un
italiano ce lo aveva sconsigliato. Aveva detto che e' una
citta' ricostruita per il turismo e non e' niente di
interessante. Avremmo dovuto fare una deviazione di 1000 km
e visto che non ne valeva la pena abbiamo rinunciato.
Siamo partiti verso il Tagikistan e in due giorni abbiamo
raggiunto il confine. Il giorno prima abbiamo viaggiato fino
alle 9 di sera in modo che il giorno dopo avremmo potuto
attraversare il confine in mattinata. Quella sera abbiamo
dormito in un alberghetto che abbiamo pagato 6 euro in due.
Era parecchio sporco quindi abbiamo dormito vestiti per non
prendere delle malattie...
Bel posto per concludere con l'Uzbekistan...
Abbiamo raggiunto il confine verso le 10 e in un ora e mezza
siamo entrati in Tagikistan. All'immigrazione uzbeka erano
un po' rompi balle ma in un attimo hanno sbrigato le
pratiche per farci ripartire. All'immigrazione tagika sono
stati davvero troppo gentili. In un attimo hanno timbrato i
passaporti e uno di loro voleva comprare la suzukina appena
gli ho detto che valeva 2000 dollari.
Alla dogana mi hanno compilato la dichiarazione per la
macchina e abbiamo pagato 25 dollari. E' stato tutto facile
e rapido...fossero tutti cosi' i confini sarebbe bello.
Dopo 70 km abbiamo raggiunto Dushambe dove siamo adesso.
Ho telefonato a Zarina, la figlia del tizio che ci ha fatto
i visti per il Tagikistan. Eravamo d'accordo che lei ci
avrebbe fatto i permessi per il Pamir.
Ora alloggiamo a casa sua. Abbiamo una camera a disposizione
con un letto a una piazza. Paghiamo 12 euro in due e come
cifra e' molto conveniente visto che l'albergo piu'
economico costa 30 euro. La casa vista da fuori fa paura ma
dentro e' carina a parte il bagno che fa schifo.
Lei vive col fratello mentre il padre e' sempre in giro per
affari. Oggi e' andata con i nostri passaporti a ritirare i
permessi e questa sera dovremmo avere tutti i documenti per
proseguire il viaggio.
Ci ha detto che sul Pamir la temperatura ieri era -18 e la
strada e' brutta...
Finalmente ricomincia l'avventura!!
Claudio
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