25.4.07

PATRIZIA (ULAANBAATAR - BEIJING, 15/04/2007 - 25/04/2007)

Ciao a tutti, vi scrivo da Beijing, la "capitale delle
biciclette". Sono in un internet cafe' dove ci sono almeno
100 computer. Tanti a casa probabilmente oggi non vanno al
lavoro e in universita', ma qui e' un giorno come tanti
altri!

Allora, allora...dove eravamo rimasti?!

Nel pomeriggio di sabato 14 aprile abbiamo consegnato chiavi
e documenti della Suzukina, soprannominata Susilee, al
proprietario della guesthouse, Tooro, dove alloggiavamo ad
Ulaanbaatar. E lui ci ha dato 200 US dollari...Ne vale molti
di piu', ma dato che la macchinina ha piu' di dieci anni per
chi la compra ci sono almeno 2.000 US dollari di tasse. La
sera verso le 23.00 abbiamo avuto conferma che l'indomani
mattina ci sarebbe stato il treno per Beijing.

15 aprile 2007. Sveglia ore 6.20. Dopo 10 minuti saliamo sul
furgoncino, con il figlio di Tooro, che ci accompagna alla
biglietteria internazionale per comprare i biglietti. Dopo
un primo momento in cui sembrava che non saremmo riusciti ad
avere i biglietti, li otteniamo. Paghiamo 45 euro a testa
per un letto in una cuccetta di seconda classe. Ore 7.30
saliamo sul treno della transmongoliana. Il "capo" del
vagone e' un uomo cinese tutto serio nella sua divisa. I
nostri compagni di scompartimento sono due svedesi, un uomo
ed una donna, sulla sessantina. In treno attraversiamo il
deserto del Gobi e vediamo dei cammelli oltre la staccionata
che costeggia la ferrovia. Durante la giornata vediamo
passare il "capo" del vagone con la camicia mezza sbottonata
che passa l'aspirapolvere e ogni tanto con un sacco della
spazzatura e su ogni cosa che vede, tipo fazzoletti o
cartacce, punta il ditino e se li fa passare! La sera, verso
le 19.30 arriviamo al confine mongolo. Il treno si ferma
nell'ultima stazione mongola. Salgono degli ufficiali che
ritirano i passaporti di tutti e ci consegnano un modulo
d'uscita dal paese da compilare. Alcuni russi scendono con i
bagagli, probabilmente glieli vogliono controllare. Un
cinese li saluta con un sonoro: "SHISLIVA!", Che in russo
significa arrivederci. Ci riconsegnano i passaporti timbrati
ed il treno riparte verso la frontiera cinese. Alla prima
stazione cinese salgono altri ufficiali che ritirano
nuovamente i nostri passaporti e ci consegnano vari fogli da
compilare e dei ticket per colazione e pranzo gratis nel
vagone ristorante. Il treno entra in un capannone, dove
separano ogni vagone dall'altro. Con dei sollevatori
idraulici (me l'ha suggerito Claudio!) alzano ogni vagone e
cambiano le "ruote del treno" facendole scorrere sotto i
vagoni. Il motivo: in Cina le rotaie sono piu' strette che
in Russia e Mongolia. Non c'e' il capo del treno, percio'
riusciamo a scendere dal vagone e fare delle foto. Appena
ritorna ci fa risalire un po' irritato! Ci riconsegnano i
passaporti e ritirano i moduli compilati. Purtroppo in
frontiera non siamo riusciti a cambiare i Tugrigk mongoli.
Vedremo se riusciremo a cambiarli piu' avanti. E' piu' o
meno mezzanotte e trenta e ripartiamo. Finalmente si puo'
andare in bagno. Sono stati chiusi per tutto il tempo che
abbiamo passato fra una frontiera e l'altra. Si va a nanna.
Per me il rumore del treno e' uno meraviglia...dormo come un
ghiro!
Il mattino ci sveglia alle sette una voce dall'interfono che
in inglese ci comunica l'ora. A pranzo nel ristorante, un
cinese mi guarda e ride per come uso le bacchette per
mangiare! Siamo vicini a Beijing. Il treno si ferma in una
stazione. Stiamo guardando fuori dal finestrino ed io leggo
ad alta voce il nome della stazione in cinese. Due cinesi di
fianco a me, data la mia pronuncia scarsa, iniziano a ridere
ed a ripetere per almeno 4 volte cio' che ho detto. Ore
14.31, in orario perfetto, arriviamo in stazione a Beijing.
Cerchiamo un bancomat e preleviamo. Prendiamo la
metropolitana e ci dirigiamo verso un ostello che dovrebbe
essere abbastanza economico. Troviamo 2 letti in un stanza
da dieci per 3 euro a testa. Per mangiare riusciamo a
spendere 1 euro a pasto a testa. Quanto mangiano piccante!
Pero' se si sta attenti si riesce a dirgli di non mettere il
peperoncino prima che ti riempiano il piatto.

Da lunedi' scorso (il 16 aprile) ad oggi abbiamo girato
almeno 20 negozi di biciclette! I primi due giorni sembrava
impossibile trovare dei negozi di biciclette. Gli unici due
di cui sapevamo l'indirizzo erano in due zone dove stanno
smantellando per rimettere a nuovo dei palazzi. Tante zone
di Beijing sono state rifatte nuove e in altre stanno
demolendo per rimettere a nuovo, a volte intere vie sono un
cantiere. Persino la Citta' Proibita era per meta' in
ristrutturazione. Tutto dovuto alle olimpiadi che ci saranno
il prossimo anno. I cinesi sembrano delle formiche a
lavorare...per esempio dietro l'ostello dove alloggiamo, fra
ieri e oggi, hanno costruito un muro davanti a dei negozi
(di cui non capiamo il motivo) lungo almeno 100 metri. Pero'
dopo tanto girare abbiamo trovato due buone biciclette e
siamo riusciti ad equipaggiarle discretamente. La mia e' blu
e quella di Claudio e' bordeaux. I nomi verranno col tempo!
Abbiamo comprato delle borse per il portapacchi posteriore
che sembravano resistenti, masi sono strappate. Cosi' ne
abbiamo prese delle altre diverse che sono piu' robuste!

Finalmente fa piu' caldo! Di giorno in maglietta si sta
bene. Domani partiamo e ci dirigiamo verso sud...

E cosa dire d'altro...La Patty inizia a pedalare...

Ci sentiamo fra un po' di chilometri!

Patrizia

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