25.1.07

CLAUDIO (SALAM BRAT, 25/01/2007)

Ciao Gente, siamo a un internet cafe nel centro di Almaty.
Abbiamo fatto una vita un po' selvaggia ultimamente...3000
km nella steppa del Kazakistan.

Eravamo a Oral, la prima citta' kazaka. Appena partiti la
macchina ha cominciato a fischiare come un treno quindi dopo
pochi chilometri abbiamo fatto inversione e siamo ritornati
ad Oral. Abbiamo cercato un officina che ci cambiasse i
cuscinetti delle ruote anteriori. Un meccanico dopo aver
cercato di tirare giu il mozzo ha rinunciato per evitare di
scassare qualcosa. In nessuna officina trovavamo qualcuno
che ci cambiasse i cuscinetti. Il problema era la
suzuki...non si trovano pezzi di ricambio. Dopo due giorni
abbiamo trovato un officina che ha smontato il mozzo e
stretto un po' la ghiera del cuscinetto in modo che non
fischiasse piu'.
Non ci siamo preoccupati piu' di tanto anche perche'
sapevamo che ad Almaty avremmo risolto il problema e poi
l'importante era ripartire.

La strada per 100 km era impeccabile ma poi sono iniziate
delle voragini che si poteva procedere a passo d'uomo. Con
la neve e il ghiaccio la strada era davvero una tortura. Di
notte con i fari di profondita' accesi si distinguevano bene
le buche ma di giorno si vedeva solo una gran distesa
bianca. Tempo di accorgersi di una buca c'eravamo gia'
finiti dentro.
Il problema piu' grosso era il vento forte che formava dei
mucchi di neve in mezzo alla strada. Si formavamo delle gran
code di camion e macchine in attesa che qualcuno facesse da
apripista visto che gli spazza neve sono inesistenti.
Solitamente i furgoncini Uaz si buttavano nei mucchi di neve
aprendo qualche pista ma le macchine normali rimanevano
infossate. Usando il 4x4 e le ridotte eravamo dei
mostri...passavamo qualunque mucchio di neve. Le Niva non
riuscivano a passare dove passavamo noi con la mitica
suzukina!
In un punto pero' e' andata male... Eravamo su da una salita
e c'era un bel mucchio di neve da spianare. Eravamo in pochi
fuoristrada ad aspettare che qualcuno tentasse di passare.
Il tratto da oltrepassare era di 50 metri. Un fuoristrada si
ci lancia a cannone ma a meta' strada rimane infossato. Il
problema piu' grosso era il ghiaccio sotto la neve. Ho
cercato di tirarlo fuori con la braga ma la suzukina
slittava troppo e la macchina non si muoveva.
Abbiamo legato la braga ad una Uaz che con un bel po' di
tentativi e' riuscita a liberare la pista. Un furgoncino Uaz
con una bella rincorsa e' riuscito a passare il mucchio di
neve e poi veniva il nostro turno.... Il problema e' stato
un dannato 6x6 russo che veniva dal lato opposto. Ha
disfatto la pista fatta dalla Uaz quindi per noi e' stata
fatale... A meta' strada ci siamo bloccati. Non si andava ne
avanti ne indietro. La neve era alta 60 centimetri e la
suzukina e' davvero troppo piccola...faceva proprio
tenerezza. Tra tutti siamo riusciti a riportarla indietro e
rimetterci in coda per un altro tentativo. Nell'attesa sono
sopraggiunte altre macchine e si sono messi in coda. Abbiamo
passato due ore a spingere macchine e cercare di fare una
pista. Nel frattempo io e Patrizia abbiamo venduto benzina a
tutti visto che avevamo una tanica piena. La nostra fortuna
e' stato un trattore col blocco dei differianziali che ha
aperto una pista. Con una braga ha agganciato una golf e
l'ha usata come spazzaneve! Passato quel punto siamo
riusciti ad arrivare ad Aktobe. 500 km in una settimana!!!
Andavo piu' forte in bicicletta...Pero' e' stato troppo uno
sballo!

