CLAUDIO (PACIFICO, 28/06/2007)
Ciao a tutti, siamo arrivati ad Hong Kong ieri sera e ci
siamo
sistemati in un ostello a Kowloon nel Mirador Mansion sulla
penisola. Non e' economico e il proprietario ci ha pure
fregato qualche soldo sul totale delle notti. Ci sono molti
ostelli ma e' quasi tutto esaurito per l'anniversario dei 10
anni quando Hong Kong e' passata alla Cina. Ci sara' una
bella festa e per puro caso ci siamo anche noi.
Gli ultimi giorni in Cina incredibilmente non abbiamo preso
pioggia. Pioveva la sera tardi oppure la mattina presto
quindi siamo riusciti quasi sempre ad evitarla. Hong Kong
sembrava irragiungibile, i chilometri segnati sulla nostra
cartina erano completamente sballati dai sali e scendi che
non finivano mai. In quelle giornate di pioggia con i sali e
scendi abbiamo consumato per bene i freni e la manutenzione
alle bici era sempre nell'ordine del giorno.
Ci eravamo fermati a Fuzhou a riposare un giorno ma dopo un
paio di giorni di pedalata Patrizia era gia' cotta. I sali e
scendi la devastano troppo! Una giornata abbiamo percorso
solamente 30 km almeno poteva riposare e riprendere un po'
di energie. Siamo rimasti un altro giorno a riposare in una
bettola assieme alle solite Cucaracha che camminano sul
pavimento. Non c'e' repellente che le tenga lontano.
Patrizia ha sempre paura che le camminino addosso e non
serve che io prova a tranquillizzarla dicendo che non
mordono...le fanno troppo schifo! Quando riesco le agguanto
e le porto fuori dalla stanza ma ce ne sempre troppe!
Sulla strada non mancano mai i soliti carretti stracarichi
di bottiglie di plastica vuoti. Alle volte si ribaltano per
i carichi troppo grossi e spargono bottiglie ovunque. Un
ragazzo con la bici trasportava due sacchi enormi di
plastica e si e' ribaltato in mezzo alla strada. Ho tentato
di aiutarlo a rimettersi in strada ma tra tutti e due non
riuscivamo piu' a sollevare la bici. Era talmente pesante
che mi sono vergognato del mio carico...
Alcuni trasportano il materiale con le motorette a tre ruote
che sulle salite faticano a superarci da tanto sono cariche.
Molti sulle loro moterette trasportano gabbie con cani,
gatti o anatre che vanno nei ristoranti.
Solitamente mangiamo nei ristorantini improvvistai sui
marciapiedi che immancabilmente hanno esposto nelle gabbie
tutti gli animali che si possono cucinare. Cambiando regione
si cambia cucina e in molti ristorantini nelle gabbie si
trovano gatti, conigli, anatre, quaglie e non mancano mai
almeno tre gabbie di serpenti. In ogni gabbia mettono almeno
trenta serpenti. Alcuni erano cobra ma altri non so che
razza fosse. Quando andavo vicino alle gabbie per guardarli
patrizia rimaneva a dieci metri di distanza! In quest'ultima
regione vendono molte bacche che durante il trasporto
seminano per strada. Se uno seguisse i camioncini potrebbe
farsi una scorpacciata di bacche gratis!
Ci siamo fermati un'altra giornata a Zangzhou ed abbiamo
trovato una locanda sopra ad una clinica. Al primo piano
c'erano i dentisti, al secondo un infermeria e al terzo la
locanda. Fanno ridere i dentisti che le cliniche solitamente
sono in vetrina. Chi cammina sul marciapiede si vede il
dentista che magari sta facendo un'otturazione. Non servono
insegne luminose, il dentista e' impossibile da non trovare.
In negozietto in citta' sono andato a comprare il latte per
la colazione. la proprietaria mi ha venduto il latte e il
figlio mi faceva dei segni come dire di non prenderlo... Non
capivo cosa volesse e poi in inglese mi diceva "Bad, bad".
Ho gurdato la scadenza ed era gia' scaduto da sei mesi!
Quella bastarda della madre era senza cuore! Gli chiedevo di
rendermi i soldi e lei cercava di appiopparmi altre cose per
la stessa cifra. alla fine ho cambiato il latte scaduto con
delle bottiglie d'acqua.
Abbiamo ripreso a pedalare e come sempre i sali e scendi non
mancavano. In una salita c'era un camioncino stracarico di
sacchi di terra bloccato. Per il peso eccessivo si era
impennato ed era rimasto bloccato in impennata. Non ho
potuto fare a meno di ridere...non avevo mai visto niente
del genere. Il proprietario era seduto per terra che
aspettava il suo collega. Quando e' arrivato e' scoppiato a
ridere anche lui.
La sera abbiamo alloggiato in una locanda dove ho sostituito
i copertoni. Il mio posteriore era troppo consumato quindi
l'ho montato a Patrizia e le ho preso il suo copertone
anteriore che era praticamente nuovo. Lei viaggia molto piu'
leggera quindi i copertoni durano molto piu' dei miei.
Finita la manutenzione alle bici le ho lavate dentro la
vasca da bagno. Mi sono messo nudo dentro la vasca e ho
lavato per bene le bici. Patrizia in cambio mi ha lavato i
vestiti. Non lavo mica la sua bicicletta per niente!
Finalmente, dopo due mesi che lo costeggiamo, abbiamo visto
l'Oceano Pacifico!
Mentre ci gustavamo il panorama pedalando lentamente
Patrizia ha bucato la gomma davanti...non e' stata una buona
idea rifilarle il mio copertone liscio! Ha bucato tutti i
giorni da quando le ho messo il copertone! le ho insegnato a
pezzare le camere d'aria ed ora ha imparato. E' un po' lenta
ma se ci prende la mano in attimo la pezza. La sera abbiamo
raggiunto una specie di citta' sul mare dove c'era un
albergo semi abbandonato. La reception era ormai lasciata
all'abbandono con tre dita di polvere sul bancone e un
ristorante abbandonato all'ingresso. In quella che una volta
era la cucina ora e' usata come cuccia per un cane lupo.
Abbaiava di continuo e ne''aria c'era unapuzza di piscio e
merda di cane. Voleva ben 7 euro per dormire e al momento
l'abbiamo rifiutato. Pochi chilometri piu' avanti c'era un
agglomerato di ristoranti di lusso dove nel parcheggio
lavavano le macchine dei clienti e un albergo troppo caro.
Sembrava una piccola citta' super moderna e il motivo era il
casello dell'autostrada vicino ad Hong Kong. Siamo cosi'
ritornati nella bettola a pagare 7 euro. La camera era
abbastanza angosciante ma non avevamo molte opzioni per la
notte. Ovviamente eravamo gli unici clienti anche perche'
chi ha un po' di cervello non ci si ferma.
L'ultima notte in Cina l'abbiamo passata a Shenzen, la
citta' sul confine con Hong Kong. Senza accorgercene sono
finiti i carretti, i ristorantini sui marciapiedi e i
clacson. La citta' era tutta curata e cara. Abbiamo trovato
un alloggio a 13 euro vicino alla stazione ferroviaria.
Probabilmente ci rifermeremo li quando usciremo da Hong
Kong.
Per passare la frontiera siamo andati in stazione dove
avremmo potuto oltrepassare il confine. E' l'unico modo per
oltrepassare il confine in bicicletta. La stazione sembrava
un grosso centro commerciale.
All'immigrazione in attimo abbiamo avuto il timbro di uscita
dal paese e alla dogana nessuno ci ha guardato il bagaglio.
All'immigrazione di Hong Kong e' stata ancora piu' rapida e
alla dogana ci hanno sorriso e fatto passare
tranquillamente. Mentre Patrizia faceva la guardia alle bici
sono andato a fare i biglietti del treno ma quando abbiamo
provato ad andare sui binari ci hanno bloccato e spedito
indietro. Una ragazza gentilmente ci ha detto di recarci al
controllo bagagli perche' con le bici non si poteva passare.
L'ufficiale al controllo bagagli gentilmente ci ha detto
"niente biciclette sul treno, e' proibito". Ci ha reso i
soldi del biglietto e fatto fare un' altro per la prima
fermata del treno. Ha chiamato un dipendente e ci ha
scortato sul vagone fino alla prima fermata del treno. Si e'
assicurato che scendessimo dal treno e uscissimo dalla
stazione. L'unica maniera per raggiungere la citta' hanno
detto che era pedalando.
E' stato un disastro, divieti per le bici e cartelli
stradali per Kowloon che indicavano solamente autostrada.
Nel pomeriggio ci siamo trovati a 5 km da Kowloon con tre
strade vietate alle bici. C'erano tre tunnel per oltrpassare
il monte accessibile solo alle macchine. In un disperato
tentativo siamo stati bloccati da un poliziotto che ho
sparato a cagare e fortunatamente non si e' offeso. Era
ormai diventato buio e non c'era modo di raggiungere la
citta'.
Sconsolati siamo andati in una stazione del treno a chiedere
se potevamo caricare le bici e alla biglietteria ci hanno
dato il permesso. Non mi consegnavano i biglietti del treno
se prima non toglievamo la ruota davanti alla bicicletta.
Probabilmente avevano paura che pedalassimo in
stazione... Abbiamo raggiunto la citta' alle 9 di sera e
ci siamo alloggiati in questo ostello. Sembriamo un po' dei
deportati ma e' una delle sistemazioni piu' economiche qui
ad Hong Kong. Domani andremo a richiedere il visto cinese
per poter rientrare nel "continente" e la prossima settimana
andremo al
consolato vietnamita a richiedere il visto. Poi faremo un
po' di vacanza e visiteremo la citta'. A fine settimana
prossima rientreremo in Cina per raggiungere il Sud Est
asiatico.
