PATRIZIA (SAMARCANDA - DUSHANBE, 14/02/2007 - 21/02/2007)
Ciao viaggiatori e non!
Indovinate dove sono?! ...in un interent cafe' a Dushanbe.
Le montagne innevate circondano la vallata dove sorge questa
citta' a 800 metri di altitudine. Il freddo e' un po' di
piu' rispetto gli ultimi giorni trascorsi a Samarcanda e
Bukhara. Anche se non si sta male a 4 gradi pensando alle
temperature che ci attendono sull'altopiano del Pamir!
La mattina di mercoledi' 14 febbraio, dopo aver prelevato un
po' di sum (moneta locale), salutato Alisher e fatto
(ovviamente!) delle foto ricordo, partiamo da Tashkent.
Finalmente un po' di movimento!
In 5 ore arriviamo a Samarcanda, dove cerchiamo l'indirizzo
di un Hotel che un amico di Alisher ci ha consigliato per
dormire. Dopo molte ricerche troviamo la via ma non
essendoci segnati numeri civici risulta impossibile da
trovare. Claudio telefona da un negozietto all'amico di
Alisher. Risponde il fratello e ci dice che ci viene a
recuperare. Arrivano tre uomini a prenderci, guardano la
Suzukina e dicono che e' proprio sporca (in effetti!).
L'Hotel (o meglio Guest House) consigliatoci e' disabitato e
non ha acqua corrente. Cosi' ci portano nella loro agenzia.
Li' incontriamo nuovamente l'amico di Alisher. Ci portano in
un ristorante a mangiare...e poi a casa loro, dove la figlia
compie gli anni e c'e' un rinfresco con del te' e della
torta (almeno cosi' dicono!). Arriviamo ed oltre a te' e
torta ci sono shashlik (carne allo spiedo, pomodori,
cetrioli, l'immancabile cipolla cruda, pane e vodka, vino,
coca-cola (allucinante c'e' ovunque!). Io riesco a rifiutare
la vodka ma a Claudio ne versano quattro bicchieri.
Dopo la cena ci accompagnano al hotel privato (o meglio
casa) dove dormiremo. E' gestito da una donna (la nonna) e
la sua famiglia. La nonna e' stata un'insegnante di fisica e
matematica per 35 anni ed ora ha aperto degli hotel privati.
Questo ha tre grandi sale, oltre agli ambienti dove vive la
famiglia, dove organizzano cene per gruppi di turisti e ogni
tanto fanno anche dormire.
La cena e l'abbondante colazione sono comprese nel prezzo
della notte (all'inizio pensiamo sia 15 dollari..invece
quello dell'agenzia s'era spiegato male : 30 dollari in due
a notte) e l'ambiente della casa e' molto familiare.
Passiamo tre giorni a Samarcanda. Visitiamo il Registan,
centro commerciale della medievale Samarcanda e i numerosi
mausolei (ognuno con la sua storia particolare) e le
numerose moschee. Il bazar principale (o mercato Siab) mi
colpisce molto. E' uno spettacolare mercato agricolo, ma non
solo. Ci sono vestiti, cappelli di ogni dove, e ogni genere
di artcolo si cerchi. Il tutto con un sacco di gente e il
caos che caratterizza l'Asia.
A Samarcanda conosciamo un'amica di Andrea, Shoya. Ha 24
anni, non e' ancora sposata (cosa strana per una ragazza
uzbeka di quell'eta'), ma dice che e' difficile trovare un
uomo in Uzbekistan che voglia stare con una donna che lavora
invece che con una donna che stia a casa con i figli (e che
sia l'uomo giusto). Passiamo con lei un paio d'ore nell'aula
del dipartimento d'italiano dell'Istituto di lingue
straniere dove e' docente d'italiano. Ci racconta tante cose
sulla storia dell'Uzbekistan e quando ci dice l'ammontare
del suo stipendio mensile facendo l'insegnante rimaniamo
allibiti: 30.000 sum (circa 28 dollari). Non riuscirebbe a
mantenersi con quei soldi, infatti fa anche la guida
turistica.
Ripartiamo da Samarcanda e la sera arriviamo a Bukhara...nel
centro storico le vie segnate sulla mappa sono strette
stradine e a volte solo sentieri.
Visitiamo i tre principali bazar, che vendono ogni sorta di
souvenir ed un altro bazar dove vendono mobili all'aperto e
tappeti di ogni sorta e dimensione, alcuni sono appesi ai
balconi e scendono lungo le pareti delle case toccando il
suolo. Una bambina viene verso di noi con delle monetine di
euro in mano e ci chiede se glieli cambiamo...chissa' chi
glieli ha regalati.
Intorno alla vecchia Bukhara sorgono costruzioni nuove in
strade ben piu' ampie.
Samarcanda e' caratterizzata dalle cupole azzure e dalle
piastrelle smaltate azzurre e blu che ci sono su ogni
moschea e su ogni mausoleo. Mentre a Bukhara tutto il centro
storico e la maggior parte delle case, mausolei e moschee
sono color sabbia. Come dice Shoya Bukhara ricorda una
bambina e Samarcanda una signora un po' truccata.
Lunedi 19 febbraio partiamo da Bukhara...si va verso il
Tagikistan.
Martedi mattina arriviamo in frontiera. Nella parte uzbeka
ci controllano i bagagli e ci fanno compilare una
dichiarazione su cui indichiamo i nostri dati. Nel giro di
mezzora siamo alla sbarra della frontiera tagika. Gli
ufficiali tagiki sono gentili. Ci mettono il timbro sul
passaporto e ci fanno una dichiarazione per l'auto valida 15
giorni. Non dovrebbe essere un problema: il Tagikistan non
e' molto grande. Paghiamo 30 dollari per la pratica.
Dopo una settantina di km arriviamo a Dushanbe. Siamo
ospitati per 15 dollari a notte in due, dalla figlia di
Sadoullo (il tizio che ci ha aiutato ad ottenere il visto
tagiko), Zarina, che vive con il fratello minore. Oggi (21
febbraio) abbiamo passeggiato per Dushanbe e trovato
miracolosamente uno sportello bancomat che accetta i
bancomat Maestro e Cirrus. Fra poco andiamo a casa, dove ci
aspettano la cena e i nostri passaporti con la registrazione
e i permessi per il Pamir( 30 dollari per la registrazione e
50 dollari per il permesso a testa).
Domani se tutto va bene partiamo da Dushanbe. Il cosidetto
"Tetto del mondo" (Pamir) con i suoi meno 20 gradi e
paesaggi affascinanti ci aspetta!
Ciao a tutti...
Patrizia
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