11.4.08

CLAUDIO (TEHRAN, 11/04/2008)
Ciao Gente,
siamo a Tehran da cinque giorni ed abbiamo ottenuto solo il
visto per l'Azerbaijan. Questa citta' comincio a odiarla,
forse e' peggio di Almaty in Kazakistan!

Il 4 Aprile siamo partiti da Esfahan e abbiamo impiegato 4
giorni a raggiungere la capitale. Il vento non ha mollato un
attimo di soffiarci contro.

Il secondo giorno di pedalata e' stato il peggiore del
viaggio. Ci siamo svegliati di buon ora nella nostra tenda,
come sempre sotto i cavalcavia dove nessuno ci puo' vedere.
Probabilmente il vento arrivava dalla Siberia da tanto era
freddo. Dopo un'ora di pedalata, oltre al pile, abbiamo
indossato pure la giacca in gore tex. Abbiamo avanzato
lentamente, sempre piu' lentamente fino a raggiungere una
media penosa di 6 chilometri orari! Il vento formava i
soliti mulinelli che contribuivano a farci sbandare piu' del
solito.
Verso sera, quando il vento era calato un pochino, siamo
riusciti a percorrere qualche chilometro in piu' e trovare
un'altro cavalcavia dove trascorrere la notte. Non sempre i
cavalcavia vanno bene per montare la tenda, alcuni sono
pieni di cagate dei camionisti, altri troppo bassi o stretti
per montare la tenda e alcuni con troppi sassi.

Quella sera abbiamo trovato un gran bel cavalcavia! Abbiamo
cucinato la pasta e condita con sugo di melanzane. Una
benedizione in un paese dove si mangia sempre carne!
Solitamente il cuoco sono io (povera Patrizia!), preferisco
usare io il fornello a benzina per evitare che Patrizia vada
a fuoco accendendolo.

Il terzo giorno abbiamo raggiunto Qom, l'ultima citta' prima
di Tehran, dove abbiamo fatto un po' di spesa per il pranzo
e per la cena.
Chiedendo informazioni alla polizia per dirigerci a Tehran
ci hanno indicato l'autostrada. Piu' rapida e con meno
salite.
Nello svincolo prima del casello ci ha sorpassato una
macchina e il guidatore, per guardarci e troppo veloce per
una curva del genere, si e' schiantato contro il guardrail.
Ci siamo ovviamente fermati per soccorerlo (anche se forse
eravamo la causa!) ma quello stordito nonostante la macchina
fosse distrutta cercva di accenderla per ripartire. Ho
gridato a Patrizia di ripartire prima che quella macchina
facesse il botto! Nel frattempo un iraniano in macchina si
era fermato per soccorerli e da lontano gli faceva segno di
non provare ad accenderla. Siamo stati un disastro come
soccorso e ce ne siamo andati via verso Tehran...

L'autostrada costeggiava la vecchia strada e per un'attimo
abbiamo preferito prendere la strada vecchia pentendocene
subito. Dopo pochi chilometri siamo tornati a pedalare in
autostrada, molto piu' sicura e con una banchina bella larga
dove pedalavamo indisturbati. L'autostrada e' vietata ai
camion, sono deviati sulla strada vecchia ed e' troppo
rischioso pedalare.

In serata ci siamo fermati in un'area di servizio per
comprare dell'acqua e una macchina della polizia vedendoci
con le biciclette si e' accostata a noi.
Mi chiedevano i documenti con aria irritata ma io facevo
segno di non capire. E' andata avanti 5 minuti finche' non
hanno chiamato la centrale via radio che probabilmente ha
risposto di non romperci le balle. Con un sorriso ci hanno
dato via libera di proseguire. Solitamente sono tutti molto
gentili con noi.

Quella sera non abbiamo trovato nessun cavalcavia valido per
la tenda, ci siamo accampati al bordo della strada in un
punto dove nessuno ci avrebbe visto.

Settanta chilometri e abbiamo raggiunto Tehran il 7 Aprile.
Girare in citta' con le biciclette e' stato un incubo. Il
traffico a Tehran e' caos totale, era tanto che non vedevamo
cosi' tante macchine.
In un'incrocio una macchina mi ha sbattuto dentro ma per
fortuna ci ha rimesso piu' lui di me. Mi ha colpito il
manubrio e' si e' fatto un bel borlo sulla portiera.
Dopo tanta coda abbiamo raggiunto lo schifoso hotel Mashhad,
il piu' economico e zozzo della citta'.

Passeggiando per Tehran abbiamo avuto la bella sorpresa di
incontrare il canadese e la peruviana, i nostri amici
incontrati piu' volte in Iran.
Anche loro erano alle prese disperate col visto indiano.

8/4, abbiamo richiesto il visto per l'Azerbaijan, gli
impiegati erano davvero gentili e se nel paese saranno cosi'
e' perfetto.
Il pagamento era l'unico intoppo per la richiesta del visto.
Siamo andati in banca e allo sportello abbiamo precisato
che non avevamo sufficenti Rial per pagare il visto ma
avevamo degli euro e l'impiegata ha risposto "no problem".
Dopo un'ora e mezza di attesa quella stordita ci chiama allo
sportello e dice: "I'm sorry, no euro". Ma va fan culo! Via
di corsa a cercare una casa di cambio, torna in banca, paga,
insisti perche' si sbrighino, prendi un taxi al volo e via
di corsa in ambasciata che sta per chiudere. Siamo riusciti
a consegnare i moduli in tempo e il 9 Aprile abbiamo
ottenuto il visto per 30 giorni.

Il 10 Aprile non e' andata altrettanto bene col visto
turkmeno. Ottenere un visto di transito e' molto semplice ma
non si ottiene con un visto Azerbaijo!
Azerbaijan e Turkmenistan non hanno confini terrestri e il
fatto che siano collegati con dei traghetti attraverso il
Mar Caspio a loro non interessa. " In Azerbaijan ci potete
andare dall'Iran", questa e' stata la loro risposta. Questo
lo sapevamo anche noi... Avremmo voluto vedere il
Turkmenistan pero'!
Pazienza, sara' per un'altra volta. Un altro viaggio.

Ieri abbiamo fatto un po' di provviste e comprato una gomma
per la mia bicicletta. Questa mattina l'ho cambiata e fatto
un po' di manutenzione alle bici in modo che almeno loro
siano pronte per ripartire!

Probabilmente partiremo per l'Azerbaijan domenica mattina.
Ad ogni modo sono in contatto con un'agenzia per il visto
turkmeno turistico. E' molto costoso e con dei vincoli poco
piacevoli. Per attraversare il paese e' obbligatoria una
guida che ci segua e non ci perda di vista, bisogna pure
pagarla cara!
Attendiamo loro notizie anche se probabilmente sara' troppo
caro e dovremo rinunciare.

Ci sentiamo tra qualche giorno, dall'Iran o
dall'Azerbaijan... boh?

Ciao a tutti!!

Claudio

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