Siamo a 3968 km e ne avremo altri mille per raggiungere il
Vietnam.
Ciao Gente!
Claudio
28.6.07
PATRIZIA (TROPICO DEL CANCRO, 13/06/2007 - 28/06/2007)
Ciao a tutti!
Hong Kong, 28 giugno 2007.
Sono quasi dieci anni, eh si dopodomani, il 30 giugno, Hong
Kong festeggera' il decimo anniversario del suo ritorno alla
Cina.
Vi racconto un po' delle scorse settimane passate in Cina.
Il 13 giugno, ripartiti da Fuzhou (con la pioggia), troviamo
subito la strada per uscire dalla citta'. Dopo qualche ora
che pedaliamo, Claudio, davanti a me, viene affiancato da un
cinese in bicicletta, con due cestini enormi legati al
portapacchi dietro. Incomincia a parlare a Claudio, e lui
non riesce a fargli capire che non capisce una parola di
cinese. Io da dietro guardo la scena e mi piego! La sera
arriviamo nella periferia di Putian. Pensiamo di dover
percorrere pochi chilometri per arrivare in centro. Invece
c'e' una periferia infinita...dopo 12 chilometri e con poche
speranze di trovare un albergo riusciamo ad arrivare in
centro.
In ogni citta' cinese c'e' almeno un negozio interamente
dedicato alle olimpiadi di Pechino del 2008. Vendono gadget
di ogni tipo. Da magliette a pupazzi. Chissa' da quanto sono
aperti, ed alle olimpiadi manca ancora un anno.
Il 14 giugno, percorriamo 80 chilometri impiegando un sacco
di ore. Sono un po' scoppiata ed i sali e scendi mi danno il
colpo finale! Cosi' il giornmo dopo percorriamo solo 30
chilometri e ci fermiamo a Quanzhou, dove ci riposiamo un
po' ed io mi riprendo!
La pioggia non ci accompagna quasi piu' mentre pedaliamo.
Solo ogni tanto cade qualche goccia che serve a
rinfrescarci. Le distanze segnate sulla nostra cartina sono
molto sballate. A volte invece di 200 chilometri segnati, in
realta' ce ne sono 300. Ci sono un sacco di sali e scendi e
la cartina che abbiamo non li "calcola"! Cosi' per sapere
piu' o meno quanti chilometri ci potrebbero essere ne
aggiungiamo una 20ina ogni giorno.
Lungo la strada si vedono bici e caretti che portano
quantita' impressionanti di carico. Bottiglie di plastica,
carta da riciclare e cose di ogni sorta. Poi ci sono galline
e galli che zampettano ovunque. A fianco della strada a
rovistare nella spazzatura e anche nelle aiuole dei
parciapiedi o delle rotonde. Ce ne sono un tipo che sono
bianche con le zampe nere e hanno il "pelo" bianco anche
sulle zampe.
L'altro giorno nel prato di una rotonda ho visto due vitelli
ed una mucca che pascolavano tranquillamente.
E' il 17 giugno...piove quando ci svegliamo, ma riusciamo a
pedalare tutto il giorno senza nemmeno una goccia d'acqua!
Arriviamo a Zhangzhou e ci fermiamo un giorno per riposare!
Saliti nella stanza dell'albergo comincia a piovere. Una
pioggia torrenziale. Ci siamo fermati appena in tempo per
non prendere una lavata!
La strada continua con sali e scendi e anche se non piove il
cielo e' sempre un po' nuvoloso. Ci fermiamo lungo la strada
nei negozietti (baracche) che incontriamo a comprare
l'acqua. Solitamente costa 1 yuan mezzo litro d'acqua. A
volte se presa dal frigo 1,5 yuan. Un vecchietto, dove
compriamo tre bottiglie d'acqua ci chiede 4 yuan. Lo
guardiamo perplessi ma non c'e' niente da fare il prezzo e'
4 se no niente acqua!
E' il primo giorno d'estate. Il paesaggio cambia, da monti
verdi stretti l'uno all'altro inizia la pianura verdissima,
contornata da colline altrettanto verdi. Piantagioni di
alberi di banane e erba verde. E dopo tante nuvole spunta
il sole. Passiamo il tropico del Cancro ed arriviamo a
Shantou. Inizia il caldo! Tanto caldo e umidita'!
In citta' e fuori le motorette e i motorini sono sempre
stracariche e portano dalle banane agli animali in gabbia
(purtroppo). E se non portano merce ci salgono in 3 o 4
persone tutte rigorosamente senza casco.
A Shantou trovato un alberghetto cerchiamo un posto dove
cenare. Seduti in un tavolo a bordo della strada, mentre
mangiamo della pasta di riso fritta, davanti a noi una fila
di carrettini pieni di spazzatura. La scaricano per terra e
con delle pale la caricano sul camion della spazzatura.
Nelle baracchette che fanno da mangiare lungo la strada ci
sono gabbie con animali di ogni tipo: serpenti, galline,
quaglie, conigli, gatti e in delle vasche con dell'acqua
pesci di ogni sorta, tartarughe e granchi.
Il 23 giugno, arrivati a Lufeng Claudio buca la ruota
anteriore. Siamo quasi in albergo cosi' aspetta a ripararla.
Riusciamo a portare le bici in camera e Claudio lava corone,
rocchetti e catene sotto la doccia. Pezza la sua camera
d'aria e mette il suo copertone posteriore (piu' consumato)
al posto del mio davnti (piu' nuovo).
24 giugno, ore 18.30...finalmente lo vedo, e' li' davanti a
me, al tramonto, calmo...l'Oceano Pacifico. Dopo 2 minuti
buco la ruota davanti (Il copertone di Claudio!).
Mentre pedaliamo vediamo dei cinesi che versano del catrame
liquido nelle fessure fra un blocco di cemento e l'altro
della strada. E poi lo coprono con della sabbia.La cosa
interessante e' che il catrame liquido lo tengono in dei
bollitori da cucina e sono in almeno in dieci a fare il
lavoro.
25 giugno, ore 17.30...buco la ruota dietro. Ci fermaimo,
Claudio smonta la ruota e riipara la camera d'aria con
mastice e pezza. Ripartiamo...dopo 13 chilometri buco la
ruota davanti! Ci fermiamo e sta volta la riparo io. E' il
caso di fermarci!
26 giugno. ore 13.00...Si, si buco la ruota anteriore un'
altra volta! Arriviamo a Shenzhen. Citta' vicina al confine
con Hong Kong. Domani passeremo la frontiera.
27 Giugno: Hong Kong e' vicina (forse non troppo!)
Ore 11.00...ci rechiamo alla stazione. Il confine bisogna
passarlo con il treno. Per salire all'immigrazione per
uscire dalla cina ci sono
solo scale o scale mobili. Portiamo le bici su dalle scale
mobili. Metto la prima ruota sulla
scala e alla seconda la bici si piega verso di me e si mette
in orizzontale sulla scala mobile...arrivo in cima e Claudio
mi aiuta a spostarla dalla scala mobile e inizia a ridere
come un bambino
....e non ce la fa a smettere!! Mi sono graffiata una gamba
e
la caviglia.
Chiediamo se le bici possono passare ed un ufficiale ci dice
che non c'e' problema. Passiamo l'immigrazione e la dogana.
Arrivati in territorio
Hongkonghino facciamo i biglietti per il treno. Ci dicono
che non possiamo portare le bici. Cosi' la signora del
customer
service ci "da una mano". Ci dice che possiamo andare fino
alla prossima stazione con il treno e da li scendere e
proseguire con le bici. Pensiamo: " bello cosi' la facciamo
in bici fino in centro". Un tizio ci accompagna fino alla
prima stazione. Usciamo ed iniziamo a pedalare (si guida a
sinistra). Riusciamo ad arrivare fino a Shan Tin (citta'
prima del centro)pedalando un po' sulla strada ed un po'
sulle piste ciclabili, alle 3 e mezza del pomeriggio...fra
10 km dovrebbe esserci il centro.
Ma da qui proseguire e' impossibile. Solo tunnel per
proseguire
da qui e nessuna pista ciclabile. Dopo aver tentato
mille strade ci rechiamo alla stazione della metro. Sono le
8 di sera. La tizia alla sportello ci dice che possiamo
portare la bici ma togliendo la ruota anteriore (che cosa
assurda)...
ma quella alla frontiera non poteva dircelo!?
Alle 9 di sera usciamo dalla metro in centro. Ce l'abbiamo
fatta. Che
giornata. Invece di 30 km che dovevano essere ne abbiamo
percorsi quasi 70 senza riuscire ad arrivare in centro
pedalando!
Alloggio l'abbiamo trovato di fianco all'uscita della metro,
di fronte ad Hong Kong Island. Siamo al 13 piano di un
grattacielo, Mirador Mansion. E' pieno di guest house ed
ostelli questo palazzo, ovunque ti giri! Tutti che cercano
di accalappiarti.
Beijing - Hong Kong: 3968 chilometri...
A presto,
Patrizia
Ciao a tutti!
Hong Kong, 28 giugno 2007.
Sono quasi dieci anni, eh si dopodomani, il 30 giugno, Hong
Kong festeggera' il decimo anniversario del suo ritorno alla
Cina.
Vi racconto un po' delle scorse settimane passate in Cina.