La notte l'abbiamo passata a 40 km dopo Aktobe. Ci siamo
fermati in un cafe a mangiare e poi abbiamo proseguito un
po' per trovare un posto tranquillo dove passare la notte.
Mentre andiamo mi accorgo di un rumore anomalo e purtroppo
era il portapacchi che stava cedendo. Avevamo bisogno di una
saldatura quindi siamo tornati al villaggio con la speranza
di trovare un saldatore il giorno dopo. Siamo rientrati al
cafe dove la signora ci ha offerto i the e le crepes. Era
sabato sera quindi nel cafe c'erano molti ragazzi che
bevevano e ballavano.
Pensavamo di passare la notte in macchina davanti al cafe ma
i ragazzi continuavano a uscire per offrirci da bere e
invitarci dentro al cafe. Erano davvero bravi ma troppo
ubriachi per fargli capire che volevamo dormire. Ci siamo
spostati con la macchina di un chilometro e ci siamo messi
vicino a un alimentari. Di notte verso le 3 dei ragazzi
bussano al finestrino e cercano di aprire la macchina. Ci
svegliamo e dico a Patrizia di far finta di dormire e non
uscire dal sacco a pelo. Apro il finestrino e un ragazzo
allunga la mano dicendo "Salam Brat". Erano in 7 e
continuavano a dirmi di bere una birra. Non avevano delle
belle facce. Capisco che le cose si mettono male quando uno
prende dal cruscotto la bottiglia del latte. Un attimo dopo
sento che qualcun'altro sfila il copriruota della gomma di
scorta. Uno di loro cerca di aprire la portiera ma col
gomito tenevo chiuso il tastino. Si sentivano colpi e rumori
ovunque. Qualcuno era sotto la macchina che tirava colpi, un
altro cercava di salire sul tetto e mentre mi affaccio dal
finestrino uno ha cercato di tirarmi un pugno in faccia ma
sono stato piu' veloce io a bloccargli il pugno. Avevo paura
cazzo, avevo una paura bestia per Patrizia. Io sapevo che me
la sarei cavata con qualche pugno ma mi tremavano le gambe
per lei. I rumopri continuavano, si sentivano i colpi sotto
la macchina e io avevo tirato il marsupio nei piedi di
Patrizia e non riuscivo ad arrivare a prendere il coltello.
Cercavo di tenergli ferme le mani e di non fargli aprire la
portiera. Non sapevo cosa cazzo fare...se scendere e
prendermi a pugni o cercare di scappare. Ero incazzato e
impaurito...combinazione del cazzo! sapevo che se scendevo
avrei perso sicuramente...7 contro uno! Ho cercato di
mettere in moto la macchina ma loro facevano il possibile
per spegnerla. Chi ha avuto una suzuki potra'
confermarlo...a motore freddo non si muove, si spegne. Uno
di loro spacca una bottiglia e cerca di sfregiarmi la faccia
me sono riuscito a fermargli il braccio e spingerlo un po'
indietro. Per un attimo hanno smesso di dare colpi e quello
che mi aveva detto Salam Brat si riavvicina al finestrino e
mi chiede cosa avevamo nel baule giallo. Cerco di spiegargli
qualcosa e gli di Brat...lui mi risponde "non sono tuo
fratello italiano di merda". In due salgono sul tetto
cercando di aprire il baule e io riaccendo la macchina...uno
viene dal finestrino e mi fa segno di spegnere, gli altri
gridano e i due sul tetto scendono per venire a farmi
spegnere la macchina. Ho inserito le ridotte per non far
spegnere il motore e sono partito a manetta su quel piazzale
pieno di neve e buche. Una fuga da panico...a 40 all'ora in
quarta ridotta! Uno ha cercato di aggrapparsi al finestrino
ma e' scivolato. Ho gridato a Patrizia "tieniti forte", lei
esce dal sacco a pelo e mi grida " accendi le luci!!!". Che
fuga del cazzo....
Dopo un chilometro mi sono fermato per mettere le scarpe e
togliere le ridotte. Patrizia era senza occhiali e non
vedeva una sega. Aveva una paura poveretta...
Ci siamo allontanati da quel cazzo di villaggio e siamo
ritornati ad Aktobe. La macchina faceva dei rumori alla
trasmissione e il conta chilometri non funzionava piu'.
Abbiamo passato la notte da un distributore ad Aktobe
aspettando che arrivasse il giorno. Ogni tanto ridevamo per
come eravamo riusciti a cavarcela ma dall'altra parte ero
pieno di rabbia e odio. Non erano ubriachi cazzo...erano dei
bastardi che cercavano di fotterci tutto. Con il giorno ho
cercato di sistemare la suzukina. Quei bastardi avevano
tirato via il cavo del contachilometri credendo che fosse il
tubetto della benzina. I colpi forti che sentivamo sotto
erano ancora peggio...avevano tirato i calci alla
trasmissione danneggiando un po' l'albero per le ruote
anteriori. Hanno quasi spaccato il giunto e l'albero ballava
facendo rumore. Non contenti avevano tranciato i cavi da uno
spinotto che alimentava un fanale posteriore e tagliato la
cinghia del baule. Alcune luci si erano fulminate per i
calci che avevano preso. Probabilmente quei mentecatti
bastardi volevano bloccarci li.

