PATRIZIA (SAN PIETROBURGO - URALSK, 31/12/2006 - 10/01/2007)
Ciao a tutti!
La sera di San Silvestro dopo una partita a carte in ostello
(che pensionati!), verso le 23 siamo usciti sotto una
splendida nevicata che imbiancava tutta la citta', i
canali,gli alberi e la piazza su cui si affaccia il Palazzo
d'Inverno. Tutto attorno alla piazza c'erano transenne e
polizia che controllava non si portasse alcool nella piazza
(nella piazza "ovviamente" vendevano birra). Nella piazza
era montato un palco dove si esibivano cantanti, spuntavano
ogni tanto babbi natale e il presentatore, vestito di tutti
i colori, intratteneva il pubblico. Prima di mezzanotte
mandano in onda sullo schermo gigante montato di fianco al
palco, il messaggio di Vladimir Putin di
capodanno...interrotto a meta' perche' era mezzanotte.
Tanta gente sparava i fuochi d'artificio, altri facevano
pupazzi di neve e sulla via Nevsky, che era stata chiusa al
traffico, un fiume di gente si dirigeva verso la piazza.
Qualcuno ubriaco pero' nessun vetro di bottiglia per strada.
L'1 mattina partiamo, si va verso il Kazakistan. In una
delle "soste pipi", Claudio vede passeggiare tranquillamente
un cagnolino tutto peloso e lo chiama verso di se, s'e'
messo a giocare con Claudio, gli tirava palle di neve e lui
correva a prenderle. Gli abbiamo dato del pane e qualche
cracker, e al contrario di altri cani che snobbavano del
tutto qualche biscotto che gli tiravamo, lui ha divorato
tutto in un attimo.
Dormiamo in macchina, mangiamo nei cafe' lungo la strada e
la neve e' quasi sempre nostra compagna di viaggio. Una
sera, prima di cena, nevicava un po' piu' del solito e la
strada era tutta imbiancata, la suzukina sbanda e scivoliamo
con la macchina fino all'altro lato della strada. Per
fortuna non arrivava nessuno. Cosi' dopo aver messo il 4x4
ripartiamo piu' sereni!
Venerdi' 5 gennaio arriviamo a Samara, ci fermiamo lungo la
strada ed entriamo in un cafe' a mangiare, e' accesa la tv,
con nostra sorpresa il ragazzo che era nel cafe' cambia
canale e mette su rai1. Cosi' abbiamo visto la ghigliottina
dell'eredita' ed il telegiornale in italiano.
Domenica 7 gennaio ripariamo da Samara e ci dirigiavo verso
la frontiera. Dobbiamo aspettare l'8 mattina per passare la
dogana, perche' il visto kazako parte in quella data.
Decidiamo di dormire in macchina, lungo la strada ad una
decina di km dalla frontiera. Dopo un'oretta vediamo una
macchna che si ferma e si accosta di fianco a noi, scendono
2 militari (uno con la tuta mimetica e l'altro vestito di
bianco, pensiamo per mimetizzarsi nella neve), equiaggiati
di mitra, ci chiedono i documenti e ci dicono di andare alla
dogana che c'e' un cafe'. Ripartiamo con loro che ci seguono
in macchina, ma arrivati alla dogana, loro non c'erano piu'
e di cafe' nemmeno l'ombra. Cosi' decidiamo di ritornare
all'ultimo cafe' che avevamo incrociato, 60 km prima e di
dormire li'. L'indomani ci presentiamo alle 11 davanti alla
sbarra della frontiera russa. Un ufficiale ci da un
fogliettino da compilare e attendiamo in auto. Dopo
mezzoretta ci fa passare la sbarra, entrati spegnamo il
motore e consegnamo i passporti ed il libretto della
macchina ad un ufficiale. Dato che ci danno un foglio da
compilare scritto tutto in russo, chiediamo aiuto ad un
ufficiale che senza volerlo scopre che abbiamo la
dichiarazione dell'auto scaduta. Cosi' entriamo
nella'anticamera di un ufficio dove un ufficiale ci fa
capire che puo' "chiudere un occhio" se gli diamo qualcosa.
Invitano "gentilmente" me ad uscire dall' ufficio e con loro
resta Claudio a contrattare. 1500 rubli (circa 43 euro) per
farli tacere. Non ci controllano quasi nemmeno il bagaglio e
ci dirigiamo verso l'immigrazione, dove ci metteranno il
timbro di uscita sul passaporto e si riprenderanno la carta
d'immigrazione. Sorpresa: ci riconsegnano i passporti e la
carta di immigrazione per cui i poliziotti lungo la strada
ci avevano tanto rotto le balle, l'ufficiale
dell'immigrazione non l'aveva nemmeno guardata e tanto meno
se l'era ripresa!
In Russia la "DPS" ci ha fermato 25 volte.
Passiamo la sbarra della frontiera russa e ci dirigiamo
verso quella kazaka.
Un ufficiale ci consegna la carta d'immigrazione da
compilare prima di attraversare la sbarra, dopo averla
compilata attraversiamo la sbarra e consegnamo i passaporti
e le carte d'immigrazione compilate ad un altro ufficiale
che ci appone i timbri di entrata. Dopo di che ci fermiamo
alla dogana dove gli ufficiali controllano i bagagli e con
uno specchio sotto le macchine. Io resto in macchina e
Claudio viene portato in un ufficio dove gli faranno la
dichirazione per l'importazione della suzuki (per 2 mesi!).
Una ufficiale che parla in inglese fa da interprete fra
Claudio e gli ufficiali. Nella macchina non ci controllano
molto, e seguito dalla ufficiale, Claudio entra in un altro
"ufficio" dove fara' l'assicurazione per la macchina (per un
mese).
Siamo stati in frontiera circa tre ore, e oltrepassata
quella kazaka portiamo avanti di un'altra ora l'orologio
(ora siamo 4 ore avanti rispetto all'Italia). SONO IN ASIA!
Uralsk, la prima citta' dopo il confine, ci da il benvenuto
in Kazakistan. Il 9, ci mettiamo in cerca dell' Immigration
Police Department dove ci faremmo registrare il visto. Dopo
due tentativi troviamo l'ufficio giusto e 3 ragazzi kazaki
ci aiutano a compilare il foglio per ottenere la
registrazione (scritto solo in kazako!). In una mezzora
otteniamo la registrazione fino al 7 febbraio (data in cui
ci scade il visto) gratuitamente. Torniamo il albergo con il
sorriso!
In Kazakistan abbiamo fatto poco di piu' di 50 km e la "GAI"
(polizia kazaka) ci ha gia' fermato 2 volte!
Ora, 10 gennaio, siamo in un internet point! Quando finiamo
di scrivere partiamo e ci dirigiamo verso Aralsk, che una
quarantina di anni fa era bagnato dalle acque del lago Aral.
Ci risentiamo presto...buon viaggio a tutti...
Patrizia
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