Il 13 giugno, ripartiti da Fuzhou (con la pioggia), troviamo
subito la strada per uscire dalla citta'. Dopo qualche ora
che pedaliamo, Claudio, davanti a me, viene affiancato da un
cinese in bicicletta, con due cestini enormi legati al
portapacchi dietro. Incomincia a parlare a Claudio, e lui
non riesce a fargli capire che non capisce una parola di
cinese. Io da dietro guardo la scena e mi piego! La sera
arriviamo nella periferia di Putian. Pensiamo di dover
percorrere pochi chilometri per arrivare in centro. Invece
c'e' una periferia infinita...dopo 12 chilometri e con poche
speranze di trovare un albergo riusciamo ad arrivare in
centro.
In ogni citta' cinese c'e' almeno un negozio interamente
dedicato alle olimpiadi di Pechino del 2008. Vendono gadget
di ogni tipo. Da magliette a pupazzi. Chissa' da quanto sono
aperti, ed alle olimpiadi manca ancora un anno.
Il 14 giugno, percorriamo 80 chilometri impiegando un sacco
di ore. Sono un po' scoppiata ed i sali e scendi mi danno il
colpo finale! Cosi' il giornmo dopo percorriamo solo 30
chilometri e ci fermiamo a Quanzhou, dove ci riposiamo un
po' ed io mi riprendo!
La pioggia non ci accompagna quasi piu' mentre pedaliamo.
Solo ogni tanto cade qualche goccia che serve a
rinfrescarci. Le distanze segnate sulla nostra cartina sono
molto sballate. A volte invece di 200 chilometri segnati, in
realta' ce ne sono 300. Ci sono un sacco di sali e scendi e
la cartina che abbiamo non li "calcola"! Cosi' per sapere
piu' o meno quanti chilometri ci potrebbero essere ne
aggiungiamo una 20ina ogni giorno.
Lungo la strada si vedono bici e caretti che portano
quantita' impressionanti di carico. Bottiglie di plastica,
carta da riciclare e cose di ogni sorta. Poi ci sono galline
e galli che zampettano ovunque. A fianco della strada a
rovistare nella spazzatura e anche nelle aiuole dei
parciapiedi o delle rotonde. Ce ne sono un tipo che sono
bianche con le zampe nere e hanno il "pelo" bianco anche
sulle zampe.
L'altro giorno nel prato di una rotonda ho visto due vitelli
ed una mucca che pascolavano tranquillamente.
E' il 17 giugno...piove quando ci svegliamo, ma riusciamo a
pedalare tutto il giorno senza nemmeno una goccia d'acqua!
Arriviamo a Zhangzhou e ci fermiamo un giorno per riposare!
Saliti nella stanza dell'albergo comincia a piovere. Una
pioggia torrenziale. Ci siamo fermati appena in tempo per
non prendere una lavata!
La strada continua con sali e scendi e anche se non piove il
cielo e' sempre un po' nuvoloso. Ci fermiamo lungo la strada
nei negozietti (baracche) che incontriamo a comprare
l'acqua. Solitamente costa 1 yuan mezzo litro d'acqua. A
volte se presa dal frigo 1,5 yuan. Un vecchietto, dove
compriamo tre bottiglie d'acqua ci chiede 4 yuan. Lo
guardiamo perplessi ma non c'e' niente da fare il prezzo e'
4 se no niente acqua!
E' il primo giorno d'estate. Il paesaggio cambia, da monti
verdi stretti l'uno all'altro inizia la pianura verdissima,
contornata da colline altrettanto verdi. Piantagioni di
alberi di banane e erba verde. E dopo tante nuvole spunta
il sole. Passiamo il tropico del Cancro ed arriviamo a
Shantou. Inizia il caldo! Tanto caldo e umidita'!
In citta' e fuori le motorette e i motorini sono sempre
stracariche e portano dalle banane agli animali in gabbia
(purtroppo). E se non portano merce ci salgono in 3 o 4
persone tutte rigorosamente senza casco.
A Shantou trovato un alberghetto cerchiamo un posto dove
cenare. Seduti in un tavolo a bordo della strada, mentre
mangiamo della pasta di riso fritta, davanti a noi una fila
di carrettini pieni di spazzatura. La scaricano per terra e
con delle pale la caricano sul camion della spazzatura.
Nelle baracchette che fanno da mangiare lungo la strada ci
sono gabbie con animali di ogni tipo: serpenti, galline,
quaglie, conigli, gatti e in delle vasche con dell'acqua
pesci di ogni sorta, tartarughe e granchi.
Il 23 giugno, arrivati a Lufeng Claudio buca la ruota
anteriore. Siamo quasi in albergo cosi' aspetta a ripararla.
Riusciamo a portare le bici in camera e Claudio lava corone,
rocchetti e catene sotto la doccia. Pezza la sua camera
d'aria e mette il suo copertone posteriore (piu' consumato)
al posto del mio davnti (piu' nuovo).
24 giugno, ore 18.30...finalmente lo vedo, e' li' davanti a
me, al tramonto, calmo...l'Oceano Pacifico. Dopo 2 minuti
buco la ruota davanti (Il copertone di Claudio!).
Mentre pedaliamo vediamo dei cinesi che versano del catrame
liquido nelle fessure fra un blocco di cemento e l'altro
della strada. E poi lo coprono con della sabbia.La cosa
interessante e' che il catrame liquido lo tengono in dei
bollitori da cucina e sono in almeno in dieci a fare il
lavoro.
25 giugno, ore 17.30...buco la ruota dietro. Ci fermaimo,
Claudio smonta la ruota e riipara la camera d'aria con
mastice e pezza. Ripartiamo...dopo 13 chilometri buco la
ruota davanti! Ci fermiamo e sta volta la riparo io. E' il
caso di fermarci!
26 giugno. ore 13.00...Si, si buco la ruota anteriore un'
altra volta! Arriviamo a Shenzhen. Citta' vicina al confine
con Hong Kong. Domani passeremo la frontiera.
27 Giugno: Hong Kong e' vicina (forse non troppo!)
Ore 11.00...ci rechiamo alla stazione. Il confine bisogna
passarlo con il treno. Per salire all'immigrazione per
uscire dalla cina ci sono
solo scale o scale mobili. Portiamo le bici su dalle scale
mobili. Metto la prima ruota sulla
scala e alla seconda la bici si piega verso di me e si mette
in orizzontale sulla scala mobile...arrivo in cima e Claudio
mi aiuta a spostarla dalla scala mobile e inizia a ridere
come un bambino
....e non ce la fa a smettere!! Mi sono graffiata una gamba
e
la caviglia.
Chiediamo se le bici possono passare ed un ufficiale ci dice
che non c'e' problema. Passiamo l'immigrazione e la dogana.
Arrivati in territorio
Hongkonghino facciamo i biglietti per il treno. Ci dicono
che non possiamo portare le bici. Cosi' la signora del
customer
service ci "da una mano". Ci dice che possiamo andare fino
alla prossima stazione con il treno e da li scendere e
proseguire con le bici. Pensiamo: " bello cosi' la facciamo
in bici fino in centro". Un tizio ci accompagna fino alla
prima stazione. Usciamo ed iniziamo a pedalare (si guida a
sinistra). Riusciamo ad arrivare fino a Shan Tin (citta'
prima del centro)pedalando un po' sulla strada ed un po'
sulle piste ciclabili, alle 3 e mezza del pomeriggio...fra
10 km dovrebbe esserci il centro.
Ma da qui proseguire e' impossibile. Solo tunnel per
proseguire
da qui e nessuna pista ciclabile. Dopo aver tentato
mille strade ci rechiamo alla stazione della metro. Sono le
8 di sera. La tizia alla sportello ci dice che possiamo
portare la bici ma togliendo la ruota anteriore (che cosa
assurda)...
ma quella alla frontiera non poteva dircelo!?
Alle 9 di sera usciamo dalla metro in centro. Ce l'abbiamo
fatta. Che
giornata. Invece di 30 km che dovevano essere ne abbiamo
percorsi quasi 70 senza riuscire ad arrivare in centro
pedalando!
Alloggio l'abbiamo trovato di fianco all'uscita della metro,
di fronte ad Hong Kong Island. Siamo al 13 piano di un
grattacielo, Mirador Mansion. E' pieno di guest house ed
ostelli questo palazzo, ovunque ti giri! Tutti che cercano
di accalappiarti.
Beijing - Hong Kong: 3968 chilometri...
A presto,
Patrizia
12.6.07
CLAUDIO ( PIOGGE, 12/06/2007)
Ciao Gente, siamo a Fuzhou, una citta' sul pacifico a 1150
chilometri a sud di Shanghai. Diciamo che il pacifico non lo
abbiamo ancora visto. E' quasi un mese che siamo sulla costa
ma la strada invece di costeggiare il mare passa attraverso
le montagne.
A Shengzhou eravamo rimasti un giorno fermi a riposare con
la speranza che smettesse di piovere ma ieri ho avuto la
conferma che continuera' a piovere fino a settembre...siamo
nella stagione delle piogge quindi acqua tutti i giorni!
Nella citta' abbiamo cercato un negozio di biciclette per
comprare dell'olio ma sembra un cosa piuttosto rara.
Restavano perplessi quando chiedevo l'olio per le catene.
Nessuno si preoccupa di oliarle. In una specie di officina
dove riparavano moto ho potuto oliare le catene usando
dell'olio motore bruciato. Ero nel marciapiede che con il
penellino ungevo bene le catene e nel frattempo si' formata
una folla di curiosi a guardare cosa diavolo facevamo. Erano
tutti curiosi, non si saranno fermati molti stranieri in
quella citta'.