Dopo la verifica dei danni ero ancora piu' incazzato. Volevo
tornare in quel villaggio con l'ascia e picchiarne qualcuno.
Tre gli avevo visti bene in faccia e li avrei riconosciuti.
Patrizia cercava di calmarmi e mettermi in ragione. Sono
sicuro che se avessi avuto il coltello a portata di mano uno
di loro lo avrei accoltellato. Povera Patrizia, chissa come
si e' vissuta lei la scena da dentro il sacco a
pelo...sentiva tutti i rumori e sentiva quello che dicevo
io. La cazzata che ho fatto e' stata quella di dire:"cazzo
ha un vetro in mano". Non so perche' l'ho detto ad alta
voce. Lei era davvero impaurita e forse io piu' di lei. Non
me lo sarei mai perdonato se le avessero fatto del male.

Dopo quella gran notte del cazzo non dormo se non ho l'ascia
vicino ai piedi. Spero che non ricapiti mai piu' ma
nell'evenienza la spacco in testa a qualcuno.

Ad Aktobe ci siamo resi conto di quanto sia impossibile
avere pezzi Suzuki. Abbiamo cercato in un grande bazar per
auto ma non si trovava niente. Il pomeriggio abbiamo fatto
saldare il portapacchi... Il saldatore aveva una saldatrice
antica e io ero troppo rincoglionito dalla sera prima per
accorgermi della gagata che stava facendo. La scoria della
saldatura ha rovinato il parabrezza. Era tutto macchiato
dalle palline incandescenti. Non ho detto una parola...piu'
depresso di cosi!

La strada da Aktobe ad Aral e' qualcosa di
impraticabile....mai vista una strada principale tanto
devastata. Voragini provonde un metro e mezzo e neve e
ghiaccio che complicavano ancora di piu' la situazione.
Viaggiavamo im mezzo alla steppa su piste patte dai camion.
Una settimana a 30 km/h. Che spettacolo che e' la
steppa...non c'e' niente! Eravamo noi e il Kazakistan. Ogni
tanto incrociavamo qualche villaggio dove la gente si sposta
con slitte trainate da cavalli. Uno usava il cofano di una
Uaz come slitta.
Il casino era fare rifornimento visto non sapevamo quanti km
facevamo. Ci sono dei paletti sulla strada poco attendibili
che segnano i chilometri ma c'e' poco da fidarsi.

Una sera mentre viaggiavamo col buio ci siamo fermati in un
cafe. Era una famiglia di mussulmani. Il padre, un figlio
grande, due bambini e una ragazzina di 13 anni circa.
Abbiamo mangiato seduti per terra e senza scarpe su dei
tappeti. Mi e' venuto un colpo quando ho visto i calzini di
Patrizia... C'era disegnato un maialino e una scritta in
inglese " Amici di Piggy". Nessuno se ne era accorto e le ho
fatto segno di coprirli con un cuscino e spiegato che per
loro il maiale e' un animale maledetto.

Avevano un gattino che i bambini usavano come giocattolo...
Gli davano di quelle mazzate che se mai mai mi tiravano a me
un pugno cosi' mi avrebbero fatto male. Povera bestiola.
Dopo i bambini sono andati in un altra stanza a giocare a
pallone ma la palla era il gatto. Comunque anche il gatto
era un po' stronzo...se non andavano loro da lui era lui che
andava da loro. Ai bambini ho regalato le sorprese degi
ovetti kinder che ci portavamo dietro dalla Crimea.
Penso che quelli erano i primi giocattoli che avevano mai
visto. Anche la ragazzina di 13 anni era entusiasta di quei
gioccatolini. Probabilmente con quei giocattoli risparmiano
un po' il gattino.
La notte abbiamo dormito nel Cafe e abbiamo pagato davvero
poco. Una sistemazione davvero ottima...ne avevamo proprio
bisogno.

La mattina nel piazzale vicino alla nostra macchina c'erano
dei cavalli che cercavano di brucare le sterpaglie sotto la
neve, avevano tutto il manto coperto di neve. Delle gran
belle bestie.

Faceva freddo, eravamo a meno 8 e degli uomini che erano
dentro al cafe sono usciti con un cannello per scaldare la
pompa del gasolio di una ruspa. Piu' di una volta abbiamo
visto camionisti scaldare il gasolio ghiacciato. Infatti
molti tengono i camion accesi per evitare di rimanere fermi.