La pioggia e' cominciata poche ore dopo e non ha smesso fino
alla sera. Molte volte pioviginava ma quando pioveva troppo
forte mettevamo le giacche impermeabili. Quella che usa
Patrizia e valida mentre la mia sembra di spugna...passa
acqua ovunque. Quello che mi fa girare le palle e' che
quella che usa lei era mia ma le avevamo scambiate a casa
perche' la sua per lei era grossa...che fregatura! Quella
giacca e' un pacco e ora mi mette male fare di nuovo lo
scambio.
I sali e scendi sono cominciati dopo pochi chilometri e
Patrizia accusava un po' le salite. Sulla pianura pedala
bene ma sulle salite soffre parecchio.
Abbiamo raggiunto un piccolo passo dove la vista era
spettacolare. Pareti di rocce e un monolite di un centinaio
di metri. Ci siamo fermati a fare merenda e goderci il
paesaggio aprofittando che non pioveva. La sera abbiamo
raggiunto un albergo in una piccola citta' lungo la strada.
Abbiamo pagato 5 euro in due per una camera non troppo
pulita. La proprietaria era seduta all'ingresso del suo
albergo e costruiva i coprisedili per auto che poi vendeva
sulla strada.
Dopo dieci minuti che eravamo in camera hanno bussato alla
porta dei poliziotti. Volevano controllare che avessimo il
passaporto e il visto cinese. Probabilmente era il primo
visto che vedevano e non capivano tanto come era fatto. Uno
di loro parlava inglese quindi gli spiegavo come funzionava
il visto cinese. Non so quanto avesse capito comunque
all'ultimo ha detto OK!
Sulla strada per raggiungere Wenzhou mentre attraversamo un
villaggio ci siamo fermati a guardare un cagnolino
stranissimo. Era colorato come un ape, arancione e nero a
strisce. Non si capiva se lo avevano tinto o se era una
disgrazia della natura. Mentre cercavo di accarezzarlo e'
arrivata la padrona a prenderlo e un'altra signora
continuava a gridare facendo segno che lo vendeva a 2 euro!
Ma chi cazzo lo comprava!
A Wenzhou ci siamo fermati una giornata e finalmente abbiamo
trovato l'olio in un negozio per biciclette. Mentre
lasciavamo la citta' ci siamo fermati al bordo della strada
vicini a un benzanio dove con la benzina ho lavato le
catene. Ho usato la bombola del fornello e lo spazzolino da
denti per pulire bene le corone, la cassetta e la catena.
Una volta pulita ho dato una bella lubrificata a tutto.
Anche in questa occasione non mancava il pubblico!
Nei paesi lungo la strada le officine espongono sui
marciapiedi i motori rigenerati dei camion o altre parti
meccaniche. Riparano qualunque cosa in mezzo alla strada non
preoccupandosi di scaricare l'olio per terra.
Dopo Wenzhou la strada e' diventata un inferno, i sali e
scendi erano diventati dei muri asfaltati e Patrizia ha
sofferto molto. Non c'era possiblita' di accamparsi perche'
erano solamente risaie quindi si poteva solo proseguire.
Impiegavamo ore a salire e pochi minuti a scendere, per poi
ricominciare a salire. Avessi avuto la possiblita' di
portare anche le sue borse lo avrei fatto almeno faticava un
po' meno. Non ha molto peso lei, porta solo i suoi vestiti
ma ha comunque dei chili che in salita si fanno sentire.
Prima di raggiungere l'ultimo passo era gia' diventato buio
e mancavano dieci chiolometri per raggiungere una citta'. Ha
cominciato a piovere forte e la visiblita' era ridotta dalla
nebbia. Nella discesa, in mezzo alla strada c'era un mucchio
di sabbia che qualcuno aveva scaricato chissa' per quale
strano motivo. Patrizia era davanti e le ho gridato di
frenare ma ormai era tardi, e' riuscita comunque a sterzare
e cadere sulla sabbia. Fortunatamente era sabbia e non
ghiaia altrimenti si sarebbe fatta molto male.
Sulla strada non passava nessuno, pochissime macchine o
camion che si dirigevano in qualche villaggio. Chiunque usa
l'autostrada che scorre piu' vicina al pacifico e ha delle
gallerie invece di muri asfaltati. Con cosi' poco passaggio
pero' e' piu' rilassante pedalare, sara' dura per i sali e
scendi ma almeno non ci sono tanti clacson a farci fischiare
le orecchie.
Il paesaggio e' splendido e praticamente disabitato. Foreste
tropicali, canne di bamboo e risaie ai bordi della strada.
Qualche sentiero entra dentro le foreste e porta a qualche
capanna di contadini. Ogni tanto attraversa la strada
qualche serpente o dei ranocchi, di cinesi non ce ne sono
molti.
I villaggi sono molto poveri, le case non completate o semi
distrutte dall'acqua e dall'abbandono. La gente molte volte
ci guarda perplessa, non passano molti stranieri per quelle
strade. Alcune volte, negli angoli dei villaggi, ci sono dei
pisciatoi che non sono altro che batracche con dei
contenitori dove si ci piscia dentro. Non so cosa facciano
del piscio, alla fine e' amoniaca e per qualcosa lo
useranno. Io comunque preferisco pisciare attaccato a un
albero....
Come al solito nelle locande e sopratutto nei ristorantini
cercano sempre di fregarci qualche spicciolo che non cambia
la vita a noi e neppure a loro. quando ci dicono il prezzo
ridono e li si capisce che non e' il prezzo giusto.
In una specie di ristorantino o negozietto o chissa' cos'era
quella casa abbiamo mangiato della pasta "chimica"
(liofilizzata) e bevuto due bibite ad una cifra ridicola...
la padrona ci ha regalato anche un pacco di biscotti. Erano
davvero gentili, il marito era uscito a coprire la bici di
Patrizia perche non si bagnasse e la mia l'ha portata dentro
al riparo. Erano due persone gentilissime, c'era anche un
anziano che ci guardava curioso e perplesso. Giustamente non
capiva dove diavolo andavamo con quel tempo di merda.
Ieri pomeriggio mentre pedalavamo abbiamo visto quattro
cagnolini sul bordo della strada. ci siamo fermati a
guardarli, la mamma non c'era e molto probabilmente erano
stati abbandonati da qualcuno. Avevamo un pacco di biscotti
ma i cuccioli facevano fatca a masticarli quindi li abbiamo
spezzati tutti e bagnati con l'acqua per ammorbidirli un
po'. Erano tre femmine e un maschietto.
Li abbiamo tolti dalla strada e messi nell'erba, non so se
sopraviveranno, forse si. Non potevamo comunque fare altro
che dargli qualcosa da mangiare.
Con le ultime salite siamo arrivati qui a Fuzhou e oggi
abbiamo riposato un po' le gambe. Domani mattina
ripartiremo, mancheranno 800 km di sali e scendi per
raggiungere Hong Kong e pioggia fino a settembre....
Uaoooooooo
Ciao!
Claudio
Ciao Gente, siamo a Fuzhou, una citta' sul pacifico a 1150
chilometri a sud di Shanghai. Diciamo che il pacifico non lo
abbiamo ancora visto. E' quasi un mese che siamo sulla costa
ma la strada invece di costeggiare il mare passa attraverso
le montagne.
A Shengzhou eravamo rimasti un giorno fermi a riposare con
la speranza che smettesse di piovere ma ieri ho avuto la
conferma che continuera' a piovere fino a settembre...siamo
nella stagione delle piogge quindi acqua tutti i giorni!
Nella citta' abbiamo cercato un negozio di biciclette per
comprare dell'olio ma sembra un cosa piuttosto rara.
Restavano perplessi quando chiedevo l'olio per le catene.
Nessuno si preoccupa di oliarle. In una specie di officina
dove riparavano moto ho potuto oliare le catene usando
dell'olio motore bruciato. Ero nel marciapiede che con il
penellino ungevo bene le catene e nel frattempo si' formata
una folla di curiosi a guardare cosa diavolo facevamo. Erano
tutti curiosi, non si saranno fermati molti stranieri in
quella citta'.
La pioggia e' cominciata poche ore dopo e non ha smesso fino
alla sera. Molte volte pioviginava ma quando pioveva troppo
forte mettevamo le giacche impermeabili. Quella che usa
Patrizia e valida mentre la mia sembra di spugna...passa
acqua ovunque. Quello che mi fa girare le palle e' che
quella che usa lei era mia ma le avevamo scambiate a casa
perche' la sua per lei era grossa...che fregatura! Quella
giacca e' un pacco e ora mi mette male fare di nuovo lo
scambio.
I sali e scendi sono cominciati dopo pochi chilometri e
Patrizia accusava un po' le salite. Sulla pianura pedala
bene ma sulle salite soffre parecchio.
Abbiamo raggiunto un piccolo passo dove la vista era
spettacolare. Pareti di rocce e un monolite di un centinaio
di metri. Ci siamo fermati a fare merenda e goderci il
paesaggio aprofittando che non pioveva. La sera abbiamo
raggiunto un albergo in una piccola citta' lungo la strada.
Abbiamo pagato 5 euro in due per una camera non troppo
pulita. La proprietaria era seduta all'ingresso del suo
albergo e costruiva i coprisedili per auto che poi vendeva
sulla strada.
Dopo dieci minuti che eravamo in camera hanno bussato alla
porta dei poliziotti. Volevano controllare che avessimo il
passaporto e il visto cinese. Probabilmente era il primo
visto che vedevano e non capivano tanto come era fatto. Uno
di loro parlava inglese quindi gli spiegavo come funzionava
il visto cinese. Non so quanto avesse capito comunque
all'ultimo ha detto OK!
Sulla strada per raggiungere Wenzhou mentre attraversamo un
villaggio ci siamo fermati a guardare un cagnolino
stranissimo. Era colorato come un ape, arancione e nero a
strisce. Non si capiva se lo avevano tinto o se era una
disgrazia della natura. Mentre cercavo di accarezzarlo e'
arrivata la padrona a prenderlo e un'altra signora
continuava a gridare facendo segno che lo vendeva a 2 euro!
Ma chi cazzo lo comprava!
A Wenzhou ci siamo fermati una giornata e finalmente abbiamo
trovato l'olio in un negozio per biciclette. Mentre
lasciavamo la citta' ci siamo fermati al bordo della strada
vicini a un benzanio dove con la benzina ho lavato le
catene. Ho usato la bombola del fornello e lo spazzolino da
denti per pulire bene le corone, la cassetta e la catena.
Una volta pulita ho dato una bella lubrificata a tutto.
Anche in questa occasione non mancava il pubblico!
Nei paesi lungo la strada le officine espongono sui
marciapiedi i motori rigenerati dei camion o altre parti
meccaniche. Riparano qualunque cosa in mezzo alla strada non
preoccupandosi di scaricare l'olio per terra.
Dopo Wenzhou la strada e' diventata un inferno, i sali e
scendi erano diventati dei muri asfaltati e Patrizia ha
sofferto molto. Non c'era possiblita' di accamparsi perche'
erano solamente risaie quindi si poteva solo proseguire.
Impiegavamo ore a salire e pochi minuti a scendere, per poi
ricominciare a salire. Avessi avuto la possiblita' di
portare anche le sue borse lo avrei fatto almeno faticava un
po' meno. Non ha molto peso lei, porta solo i suoi vestiti
ma ha comunque dei chili che in salita si fanno sentire.
Prima di raggiungere l'ultimo passo era gia' diventato buio
e mancavano dieci chiolometri per raggiungere una citta'. Ha
cominciato a piovere forte e la visiblita' era ridotta dalla
nebbia. Nella discesa, in mezzo alla strada c'era un mucchio
di sabbia che qualcuno aveva scaricato chissa' per quale
strano motivo. Patrizia era davanti e le ho gridato di
frenare ma ormai era tardi, e' riuscita comunque a sterzare
e cadere sulla sabbia. Fortunatamente era sabbia e non
ghiaia altrimenti si sarebbe fatta molto male.
Sulla strada non passava nessuno, pochissime macchine o
camion che si dirigevano in qualche villaggio. Chiunque usa
l'autostrada che scorre piu' vicina al pacifico e ha delle
gallerie invece di muri asfaltati. Con cosi' poco passaggio
pero' e' piu' rilassante pedalare, sara' dura per i sali e
scendi ma almeno non ci sono tanti clacson a farci fischiare
le orecchie.
Il paesaggio e' splendido e praticamente disabitato. Foreste
tropicali, canne di bamboo e risaie ai bordi della strada.
Qualche sentiero entra dentro le foreste e porta a qualche
capanna di contadini. Ogni tanto attraversa la strada
qualche serpente o dei ranocchi, di cinesi non ce ne sono
molti.
I villaggi sono molto poveri, le case non completate o semi
distrutte dall'acqua e dall'abbandono. La gente molte volte
ci guarda perplessa, non passano molti stranieri per quelle
strade. Alcune volte, negli angoli dei villaggi, ci sono dei
pisciatoi che non sono altro che batracche con dei
contenitori dove si ci piscia dentro. Non so cosa facciano
del piscio, alla fine e' amoniaca e per qualcosa lo
useranno. Io comunque preferisco pisciare attaccato a un
albero....
Come al solito nelle locande e sopratutto nei ristorantini
cercano sempre di fregarci qualche spicciolo che non cambia
la vita a noi e neppure a loro. quando ci dicono il prezzo
ridono e li si capisce che non e' il prezzo giusto.
In una specie di ristorantino o negozietto o chissa' cos'era
quella casa abbiamo mangiato della pasta "chimica"
(liofilizzata) e bevuto due bibite ad una cifra ridicola...
la padrona ci ha regalato anche un pacco di biscotti. Erano
davvero gentili, il marito era uscito a coprire la bici di
Patrizia perche non si bagnasse e la mia l'ha portata dentro
al riparo. Erano due persone gentilissime, c'era anche un
anziano che ci guardava curioso e perplesso. Giustamente non
capiva dove diavolo andavamo con quel tempo di merda.
Ieri pomeriggio mentre pedalavamo abbiamo visto quattro
cagnolini sul bordo della strada. ci siamo fermati a
guardarli, la mamma non c'era e molto probabilmente erano
stati abbandonati da qualcuno. Avevamo un pacco di biscotti
ma i cuccioli facevano fatca a masticarli quindi li abbiamo
spezzati tutti e bagnati con l'acqua per ammorbidirli un
po'. Erano tre femmine e un maschietto.
Li abbiamo tolti dalla strada e messi nell'erba, non so se
sopraviveranno, forse si. Non potevamo comunque fare altro
che dargli qualcosa da mangiare.
Con le ultime salite siamo arrivati qui a Fuzhou e oggi
abbiamo riposato un po' le gambe. Domani mattina
ripartiremo, mancheranno 800 km di sali e scendi per
raggiungere Hong Kong e pioggia fino a settembre....
Uaoooooooo
Ciao!
Claudio
PATRIZIA (COSTA EST, 2/06/2007 - 12/06/2007)
Ciao gente!
Vi scrivo da Fuzhou, capoluogo di una regione sulla costa
est della Cina. Oggi c'e' il sole (stranamente)!
Allora allora...l'Oceano Pacifico non sono ancora riuscita a
vederlo (se non una baia in mezzo alla nebbia)! E' piu' di
una settimana che, guardando la cartina, ci passiamo a
fianco ma con tutti i monti che ci sono non si vede! La
strada e' un continuo sali e scendi dall'inizio di giugno e
la pioggia continua imperterrita, a parte qualche mezza
giornata di tregua! C'e' la stagione delle pioggie anche
qui!
Il 2 giugno prima di ripartire Shengzhou, avendo finito
l'olio da mettere sulle catene delle bici, ci fermiamo in un
garage che funge da "officina" per motorette e biciclette.
In un barattolo c'e' dell'olio motore usato che Claudio
mette sulle catene con un pennello. In un attimo abbiamo un
sacco di gente intorno che ci fissa, un po' fra lo stupito e
l'inebetito. Qualcuno gioca con i freni delle bici e qualcun
altro fa girare i pedali. Come se in Cina non avessero
biciclette! Quando lasciamo le biciclette parcheggiate in
reception per la notte, la mattina troviamo sempre il cambio
spostato. Non resistono a non toccarlo!
Il paesaggio cambia...dalla pianura a colline verdissime e
coltivate in ogni punto possibile. E anche la strada,
ovviamente da pianeggiante inizia a salire...e scendere.
Una sera, appena dopo essere saliti in una camera di un
alberghetto sulla strada, ci bussano alla porta. Tre
poliziotti in divisa accompagnati dalla padrona dell'albergo
entrano nlla stanza. Ci chiedono i passaporti ed uno che
parla inglese segna i nostri dati su un block notes. Ci
controllano il visto (non ne avevano mai visto uno
probabilmente) e non capendoci troppo chiama qualcuno con il
cellulare. Dopo un po', messo giu' il telefono, ci
riconsegnano i passaporti e se ne vanno. Chissa'!
Il mattino dopo ripartiamo...subito in salita! La sera
arriviamo a Wenzhou, dove, dopo aver girato mezza citta' in
cerca di un albergo non troppo caro che ci accettasse, ne
troviamo uno abbastanza in centro. Alla reception c'e' una
ragazza e seduta su una poltrona una signora piu' anziana.
Le stanze costano da 40 a 90 yuan. La ragazza sta per
indicarci le stanze piu' economiche ma la signora dice che
non sono disponibili. E' solo libera quella piu' costosa.
Chissa' se e' vero! Inizia a piovere e siamo un po' cotti,
cosi' ci fermiamo.
Il 6 giugno ripartiamo da Wenzhou. Sulla strada per uscire
dalla citta' troviamo un negozio di bicilette e compriamo
l'olio. Prima di pranzo, Claudio pulisce le catene, le
corone e i rocchetti con la benzina. Erano pieni di sabbia.
Il 7 giugno, al nostro risveglio, Claudio trova la ruota
posteriore della sua bici sgonfia. Si era bucata il giorno
prima e nella notte lentamente si e' sgonfiata. Che
giornata! Tanta, tanta salita e poca discesa. Io sono
abbastanza cotta e Claudio cerca come puo' di farmi
sorridere! Sono le sette e mezza di sera, inizia a venire
buio e stiamo ancora salendo. Dovrebbero mancare una decina
di chilometri ad una cittadina. Ci fermiamo un attimo,
mangiamo un pacchetto di biscotti e metto la pila in testa.
Ripartiamo e inizia pure a piovere. Dopo 3 chilometri
comincia la discesa ed a piovere piu' forte. Cosi' mettiamo
la giacche antipioggia. Anche con la pila, con la pioggia in
mezzo al buio non si vede molte. Quando passa qualche
macchina ci fa un po' piu' di luce. Mancheranno 4 chilometri
alla citta'. Sto davanti io con la pila. Ad un certo punto
vedo una macchia di sabbia davanti a me. Penso sia della
sabbiolina sull'asfalto. Dopo un attimo distinguo che e' un
ucchio di sabbia e sento Claudio che mi grida. Freno ma sono
troppo vicina, e con la pioggia i copertoni scivolano.
Finiscono di lato con la bici nella sabbia. Per fortuna non
ci sono finita dritta!Finalmente arriviamo nella citta' e
troviamo subito un posto dove dormire.