Ci mancavano 160 km di buche prima di raggiungere l'asfalto.
Abbiamo continuato a viaggiare a zig zag per ore. Non
passava nessuno su quella strada, ogni tanto qualche camion
ma era raro vedere qualcuno. Quando si poteva viaggiavamo in
mezzo alla steppa per rispiarmiare i cuscinetti.

E' iniziato l'asfalto quando abbiamo raggiunto Aral. Siamo
arrivati nella citta di notte ed e' stato impressionante
vedere il porto prosciugato con i pescherecci in secca.
Abbiamo passato la notte nell'albergo sul porto, forse
l'unico aperto visto che non ne abbiamo visto nessun altro.
Il giorno dopo abbiamo visitato il porto ed e'
impressionante vedere il bacino prosciugato e i pescherecci
arruginiti che marciscono in mezzo al deserto. Vederli
cosi', coricati su un fianco e coperti di neve sono
impressionanti. Abbiamo costeggiato le sponte di quello che
una volta era il lago Aral. Che tragedia per quella gente
vedersi prosciugare il lago. Vedere il porto in disuso da 40
anni con le gru marce e le fabbriche di pesce lasciate
all'abbandono e allo sciacallaggio. Aral, uno dei piu'
grandi porti del lago e' rimasta solo una citta' im mezzo al
deserto, vittima di tempeste di sabbia e con un clima
stravolto. Abbiamo provato ad andare in mezzo al deserto per
raggiungere i relitti delle nabi ma con la neve era da
suicidio. Si vedevano le navi in lontananza ma non sapevamo
come raggiungerle. le piste nel deserto erano sepolte dalla
neve e rischiavamo di infossarci e lasciare anche noi il
nostro relitto...
Nel deserto c'erano molti cammelli. Sono impressionanti
quelle bestie...resistono al caldo e al freddo piu'
qualunque altro animale. E' una bestia da viaggio.

Tanto per tenerci svegli la saldatura di quel cane aveva
ceduto quindi abbiamo cercato un altro saldatore che ci
sistemasse il portapacchi. Quel saldatore non era certo piu'
sveglio dell'altro...ha finito di rovinare il parabrezza.
Non mi importava piu' di tanto visto che era gia' bello
rovinato prima.

A un posto di blocco dopo Aral un poliziotto continuava a
insistere perche' cambiassi la suzuki con la sua mercedes.
Con le strade che dovremo fare preferisco il mio
mostriciattolo.
La strada era migliorata anche se era una crosta di
ghiaccio. Abbiamo rischiato piu' di una volta di finire
fuori strada. Gli spargi sale non esistono ma in compenso
ogni tanto passa un camion con un povero cristo sul cassone
che con un badile tira della terra in mezzo alla strada.

Dopo tanta steppa abbiamo raggiunto le montagne. Abbiamo
costeggiato le monagne che segnano i confini con
l'Uzbekistan e il Kirghizistan. Sono anche aumentati i posti
di blocco. Un giorno ci hanno fermati 4 volte nel giro di
pochissimi chilometri.

Lungo la strada c'erano molte bancarelle di miele. Una
concorrenza spietata, uno attaccato all'altro. Molti
vendevano calzettoni e berretti mentre altri invece avevano
bancarelle di pelli. Sopratutto pelli di volpi ma alcune
anche di lupi. Una sera mentre viaggiavamo di notte ci ha
attraversato la strada un lupo che si e' fermato a guardarci
un attimo e poi e' scappato.

A 250 km da Almaty la strada e' diventata uno spettacolo.
Senza una buca. Una notte siamo arrivati a meno 10 e la
mattina in molti punti la strada era una crosta di ghiaccio.
Molti camion si sono ribaltati e alcune macchine sono finite
fuori strada. Non rallentano mai...vanno sempre come dei
pazzi.