Dopo una bella dormita, non troppo presto ripartiamo. Piove
dal mattino ma la strada e' migliore. Un po' di sali e
scendi ma percorriamo una fantastica discesa di 10
chilometri! Uao! Alle 3 del pomeriggio, dopo solo 55
chilometri ci fermiamo in una citta'. Quella dopo e' troppo
distante.
Il giorno dopo la strada continua ad essere su e giu' ma non
piove e c'e' pochissimo traffico. Alle tre e mezza troviamo
un posto dove mangiare. E' abbastanza povero. Lasciamo le
bici fuori ed inizia a piovere. L'uomo che ci ospita porta
dentro la bici di Claudio e copre la mia con una mantella.
Quando chiediamo il conto sono onestissimi. Stiamo per
andare via e ci regalano un pacchetto di biscotti. Abbraccio
calorosamente la figlia e li ringraziamo. Che gentili.
Riempe il cuore quando incontri delle persone cosi'!
Mentre pedalo vedo dei contadini che a piedi nudi in mezzo
alla terra arano il campo con l'aiuto dei bufali d'acqua. E
tanti che con delle bici o carrettini veramente mal messi
pedalano come se fossero al giro d'Italia. Come sono in
gamba!
E' domenica 10 giugno, dopo aver percorso non molti
chilometri sotto una pioggia battente ci fermiamo in una
cittadina. La mattina dopo ripartiamo con 6 chilometri di
salita e poi continui sali a scendi fino a Fuzhou. A bordo
della strada vediamo dei cagnolini di pochissimi mesi. Sono
quattro, tre femmine ed un maschio. Ci avviciniamo a loro.
Come sono belli. Sono senza la mamma e non hanno da
mangiare. non hanno ancora tutti i dentini formati gli
spezzettiamo dei biscotti e glieli bagnamo con dell'acqua
per ammorbidirli. In un contenitore di plastica gli mettiamo
dell'acqua. Mangiano un po' e poi si mettono a giocare. Noi
ripartiamo silenziosi. Speriamo che se la cavino.
Oggi stiamo fermi...domani ripartiamo, l'acqua credo ci
accompagni ancora per un po' e le salite anche! Prima di
fine mese dovremmo raggiungere Hong Kong.
Percorsi 2893 chilometri...
A presto cari,
Patrizia
Ciao gente!
Vi scrivo da Fuzhou, capoluogo di una regione sulla costa
est della Cina. Oggi c'e' il sole (stranamente)!
Allora allora...l'Oceano Pacifico non sono ancora riuscita a
vederlo (se non una baia in mezzo alla nebbia)! E' piu' di
una settimana che, guardando la cartina, ci passiamo a
fianco ma con tutti i monti che ci sono non si vede! La
strada e' un continuo sali e scendi dall'inizio di giugno e
la pioggia continua imperterrita, a parte qualche mezza
giornata di tregua! C'e' la stagione delle pioggie anche
qui!
Il 2 giugno prima di ripartire Shengzhou, avendo finito
l'olio da mettere sulle catene delle bici, ci fermiamo in un
garage che funge da "officina" per motorette e biciclette.
In un barattolo c'e' dell'olio motore usato che Claudio
mette sulle catene con un pennello. In un attimo abbiamo un
sacco di gente intorno che ci fissa, un po' fra lo stupito e
l'inebetito. Qualcuno gioca con i freni delle bici e qualcun
altro fa girare i pedali. Come se in Cina non avessero
biciclette! Quando lasciamo le biciclette parcheggiate in
reception per la notte, la mattina troviamo sempre il cambio
spostato. Non resistono a non toccarlo!
Il paesaggio cambia...dalla pianura a colline verdissime e
coltivate in ogni punto possibile. E anche la strada,
ovviamente da pianeggiante inizia a salire...e scendere.
Una sera, appena dopo essere saliti in una camera di un
alberghetto sulla strada, ci bussano alla porta. Tre
poliziotti in divisa accompagnati dalla padrona dell'albergo
entrano nlla stanza. Ci chiedono i passaporti ed uno che
parla inglese segna i nostri dati su un block notes. Ci
controllano il visto (non ne avevano mai visto uno
probabilmente) e non capendoci troppo chiama qualcuno con il
cellulare. Dopo un po', messo giu' il telefono, ci
riconsegnano i passaporti e se ne vanno. Chissa'!
Il mattino dopo ripartiamo...subito in salita! La sera
arriviamo a Wenzhou, dove, dopo aver girato mezza citta' in
cerca di un albergo non troppo caro che ci accettasse, ne
troviamo uno abbastanza in centro. Alla reception c'e' una
ragazza e seduta su una poltrona una signora piu' anziana.
Le stanze costano da 40 a 90 yuan. La ragazza sta per
indicarci le stanze piu' economiche ma la signora dice che
non sono disponibili. E' solo libera quella piu' costosa.
Chissa' se e' vero! Inizia a piovere e siamo un po' cotti,
cosi' ci fermiamo.
Il 6 giugno ripartiamo da Wenzhou. Sulla strada per uscire
dalla citta' troviamo un negozio di bicilette e compriamo
l'olio. Prima di pranzo, Claudio pulisce le catene, le
corone e i rocchetti con la benzina. Erano pieni di sabbia.
Il 7 giugno, al nostro risveglio, Claudio trova la ruota
posteriore della sua bici sgonfia. Si era bucata il giorno
prima e nella notte lentamente si e' sgonfiata. Che
giornata! Tanta, tanta salita e poca discesa. Io sono
abbastanza cotta e Claudio cerca come puo' di farmi
sorridere! Sono le sette e mezza di sera, inizia a venire
buio e stiamo ancora salendo. Dovrebbero mancare una decina
di chilometri ad una cittadina. Ci fermiamo un attimo,
mangiamo un pacchetto di biscotti e metto la pila in testa.
Ripartiamo e inizia pure a piovere. Dopo 3 chilometri
comincia la discesa ed a piovere piu' forte. Cosi' mettiamo
la giacche antipioggia. Anche con la pila, con la pioggia in
mezzo al buio non si vede molte. Quando passa qualche
macchina ci fa un po' piu' di luce. Mancheranno 4 chilometri
alla citta'. Sto davanti io con la pila. Ad un certo punto
vedo una macchia di sabbia davanti a me. Penso sia della
sabbiolina sull'asfalto. Dopo un attimo distinguo che e' un
ucchio di sabbia e sento Claudio che mi grida. Freno ma sono
troppo vicina, e con la pioggia i copertoni scivolano.
Finiscono di lato con la bici nella sabbia. Per fortuna non
ci sono finita dritta!Finalmente arriviamo nella citta' e
troviamo subito un posto dove dormire.
Dopo una bella dormita, non troppo presto ripartiamo. Piove
dal mattino ma la strada e' migliore. Un po' di sali e
scendi ma percorriamo una fantastica discesa di 10
chilometri! Uao! Alle 3 del pomeriggio, dopo solo 55
chilometri ci fermiamo in una citta'. Quella dopo e' troppo
distante.
Il giorno dopo la strada continua ad essere su e giu' ma non
piove e c'e' pochissimo traffico. Alle tre e mezza troviamo
un posto dove mangiare. E' abbastanza povero. Lasciamo le
bici fuori ed inizia a piovere. L'uomo che ci ospita porta
dentro la bici di Claudio e copre la mia con una mantella.
Quando chiediamo il conto sono onestissimi. Stiamo per
andare via e ci regalano un pacchetto di biscotti. Abbraccio
calorosamente la figlia e li ringraziamo. Che gentili.
Riempe il cuore quando incontri delle persone cosi'!
Mentre pedalo vedo dei contadini che a piedi nudi in mezzo
alla terra arano il campo con l'aiuto dei bufali d'acqua. E
tanti che con delle bici o carrettini veramente mal messi
pedalano come se fossero al giro d'Italia. Come sono in
gamba!
E' domenica 10 giugno, dopo aver percorso non molti
chilometri sotto una pioggia battente ci fermiamo in una
cittadina. La mattina dopo ripartiamo con 6 chilometri di
salita e poi continui sali a scendi fino a Fuzhou. A bordo
della strada vediamo dei cagnolini di pochissimi mesi. Sono
quattro, tre femmine ed un maschio. Ci avviciniamo a loro.
Come sono belli. Sono senza la mamma e non hanno da
mangiare. non hanno ancora tutti i dentini formati gli
spezzettiamo dei biscotti e glieli bagnamo con dell'acqua
per ammorbidirli. In un contenitore di plastica gli mettiamo
dell'acqua. Mangiano un po' e poi si mettono a giocare. Noi
ripartiamo silenziosi. Speriamo che se la cavino.
Oggi stiamo fermi...domani ripartiamo, l'acqua credo ci
accompagni ancora per un po' e le salite anche! Prima di
fine mese dovremmo raggiungere Hong Kong.
Percorsi 2893 chilometri...
A presto cari,
Patrizia
1.6.07
CLAUDIO (VERSO SUD, 1/06/2007)
Ciao Gente, oggi non abbiamo pedalato, questa mattina pioveva troppo forte quindi mi sono girato dall'altra parte e abbiamo continuato a dormire. Avevamo gia' preso troppa acqua ieri e poi avevamo troppo sonno per prendere una decisione...no no, piove troppo...buona notte!
Non abbiamo fatto molti chilometri da Shanghai, la stiamo prendendo bassa....
A uscire da Shanghai non e' stato un gran che' difficile, in un paio d'ore eravamo fuori dalla citta' ma il problema e' che abbiamo imboccato la strada sbagliata. Non avevamo la minima idea di dove eravamo finiti ma quando la chidevamo informazioni la gente faceva segno di proseguire. Sulle mappe non era segnata quella strada ma andavamo comunque verso sud. La sera ci siamo fermati in una citta' che non sappiamo ancora adesso il nome e il luogo esatto ma era davvero carina. Il fiume si divideva in numerosi canali che passavano nel mezzo della citta'. Il giorno seguente abbiamo incontrato la strada giusta dopo 30 chilometri. Le stradine secondarie sono molto piu' piacevoli da percorrere ma il problema e' che mancano cartelli stradali quindi molte volte diventa uno stress chiedere continuamente indicazioni.
Tre giorni di pedalata ed abbiamo raggiunto Hangzhou, una citta' molto bella sulle rive del lago. Anche qui nella citta' scorrono numerosi canali che alimentano il lago. Il posto era piacevole anche se troppo turistico. Abbiamo alloggiato in un ostello due giorni.
Uscire dalla citta' e' stato un martirio...avevo chiesto informazioni all'ostello su quale strada prendere ma probabilmente non lo sapevano neppure loro visto che ci hanno mandato dalla parte opposta! Abbiamo girato mezza giornata per trovare la via giusta. Quando chiedevamo informazione alla gente rimanevano perplessi e non sapevano dove mandarci...eravamo finiti completamente fuori strada. Ho cominciato a dubitare sulle mie teroie...viaggiare senza GPS e' piu' bello... Lo avessimo avuto quel giorno magari era meglio. C'e' da dire pero' che se non avessimo sbagliato direzione quando siamo usciti da Shanghai non avremmo visto quella bella citta' che non sappiamo come diavolo si chiama. Ci sono i pro e i contro...
In ogni citta', solitamente nelle piazze vicino al centro, ci sono degli attrezzi per fare degli esercizi. Solitamente gli anziani ma non solo loro ogni giorno fanno le loro ore di esercizi per mantenersi informa. Fanno molta ginnastica e molte volte fanno esercizi di gruppo accompagnati dalla musica.
Per le vie della citta' nurosi sono i concessionari di motorini o bici elettriche. Raramente si trovano concessionari di macchine nelle piccole citta'. Non avrebbe senso, molti non potrebbero permettersi una macchina quindi in ogni via ci sono negozi di motorette, carretti o biciclette elettriche. Nelle citta' grandi non mancano i macchinoni, alcune volte si vedono concessionari Ferrari e Maserati vicino ai negozi di motorette.
Le biciclette a pedali man mano vengono rimpiazzate da quelle elettriche che stanno prendendo sempre piu' campo. I carrettini a tre ruote sono sia a pedali che elettrici, chi riesce modifica quelli a pedali mettendoci un motore elettrico. Si saranno rotti le palle di pedalare. Molti usano i carrettini o biciclette come officine ambulanti, vanno a recuperare la gente che ha forato o magari ha strappato la catena per strada. Caricano pompette, camere d'aria e qualche attrezzo cosi' fanno da pronto intervento. Altri attrezzano la loro bici come cucina ambulante, chi fa spiedini o piatti freddi negli angoli della citta'. Sono i ristoranti piu' economici che si possano trovare. Solitamente ci fregano una monetina ma quella non cambia la vita a noi e fa felici loro.... Paghiamo un euro per mangiare in due quindi non ci lamentiamo.
Lungo la strada solitamente paghiamo la stessa cifra o poco piu' per una zuppa di pasta. I piatti col riso e verdure ci costano il doppio. Capita che paghiamo 2 euro e mezzo per mangiare in due. Sarebbe bello riuscire a comunicare in qualche modo ma alle volte risulta impossibile. La gestualita' e' completamente diversa dalla nostra e le cose che per noi sono semplici da capire per loro sono un mistero. Lo stesso viceversa, ci fanno dei segni che per loro sono ovvi ma per noi sono indecifrabili.
Fuori dai ristorantini lungo la strada molti hanno un tavolo da bigliardo dove i perdi giorno passano intere giornate a giocare con gli amici. Se non c'e' il bigliardo allora si mettono in un angolo all'ombra a giocare a carte. Molti passano cosi' le loro giornate.
Ieri mattina siamo partiti da una piccola citta' ed avevo finito l'olio per la catena. Siamo andati in un negozio di bici per comprarlo e ho fatto vedere la bomboletta dell'olio finita in modo che capisse che cosa ci serviva. Guardava la bomboletta inebetito e cercava di capire cosa fosse quella cosa misteriosa....ho sorriso, preso la mia bomboletta vuota e siamo ripartiti. Prima di lasciare la citta' abbiamo visto una piccola officina dove riparavano le biciclette. Piu' che un officina era una cantina ma a noi serviva solo dell'olio. Il "meccanico" era sulla sua sdraio che dormiva e io cercavo inutilmente di svegliarlo. E' arrivata la moglie e gli ha tirato una pacca forte sulla spalla, lui ha aperto gli occhi, mi ha un po' guardato e si e' girato dall'altra parte a dormire. C'era il barattolo dell'olio quindi mi sono servito da solo e ho oliato le catene. La moglie gridava di tutto al marito, probabilmente lo stava insultando.
Ieri sera siamo arrivati qui sotto la pioggia. Abbiamo pedalato 3 ore sotto l'acqua e quando abbiamo raggiunto la citta' eravamo zuppi. Abbiamo trovato un alloggi economico e a due passi un ristorantino dove non si mangiava male. Come al solito aveva tutto il mangiare in esposizione, vasche con i pesci, tartarughe, gamberetti e una papera morta. In un sacco trasparente aveva un grosso serpente. Mi ci sono avvicinato per vedere se era un cobra e i camerieri facevano i gradassi facendosi vedere coraggiosi da noi due. Toccavano il serpente e lo sbattevano avanti e indietro, lo schiacciavano e ridevano. Ho smesso di guardarlo almeno la povera bestia non avrebbe piu' sofferto prima di finire in pentola.
Domani mattina, pioggia o non pioggia, ripartiremo verso sud. Tra un paio di giorni saremo sul Pacifico.
Ciao a Tutti!!
Claudio
Ciao Gente, oggi non abbiamo pedalato, questa mattina pioveva troppo forte quindi mi sono girato dall'altra parte e abbiamo continuato a dormire. Avevamo gia' preso troppa acqua ieri e poi avevamo troppo sonno per prendere una decisione...no no, piove troppo...buona notte!
Non abbiamo fatto molti chilometri da Shanghai, la stiamo prendendo bassa....
A uscire da Shanghai non e' stato un gran che' difficile, in un paio d'ore eravamo fuori dalla citta' ma il problema e' che abbiamo imboccato la strada sbagliata. Non avevamo la minima idea di dove eravamo finiti ma quando la chidevamo informazioni la gente faceva segno di proseguire. Sulle mappe non era segnata quella strada ma andavamo comunque verso sud. La sera ci siamo fermati in una citta' che non sappiamo ancora adesso il nome e il luogo esatto ma era davvero carina. Il fiume si divideva in numerosi canali che passavano nel mezzo della citta'. Il giorno seguente abbiamo incontrato la strada giusta dopo 30 chilometri. Le stradine secondarie sono molto piu' piacevoli da percorrere ma il problema e' che mancano cartelli stradali quindi molte volte diventa uno stress chiedere continuamente indicazioni.
Tre giorni di pedalata ed abbiamo raggiunto Hangzhou, una citta' molto bella sulle rive del lago. Anche qui nella citta' scorrono numerosi canali che alimentano il lago. Il posto era piacevole anche se troppo turistico. Abbiamo alloggiato in un ostello due giorni.
Uscire dalla citta' e' stato un martirio...avevo chiesto informazioni all'ostello su quale strada prendere ma probabilmente non lo sapevano neppure loro visto che ci hanno mandato dalla parte opposta! Abbiamo girato mezza giornata per trovare la via giusta. Quando chiedevamo informazione alla gente rimanevano perplessi e non sapevano dove mandarci...eravamo finiti completamente fuori strada. Ho cominciato a dubitare sulle mie teroie...viaggiare senza GPS e' piu' bello... Lo avessimo avuto quel giorno magari era meglio. C'e' da dire pero' che se non avessimo sbagliato direzione quando siamo usciti da Shanghai non avremmo visto quella bella citta' che non sappiamo come diavolo si chiama. Ci sono i pro e i contro...
In ogni citta', solitamente nelle piazze vicino al centro, ci sono degli attrezzi per fare degli esercizi. Solitamente gli anziani ma non solo loro ogni giorno fanno le loro ore di esercizi per mantenersi informa. Fanno molta ginnastica e molte volte fanno esercizi di gruppo accompagnati dalla musica.
Per le vie della citta' nurosi sono i concessionari di motorini o bici elettriche. Raramente si trovano concessionari di macchine nelle piccole citta'. Non avrebbe senso, molti non potrebbero permettersi una macchina quindi in ogni via ci sono negozi di motorette, carretti o biciclette elettriche. Nelle citta' grandi non mancano i macchinoni, alcune volte si vedono concessionari Ferrari e Maserati vicino ai negozi di motorette.
Le biciclette a pedali man mano vengono rimpiazzate da quelle elettriche che stanno prendendo sempre piu' campo. I carrettini a tre ruote sono sia a pedali che elettrici, chi riesce modifica quelli a pedali mettendoci un motore elettrico. Si saranno rotti le palle di pedalare. Molti usano i carrettini o biciclette come officine ambulanti, vanno a recuperare la gente che ha forato o magari ha strappato la catena per strada. Caricano pompette, camere d'aria e qualche attrezzo cosi' fanno da pronto intervento. Altri attrezzano la loro bici come cucina ambulante, chi fa spiedini o piatti freddi negli angoli della citta'. Sono i ristoranti piu' economici che si possano trovare. Solitamente ci fregano una monetina ma quella non cambia la vita a noi e fa felici loro.... Paghiamo un euro per mangiare in due quindi non ci lamentiamo.