Abbiamo raggiunto Almaty due giorni fa'. Abbiamo girato come
dei dannati per trovare un albergo economico con un
parcheggio e nel primo pomeriggio abbiamo trovato albergo
con parcheggio non custodito per niente economico. Abbiamo
rinunciato a dormire in alberghi piu' convenienti proprio
per il parcheggio che ad Almaty sembra non esserci. La
mattina ci siamo svegliati presto per andare al Bazar a
cercare i cuscinetti. La sorpresa e' arrivata quando abbiamo
visto la macchina... Il finestrino dal lato del passeggero
era frantumato. Ho pensato subito alla radio oppure al
cassettino porta ogetti e invece un cazzo! hanno rotto il
finestrino solo per il gusto di farlo e questo mi ha fatto
incazzare ancora di piu'. Mi fa incazzare ancora di piu' il
fatto che non lo troveremo mai un finestrino nuovo cazzo! Un
signore gentile ci ha regalato del nylon e dello scotch e
abbiamo fatto un finestrino provvisorio. Abbiamo impiegato
un ora a togliere tutti i vetri rotti sul sedile. Al Bazar
non solo non si trova il finestrino ma neppure i cuscinetti.
Mai mai avessi immaginato che era cosi' un casino avrei
comprato una Niva almeno qui si trova di tutto.
Siamo stati in un officina dove ho cercato di spiegare il
problema dei cuscinetti ma quel balordo voleva tirare giu il
differenziale.
Quel figlio di puttana ha voluto pure dei soldi per il
casino che stava facendo. Gli ho dato qualcosina per evitare
che tra tutti quelli che erano in quell'officina ci
scassassero altri vetri. Che situazioni del cazzo che si
creano alle volte.

Sembra strano ma molte volte le brutte esperienze tendono a
cancellare i piacevoli incontri. I kazaki mi piacciono ma
cazzo...nel giro di 15 giorni abbiamo conosciuto la feccia!
A Patrizia l'altra sera ho spiegato di quanto sarebbe
palloso un viaggio senza brutte esperienze. Le ho detto che
un viaggio si distingue da una vacanza proprio perche' e'
difficile, perche' capitano momenti del genere che vorresti
mollare ma dopo poche ore ridi e quando ci penserai tra
qualche mese sarai felice che siano successe. Mi ha risposto
di non dire cazzate! Va beh...

Oggi siamo andati a richiedere il visto uzbeko e se gli
uzbeki sono gentili come quello che lavora in ambasciata
c'e' da piangere. Abbiamo richiesto il visto express che lo
avremo martedi' e con due entrate almeno probabilmente
faremo anche il Turkmenistan con un visto di transito.
Domani andiamo a cercare un pannello o qualcosa che si possa
addattare al posto del finestrino. Ora abbiamo trovato un
parcheggio per la macchina e speriamo che non capiti altro
ancora! Spero tanto di risolvere qualche problema alla
suzukina altrimenti sono cazzi! Devo per forza trovare dei
cuscinetti e un sistema furbo per il finestrino. Poi se non
molla il 4x4 non molliamo nemmeno noi... Alla peggio
abbandoniamo il relitto e si va avanti con qualcos'altro. La
strada e' lunga...per fortuna!

Claudio

1 comment:

Calimero said...

Ciao ragazzi…ho appena letto la storia dell’attacco che avete avuto di notte da parte di quei ragazzi…mamma mai che paura. Mi bolliva il sangue nelle vene a pensare a quei 7 stronzi che rompevano i coglioni a voi 2 che cercavate solo di dormire senza fare del male a nessuno. Vorrei essere stato li con voi x scendere e prenderne qualcuno a calci nelle palle!! Guarda te se al mondo devono esistere delle persone così perfide…nemmeno gli avvoltoi sono così bastardi!
Quando Claudio parla della Suzukina mi sembra di ascoltare mio fratello con la sua…e come va bene qui…e come va bene li…..e come siamo riusciti a uscire bene da la….e come si va bene con il 4x4 inserito… Beh, da uno che ha fatto il giro del mondo con una bici scassata quando ha il culo posato su un motore forse gli sembra già una Rolls-Royce… :-) scherzo…secondo me la Suzuki è il fuoristrada migliore al mondo.Forse se la gioca con la Panda 4x4…anche lei ho sentito dire che si arrampica dove quei bestioni 3000 non riescono.
Comunque secondo me conta anche il sangue italiano alla guida…voglio dire:hai detto che quelli li vanno a fuoco sul ghiaccio…il che mi fa pensare che anche se sono abituati a quel genere di clima forse non sanno come si guida su quelle strade…mentre noi (intendo italiani in generale ma liguri più precisamente), che possiamo godere un pò di tutti i climi diversi durante l’anno,abbiamo più esperienza. Anzi,secondo me Claudio quando era “giovane” andava a fare i freni a mano con il pandino della mamma nei piazzali di Luceto quando nevicava!!!Vero? Balordo!!
E i Nostri viaggiatori fanno scuola districandosi a dovere tra uno rovesciato e l’altro impantanato…Bravi!!!
Ci sentiamo presto… Buon viaggio Amici!!