Lungo la strada solitamente paghiamo la stessa cifra o poco piu' per una zuppa di pasta. I piatti col riso e verdure ci costano il doppio. Capita che paghiamo 2 euro e mezzo per mangiare in due. Sarebbe bello riuscire a comunicare in qualche modo ma alle volte risulta impossibile. La gestualita' e' completamente diversa dalla nostra e le cose che per noi sono semplici da capire per loro sono un mistero. Lo stesso viceversa, ci fanno dei segni che per loro sono ovvi ma per noi sono indecifrabili.
Fuori dai ristorantini lungo la strada molti hanno un tavolo da bigliardo dove i perdi giorno passano intere giornate a giocare con gli amici. Se non c'e' il bigliardo allora si mettono in un angolo all'ombra a giocare a carte. Molti passano cosi' le loro giornate.
Ieri mattina siamo partiti da una piccola citta' ed avevo finito l'olio per la catena. Siamo andati in un negozio di bici per comprarlo e ho fatto vedere la bomboletta dell'olio finita in modo che capisse che cosa ci serviva. Guardava la bomboletta inebetito e cercava di capire cosa fosse quella cosa misteriosa....ho sorriso, preso la mia bomboletta vuota e siamo ripartiti. Prima di lasciare la citta' abbiamo visto una piccola officina dove riparavano le biciclette. Piu' che un officina era una cantina ma a noi serviva solo dell'olio. Il "meccanico" era sulla sua sdraio che dormiva e io cercavo inutilmente di svegliarlo. E' arrivata la moglie e gli ha tirato una pacca forte sulla spalla, lui ha aperto gli occhi, mi ha un po' guardato e si e' girato dall'altra parte a dormire. C'era il barattolo dell'olio quindi mi sono servito da solo e ho oliato le catene. La moglie gridava di tutto al marito, probabilmente lo stava insultando.
Ieri sera siamo arrivati qui sotto la pioggia. Abbiamo pedalato 3 ore sotto l'acqua e quando abbiamo raggiunto la citta' eravamo zuppi. Abbiamo trovato un alloggi economico e a due passi un ristorantino dove non si mangiava male. Come al solito aveva tutto il mangiare in esposizione, vasche con i pesci, tartarughe, gamberetti e una papera morta. In un sacco trasparente aveva un grosso serpente. Mi ci sono avvicinato per vedere se era un cobra e i camerieri facevano i gradassi facendosi vedere coraggiosi da noi due. Toccavano il serpente e lo sbattevano avanti e indietro, lo schiacciavano e ridevano. Ho smesso di guardarlo almeno la povera bestia non avrebbe piu' sofferto prima di finire in pentola.
Domani mattina, pioggia o non pioggia, ripartiremo verso sud. Tra un paio di giorni saremo sul Pacifico.
Ciao a Tutti!!
Claudio
PATRIZIA (CINA, 24/05/2007 - 1/06/2007)
Ciao a tutti!
Siamo a Shengzhou, citta' a sud di Shanghai. Abbiamo trovato un albergo ed a due passi casualmente oggi abbiamo visto un internet point. Cosi' eccomi qua a scrivervi!
IL 25 maggio, dopo aver salutato Francesca, ripartiamo da Shanghai. Per uscire dall'area urbana della citta' impieghiamo mezza giornata e nel pomeriggio non sappiamo ancora esattamente su quale strada siamo. La direzione e' giusta (abbiamo la bussola!) ma la strada chissa'! La sera arrivati in una citta', di cui scopriamo il nome solo il giorno dopo, ci fermiamo a dormire in un alberghetto. Sulla porta della stanza le regole dell'albergo con l'intestazione che riporta la seguente frase "Polizia di Shagnghai". Noo siamo ancora nel comune di Shanghai...ma quanto e' grande!
Chiedendo indicazioni a qualcuno riusciamo a trovare la strada. All'inizio nessun cartello che indichi almeno un paese nella direzione in cui dobbiamo andare, ma dopo 20 km ecco un cartello...siamo sulla strada giusta. La sera dopo un albergo da cui ci mandano via (chissa' perche'), ne troviamo un altro dove la ragazza alla reception e' veramente troppo operativa! In un attimo ha scritto i nostri dati, ci ha fatto vedere la stanza e consegnato le chiavi. Che bello quando si trova qualcuno che ti capisce "alla prima" ed e' gentile.
Il 27 maggio arriviamo ad Hangzhou, una citta' che si trova tutt'intorno ad un laghetto (west lake). E' molto carina ma c'e' un'umidita' tale da farti sembrare la temperatura intorno ai 40 gradi! Ci fermiamo 2 giorni ed alloggiamo in un ostello. Negli alberghetti piu' economici non veniamo accettati.
Il 30 Maggio ripartiamo da Hangzhou. Impieghiamo la solita mezza giornata per uscire dalla citta' ma prendiamo la strada giusta! Mentre sto pedalando, passo di fianco ad un camioncino fermo, apre la portiera e per poco non me la tira addosso. Penso: "avra' dovuto scendere di fretta". Giro lo sguardo e vedo che invece doveva sputare! Mentre stiamo pedalando in salita, superiamo una bici con il carretto attaccato dietro. L'"autista" ci saluta con un bel sorriso e dietro c'e' sua figlia che dorme beatamente nel carretto. Che dormite ci si fa da piccoli in qualsiasi situazione! Sulla strada, a pochi chilometri da shaoxing, un ragazzo cinese, su una bici abbastanza sgangherata ci affianca un po' affannato e ci chiede di andare piu' piano, doveva chiederci da dove venivamo!
E la prima giornata di pioggia e' arrivata! Ieri abbiamo pedalato quasi tutta la giornata sotto l'acqua. Le cose nelle borse erano tutte fasciate con i sacchetti di nylon e non si sono bagnate e noi con le giacche in goretex nemmeno. A parte le scarpe e le calze che la sera erano abbastanza fradice.
Stamattina diluviava ancora cosi' abbiamo deciso di stare qui una giornata e di ripartire domani! Speriamo ci sia il sole! Fra qualche giono dovremmo raggiungere l'oceano Pacifico...
A presto,
Patri
Ciao a tutti!
Siamo a Shengzhou, citta' a sud di Shanghai. Abbiamo trovato un albergo ed a due passi casualmente oggi abbiamo visto un internet point. Cosi' eccomi qua a scrivervi!
IL 25 maggio, dopo aver salutato Francesca, ripartiamo da Shanghai. Per uscire dall'area urbana della citta' impieghiamo mezza giornata e nel pomeriggio non sappiamo ancora esattamente su quale strada siamo. La direzione e' giusta (abbiamo la bussola!) ma la strada chissa'! La sera arrivati in una citta', di cui scopriamo il nome solo il giorno dopo, ci fermiamo a dormire in un alberghetto. Sulla porta della stanza le regole dell'albergo con l'intestazione che riporta la seguente frase "Polizia di Shagnghai". Noo siamo ancora nel comune di Shanghai...ma quanto e' grande!
Chiedendo indicazioni a qualcuno riusciamo a trovare la strada. All'inizio nessun cartello che indichi almeno un paese nella direzione in cui dobbiamo andare, ma dopo 20 km ecco un cartello...siamo sulla strada giusta. La sera dopo un albergo da cui ci mandano via (chissa' perche'), ne troviamo un altro dove la ragazza alla reception e' veramente troppo operativa! In un attimo ha scritto i nostri dati, ci ha fatto vedere la stanza e consegnato le chiavi. Che bello quando si trova qualcuno che ti capisce "alla prima" ed e' gentile.
Il 27 maggio arriviamo ad Hangzhou, una citta' che si trova tutt'intorno ad un laghetto (west lake). E' molto carina ma c'e' un'umidita' tale da farti sembrare la temperatura intorno ai 40 gradi! Ci fermiamo 2 giorni ed alloggiamo in un ostello. Negli alberghetti piu' economici non veniamo accettati.
Il 30 Maggio ripartiamo da Hangzhou. Impieghiamo la solita mezza giornata per uscire dalla citta' ma prendiamo la strada giusta! Mentre sto pedalando, passo di fianco ad un camioncino fermo, apre la portiera e per poco non me la tira addosso. Penso: "avra' dovuto scendere di fretta". Giro lo sguardo e vedo che invece doveva sputare! Mentre stiamo pedalando in salita, superiamo una bici con il carretto attaccato dietro. L'"autista" ci saluta con un bel sorriso e dietro c'e' sua figlia che dorme beatamente nel carretto. Che dormite ci si fa da piccoli in qualsiasi situazione! Sulla strada, a pochi chilometri da shaoxing, un ragazzo cinese, su una bici abbastanza sgangherata ci affianca un po' affannato e ci chiede di andare piu' piano, doveva chiederci da dove venivamo!
E la prima giornata di pioggia e' arrivata! Ieri abbiamo pedalato quasi tutta la giornata sotto l'acqua. Le cose nelle borse erano tutte fasciate con i sacchetti di nylon e non si sono bagnate e noi con le giacche in goretex nemmeno. A parte le scarpe e le calze che la sera erano abbastanza fradice.
Stamattina diluviava ancora cosi' abbiamo deciso di stare qui una giornata e di ripartire domani! Speriamo ci sia il sole! Fra qualche giono dovremmo raggiungere l'oceano Pacifico...
A presto,
Patri
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